La vera storia della Foresta dell'Adda PERCHE' L'ACCANIMENTO DI LEGAMBIENTE CONTRO LA VALTELLINA?

Le origini - I primi sei progetti - L'iniziativa - Finalità e criteri del progetto ?10 grandi foreste per la pianura? - L'attuazione alle Province -

Le origini

Nel 2002 la Regione Lombardia, DG Agricoltura, ha definito e
avviato l’iniziativa denominata “Dieci grandi foreste per la
pianura” (10FPL), relativa al miglioramento della qualità
ambientale e della sostenibilità sul proprio territorio.
L’obiettivo del progetto 10FPL consisteva nel realizzare 10
nuove foreste permanenti in pianura, iniziativa non
esclusivamente indirizzata alla componente paesistica e
ambientale della pianificazione, ma anche a quella sociale e
infrastrutturale. Non si tratta solo di una serie di progetti di
forestazione, ma di interventi di trasformazione del territorio
di pianura che, pur presentando un prevalente contenuto
ambientale, vanno ad incidere sugli assetti territoriali e a
incrementarne la ricchezza ambientale e sociale. Le nuove aree
verdi dovranno essere dotate di impianti di natura tecnologica
(strade e percorsi nel verde, collegamenti con viabilità
esistente, spazi attrezzati all’aperto e al coperto, etc.), per
consentirne la fruizione.


I primi sei progetti
I primi 6 progetti di forestazione di pianura:


- Nuovo bosco planiziale annesso al Parco ricreativo-sportivo
dell’Usignolo in comune di S. Gervasio Bresciano (Bs)

- Bosco aree golenali del Casalasco, del Po e del Morbasco nei
comuni di Casalmaggiore, Martignana Po, Cremona e Gerre de
Caprioli (Cr)

- Bosco Valle Grassa – Coldana – Sant’Antonio in comune di Lodi
e Corte Palasio (Lo)

- Bosco della Besozza in comune di Pioltello (Mi)

- Forestazione fondovalle valtellinese nei comuni di Sondrio,
Caiolo, Cedrasco (So). Gestione Provincia che si fa carico del
coordinamento per la gestione mediante accordi con i diversi
soggetti interessati: comuni di Caiolo e di Cedrasco, C.M.
Valtellina di Sondrio, associazioni e privati.


- Un nuovo bosco per Mantova dopo 500 anni in comune di
Gazzo-Bigarello (Mn)- Demanio regionale E.R.S.A.F.


L'iniziativa
La Regione così presentava l'iniziativa:

La DG Agricoltura della Regione Lombardia, partendo da queste
considerazioni, ha ritenuto strategico, congiuntamente ad altre
iniziative , promuovere la formazione di nuovi sistemi verdi
planiziali per alcune migliaia di ettari, per avviare un
processo di trasformazione del territorio teso a soddisfare le
reali esigenze di qualità dell’ambiente e della vita.

Il progetto denominato “10 grandi foreste per la pianura” nasce
da questa precisa volontà, non discende da alcuna norma
legislativa statale o comunitaria, con alla base finanziamenti
preordinati: sono stati necessari oltre due anni di lavoro, a
partire dal 2000, per definire in concreto i criteri
progettuali, le possibili fonti di finanziamento, divulgare
l’iniziativa e ottenere consenso e riscontri.

L’iniziativa è stata quindi inserita negli obiettivi della VII
legislatura della Regione Lombardia e nel Piano Decennale delle
Infrastrutture. E’ importante rilevare come , per la prima volta
in Lombardia sia stato attribuito ad un intervento di
rinaturazione il valore di grande opera infrastrutturale,
avvalendosi anche di relativi finanziamenti (L.R. 31/96 e
successive modifiche e integrazioni).

Si assiste pertanto ad un passaggio culturale estremamente
significativo, che potrebbe determinare un cambiamento dei
sistemi di pianificazione verso un “governo del territorio”,
inteso come gestione del dei vari sistemi territoriali e dove il
sistema rurale nella sua interezza può essere considerato e
valorizzato non solo per i suoi aspetti produttivi, ma anche per
le sue funzioni correlate “non produttive”, le quali a loro
volta determinano qualità di paesaggio, biodiversità, fruizione
sociale e ricreativa, qualità della vita.


Finalità e criteri del progetto

“10 grandi foreste per la
pianura”

Il progetto si pone la finalità di creare almeno dieci nuove
foreste permanenti in aree planiziali o di fondovalle con
caratteristiche polifunzionali sia dal punto di vista
ambientale, sia dal punto di vista sociale, in quanto ogni
ambito di nuova forestazione dovrà essere fruibile sia dal punto
di vista economico, in quanto possono essere introdotte attività
economiche compatibili. In tal senso l’iniziativa si presenta
come occasione di pianificazione sostenibile.


L'attuazione alle Province
Il meccanismo per la realizzazione delle singole nuove foreste
prevede, in uno spirito di sussidiarietà, il trasferimento della
parte attuativa - cioè la parte oggettivamente più complessa
e impegnativa
-  direttamente al soggetto pubblico
locale in grado di meglio rispondere alle finalità e ai criteri
introdotti dalla Regione.

Le amministrazioni provinciali di Milano, Cremona, Lodi,
Sondrio, Brescia, Mantova ed ERSAF (Ente Regionale per i Servizi
all’Agricoltura e alle Foreste, che hanno aderito
all’iniziativa, hanno successivamente individuato, tra i 20 siti
compatibili, 6 aree dove è stato possibile proporre un progetto
di nuova forestazione, rispettoso dei criteri regionali e
concretamente attuabile entro il 2005/2006.


Cosa ha fatto la Provincia di
Sondrio
La Provincia di Sondrio, (delibera n. 187 del 10 giugno 2002),
ha approvato il progetto definitivo “Dieci nuove grandi foreste
di pianura – Interventi di forestazione urbana nel fondovalle
valtellinese” che ha avuto poi l'OK della Regione Lombardia,
(delibera n. 7/9554 del 28 giugno 2002).

Costo previsto di €uro 2.000.000,00. Interessata una superficie
complessiva di circa 40.50.30 ha.

Il progetto, veniva precisato, riveste un significato differente
rispetto alle aree di pianura: in Valtellina non si può parlare
certo di carenza di boschi. In questo caso si tratta di creare
un bosco planiziale lungo l’ambiente fluviale dell’Adda, un
luogo fortemente antropizzato. L’abbandono delle aree montane ha
causato una progressiva scomparsa dei suoli agricoli nel
fondovalle trasformandoli in suoli urbani.

Sono presenti soltanto, e verranno con questo progetto
valorizzati, macchie isolate lungo tutto l’Adda che collegano
quest’ultimo con i boschi montani.

Secondo il progetto:

• Creazione di nuovi nuclei d’imboschimento utilizzando impianti
arborei e arbustivi forestali fitti, rimboschimenti con impianti
arborei ed arbustivi a pronto effetto (in modo tale che il bosco
sia subito ‘visibile’) e realizzazione di un bosco disetaneo con
conservazione selettiva della rinnovazione naturale attualmente
presente;

• Riqualificazione di boscaglie esistenti e realizzazione di
percorsi ed aree di sosta a prato;

• Creazione di piste ciclabili, percorsi sportivi, collegamenti
con le aziende agricole anche sulle prime pendici. In
particolare i nuovi km di piste ciclabili integreranno il
“sentiero Valtellina” una pista che rende percorribile l’argine
dell’Adda dal Pian Di Spagna a Tirano, la quale già ora nei
tratti realizzati è ampiamente fruita dalle famiglie.

Queste aree diventeranno di vitale importanza per la qualità
della vita del fondovalle valtellinese in coerenza con le
indicazioni del Piano di Bacino e sarà in linea con la politica
della vicina Svizzera,m dove viene data particolare importanza
al recupero delle aree perifluviali dei fondovalle.


Legambiente:
no, non si fa così!


Alla DG della Regione quel che le spetta, e cioè di avere
operato per arrivare al risultato, nulla da dire. Ma se si
devono valutare i meriti non é per nulla giusto attribuirli
tutti a Milano. Senza l'apporto della Provincia di Sondrio, e
l'impegno anche personale dell'assessore Rudini, non se ne
sarebbe fatto niente e tutto sarebbe rimasto sulla carta. Non
conosciamo la situazione nelle e delle altre province,
conosciamo bene la nostra.

Precisato questo veniamo a Legambiente e alla sua squinternata
distribuzione di bandiere nere e verdi.

Le due nere riguardano entrambe la nostra provincia.

- Una é andata alla FISI, la Federazione degli sports invernali,
per via dei prossimi mondiali. Censura grave al punto di
annunciare l'intervento su Svezia e Francia, che organizzeranno
i mondiali del 2007 e del 2009 per evitare il bis dei disastri
(sic !!!!) dell'Alta Valle. Chissà come mai hanno saltato il
2006, visto e considerato che fra due anni in Piemonte ci sono
le Olimpiadi. Guai a toccarli: Qualcuno dice che in fin dei
conti più d'uno prende per oro colato il proverbio, quello dei
"forti con i deboli, deboli con i forti"

- L'altra é andata alla Provincia di Sondrio per la situazione
della statale 38, soprattutto in bassa Valle. Non all'ANAS cui
compete di fare questa strada. Nossignori, bandiera nera alla
Provincia. E non a Milano naturalmente visto che nel 2005, un
quarto di secolo dopo che Sondrio ha realizzato la totale
depurazione di acque civili e chimiche, continua a scaricare
nelle campagne verso il Lodigiano le sue porcherie, avendo un
solo depuratore, appena entrato in funzione (per inciso, in
questo quarto di secolo per parecchio tempo ci sono stati anche
i Verdi nella Giunta di Milano...). Sempre in base al "forti con
i deboli, deboli con i forti".


Delle due bandiere verdi una é stata motivata dall'iniziativa delle
"Foreste di pianura".

Per le ragioni esposte prima sarebbe stato giusto assegnarla in
condominio fra DG regionale e Province interessate. Giammai!
Come si può fare a dare un riconoscimento alla Provincia di
Sondrio?!? Scherziamo?!?.

Ce ne freghiamo

Non abbiamo aspettato nessuno, qui da noi, né di Milano né di
Legambiente per intervenire, come possibile in base ai soldi e
alle situazioni di proprietà. Lo sviluppo delle piste ciclabili,
in particolare il Sentiero Valtellina, dimostrano che sappiamo
benissimo cosa fare senza saccenti consulenti. Se la tengano la
loro bandiera verde mentre per quella nera, beh ci sarà da
usarla. Per cosa fare lo diremo alla prossima, che sarà vicina.
I mondiali sono fra quattro mesi e mezzo e chi vuol rompere le
balle (chiediamo venia per il termine
usato dal nostro collaboratore, non certo elegante; non lo
eliminiamo perché unico a rendere pienamente l'idea - NdD)
deve farlo in fretta.
Red


GdS 10 IX 04 - www.gazzettadisondrio.it

Red
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