“Sunà da mars” all’Aprica, 24-28 febbraio

Lo scopo: indurre l?erba a ricrescere

“Sunà da mars” è un’antica tradizione propiziatoria
aprichese, di origine rurale, che trae origine da un misto
di religiosità, cultura pagana e arguzia contadina. Lo scopo
è quello di indurre l’erba a ricrescere (ciamà l’erba) e la
natura a risvegliarsi dopo il freddo e il gelo invernali. Da
alcuni anni è stata giustamente ripresa, adeguandola alle
attuali esigenze di tipo turistico, ma mantenendo lo stesso
spirito.

Giovani e ragazzi delle quattro contrade di Aprica (Doss,
Mauigna, San Pieru e Santa Maria) percorrono le vie del
paese e attraversano i prati, ancora coperti di neve, al
suono di campanacci, bronzi (i campanacci più preziosi) e
corni; al termine delle loro scorribande viene consumato il
“mach” (parola che probabilmente deriva dal tedesco “Macht,
cioè forza), consistente in pizzoccheri o polenta, frutto
della raccolta di legna e ingredienti da parte delle
famiglie delle varie contrade e cucinato a cura di alcuni
personaggi carismatici, chiamati “macanchì”.

Nel corrente anno questo ritorno al passato ha luogo la sera
di lunedì 28 febbraio con la scaramantica sfilata, che è
però preceduta da una serie di appuntamenti in programma già
dal giovedì 24 febbraio.

Maura Cristina Lovatti



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Maura Cristina Lovatti
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