Lo studio biblico su Giobbe

di Carlo Papacella

Presso il Centro Evangelico di
Cultura (Via Malta 16 – Sondrio) è iniziato venerdì 12 marzo un
ciclo di studi della Bibbia sul libro di Giobbe. Il titolo
generale è: «Giobbe: la lotta dell’uomo sofferente in cerca di
un punto di appoggio». Gli altri incontri sono fissati per i
venerdì 19, 26 marzo e venerdì 2 aprile. Gli incontri hanno
inizio alle ore 17.


Il libro di Giobbe rientra nella letteratura sapienziale,
insieme con i Proverbi, l’Ecclesiaste, e altri libri. Non si
tratta di un poema didascalico. Si parla, bensì, di un
atteggiamento spirituale e di una concezione di vita globale.


Nella fenomenologia dello storia dello spirito la «sapienza»
costituisce un fenomeno tipico d’illuminismo, caratterizzato da
una certa emancipazione del pensiero e della volontà umana e
avente per scopo la formazione pratica della vita. Il suo
razionalismo etico è un fenomeno generale della storia dello
spirito umano e trascende i confini delle nazioni e delle
epoche. Lo troviamo in lunghi tratti della storia, sia d’Egitto
che di Grecia o Siria. Anche in ambiente israelitico essa è
attestata dal tempo di Salomone fino al tardi giudaismo. È un
‘atteggiamento spirituale che segue alle grandi rivoluzioni
della storia dei popoli e del loro spirito e ha un carattere
epigonico nel senso che aspira a interpretare e assicurare di
riflesso le situazioni realizzate dalle gesta creatrici degli
uomini o dai cambiamenti rivoluzionari.


La sapienza» è in fondo lo sforzo dell’uomo per impadronirsi con
mezzi razionali e volitivi di quelle realtà che, sorgendo
dall’irrazionale, mettono in dubbio la sua esistenza. Per mezzo
di una concezione razionale del mondo e della storia e con
l’aiuto di un’educazione regolata da principi razionali, egli
crede di dominare la crisi che minaccia la sua esistenza e pensa
di rendere innocua l’irruzione esplosiva dell’irrazionale
imbrigliandolo in un sistema. Questa è anche la posizione degli
amici che rappresentano la sapienza di fronte a Giobbe, al quale
invece il sistema si rompe tra le mani nel momento in cui egli
stesso è travolto dal gorgo di un’involuzione a lui
incomprensibile. Il libro di Giobbe denota così una situazione
di crisi storico-spirituale della sapienza, che questa con la
sua teologia ed etica non è in grado di risolvere.


Il fondamento religioso della sapienza dell’A.T. era giunto,
mediante una spiegazione e formazione etico-razionale della
vita, al dogma della «giustizia di Dio» intesa come doppia
retribuzione (Dio premia i buoni e castiga i malvagi). Secondo
questo dogma si credeva di capire e formare il corso della vita
nella visuale del premio e della pena. Si tratta certo di
un’idea imponente per la sua semplicità e per la forza dei suoi
impulsi etici, ma destinata a fallire quando, proprio come
avviene in Giobbe, la logica delle cose vien rotta da una realtà
che lo uomo non può più capire.
Carlo Papacella



Gds - 20 III 2003 -
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Carlo Papacella
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