Sfruttamento idrico: dopo la Valmasino la Provincia si oppone anche per la Valfontana

Quattro le ragioni per dire NO

La Giunta Provinciale nei giorni scorsi ha deliberato di
opporsi alle richieste di sfruttamento idrico in Valfontana allo
scopo di tutelare una zona particolarmente bella dal punto di
vista naturalistico. La decisione segue di poco più di una
settimana la delibera analoga con la quale la Provincia aveva
stabilito di resistere in giudizio ai ricorsi presentati dalla
società che si era vista negare dall’Ente l’ammissione ad
istruttoria delle domande di derivazione su alcuni torrenti
della Valmasino. Scelte precise e definitive che vanno nella
direzione già indicata dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale, già definito, presentato alla Conferenza
dei Comuni e delle Comunità Montane venerdì 16.


Alla visita locale d’istruttoria, programmata presso il municipio di Ponte in Valtellina,
l’Amministrazione Provinciale ha formalizzato dunque la sua
opposizione alle domande di derivazione d’acqua dai torrenti Valfontana e Val Vicima, nei comuni di Ponte e di Chiuro, a
scopo idroelettrico.


La Provincia ha espresso il suo parere secondo quanto disposto
dal Testo Unico delle Acque motivando l’opposizione sulla base
di quattro ragioni principali. Innanzitutto gran parte delle
derivazioni ricadono nel Sic Valfontana, il Sito di Interesse
Comunitario di cui la Provincia è Ente gestore, inoltre si nota
l’assenza della Valutazione di Impatto Ambientale che verifica
gli effetti delle derivazioni sui torrenti interessati. Vi sono
da considerare altresì la compatibilità di queste ultime con gli
altri usi già in atto della risorsa idrica e l’impatto
ambientale in una zona il cui naturale bacino del torrente Valfontana è già stato modificato da opere di difesa del suolo.
Ma il dato che assume maggiore rilevanza risulta essere
l’incompatibilità di questi progetti con le previsioni del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale.
CS


GdS 20 XII 2005 - www.gazzettadisondrio.it

CS
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