IL sequestro dASSOGNO - CONSIDERAZIONI

di Alberto Frizziero



Avevamo scritto a caldo il nostro commento dopo la positiva
conclusione delle indagini sul sequestro di Tommaso Dassogno con
il doveroso, e sentito, ringraziamento a tutti coloro che si
sono prodigati incessantemente per la soluzione, anzi per una
rapida soluzione, del caso.

Sono emersi nei giorni successivi dettagli ed elementi che hanno
consentito un quadro completo, o quasi, della vicenda. C'é stata
persino la consegna a Tommaso del Tapiro d'oro, a cura di
Striscia la notizia, seguita in Italia da 17 milioni di
telespettatori. Un atto meritato per due ragioni. La prima per
la straordinaria prova fornita da Dassogno, con lucidità e
intelligenza non comuni, prima per ottenere la liberazione, poi
per mettere gli inquirenti sulla strada giusta. La seconda
l'occasione fornitagli per ottenere la simpatia di quasi un
terzo degli italiani che erano davanti alla TV per il secondo
peso che lui aveva dovuto sopportare: quello del sospetto.

Potremmo riempire pagine di commenti. Ci soffermiamo solo su
questo aspetto perché, come spesso ormai accade, molti
mass-media alla solita ricerca del sensazionale, della
dietrologia e di quant'altro, sono andati a nozze con l'ipotesi
della simulazione.

Nonostante casi vistosi - ricordiamo i due genitori di Monza
divenuti mostri per una presunta violenza nei confronti della
figlioletta che poi in realtà aveva un tumore che poco dopo l'ha
rapita? - casi che dovrebbero consigliare cautela e senso di
responsabilità, in particolare ai direttori e non solo ai
giornalisti, si prosegue.

Questa non é immoralità, é molto peggio.

L'immorale é nel sistema. Ne viola le regole, sapendo però di
violarle.

Molto peggio é l'amorale.

L'amorale é colui invece che addirittura il problema non se lo
pone.

Molto peggio. Molto peggio
Alberto Frizziero



Gds - 28 II 2002 -
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Alberto Frizziero
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