Scherzi informatici. Ma il Comune di Montagna non ride
Il tempo che fu - Dove finivano
i nostri testi? - La bestia mangia-dati é tornata - Le reazioni
- Come evitare il bis
IL TEMPO CHE FU
Intorno al 1982 si diffusero in
Italia, in particolare, l’Olivetti M20, e il Philips, che manco
potevano essere fra loro compatibili. C’era, dal 1976, l’Apple
I, e dal 1977 l’Apple II, ma basati su altra impostazione, e
intanto la Commodore, nel 1977, se n’era uscira con il PET 2001
e il Tandy Radio Shack TRS-80
Il personal M-20. (prima era venuto il portatile Olivetti M-10,
un piccolo gioiello), era basato su un processore Z-8001 a 16
bit che non consentiva l’uso del MS-DOS ma utilizzava il proprio
sistema operativo, il PCOS. Memorizzazione su dischi da 5” e 1/4
L’IBM aveva dormito e il top-management mandato a casa visto che
aveva stabilito che non ci sarebbe stato mercato per i
personal-computers. Il che dimostra come la schiera di coloro
che non vedono una spanna in là del naso oltre ad essere un
numerosissimo esercito non risparmia nessuno. Un po’ come i
soloni della Marina Militare italiana che qualche anno prima
della guerra avevano sentenziato che il “radiolocalizzatore” –
così era detta la versione italiana del radar – non serviva,
salvo poi ad accorgersene a caro prezzo nei primi scontri
navali, fatti alla cieca mentre gli altri, con il radar,
sparavano a colpo sicuro…
I ragazzi intanto si preparavano al futuro con gli ingegnosi
prodotti da Clive Sinclair. Era uscito lo ZX80, venti cm. per
quindici per due, una memoria RAM (cioè la capacità di
elaborazione, di un K, e per l’esattezza 1024 byte, circa
quindici righe di testo per intenderci), il televisore di casa
per monitor e per la memorizzazione il registratore di casa con
le sue cassette. Poi lo ZX81, il prodigioso Spectrum, e lo
Spectrum Plus. Inoltre la serie dei Commodore sfociati nell’Amiga.
DOVE FINIVANO I
NOSTRI TESTI?
L’inizio, un po’ per tutti, sui programmi di videoscrittura.
E subito i dolori.
Si cercava un testo in corso di battitura all’improvviso sparito
dallo schermo e bisognava ribatterlo nervosamente. Qualche volta
era andato perso. Qualche altra volta lo si ritrovava perché
l’avevamo memorizzato ma da un’altra parte rispetto a dove
cercavamo.
La bestia nera di chi faceva i primi passi era proprio questa:
la sparizione. Bastava vaccinarsi semplicemente con un po’ di
pratica per far sparire la bestia.
LA BESTIA
MANGIA-DATI E’ TORNATA
Si credeva estinta questa specie maligna, come il vaiolo, ed
ecco invece che è tornata.
La Comunità Montana di Sondrio ha appaltato l’informatizzazione
di alcuni Comuni. La società sta operando da tempo, anche con
una consulente esterna.
Nei giorni scorsi patapunfete! I dati di un anno del Comune di
Montagna, già caricati per anagrafe, tributi, bilancio, sono
spariti. Inutilizzabili. Ma le copie? Illeggibili.
Val forse la pena di ricordare che nei primi anni ’80 il
Ministero dei Trasporti aveva informatizzato tutto il settore
della motorizzazione. In tempo reale era possibile avere, da
tutta Italia, dati e caratteristiche di ogni veicolo circolante.
Ci fu un attentato della Brigate Rosse che distrusse
completamente il centro. Nel giro di pochi giorni il servizio
era stato ripreso, con un archivio certamente ed enormemente
superiore per numero di dati alle necessità del Comune di
Montagna.
Una cosa incredibile e per giunta con una spiegazione, apparsa
sulla stampa, da 77 punti interrogativi.
Il quotidiano La
Provincia del 13 XI riporta infatti questa dichiarazione,
virgolettata, della consulente della C.M.: “Per quanto riguarda
l’hardware, purtroppo i dati non sono stati recuperati in
nessuna percentuale”, un po’ come dire a proposito di un’auto
“Per quanto riguarda il motore il coprisedile si è macchiato ed
è stato buttato via”. Cosa c'entri infatti l'hardware con il
salvataggio dei dati ma soprattutto con il controllo dei dati
salvati é uno di quei misteri che solo lei potrebbe svelarci.
(e se lo facesse, inviandoci la
spiegazione, ovviamente pubblicheremo N.d.D.).
LE REAZIONI
Il Presidente della Comunità Montana, infuriato, ha detto di
voler individuare le responsabilità oltre che evitare che ci sia
il bis in qualche altro Comune.
Il Sindaco di Montagna ha rilevato l’aggravio di lavoro che vi
sarà per i dipendenti comunali e anticipato che chiederà i
danni. E’ evidente che qualcuno i danni dovrà pagarli. Le cause
di forza maggiore qui non c’entrano affatto.
La società appaltatrice tace.
Stranamente.
COME EVITARE IL
BIS
La preoccupazione espressa dal Presidente della Comunità
Montana, e dei Comuni interessati, è che non capiti il bis per
un altro Comune.
Un rimedio sicuro ci sarebbe.
Nel territorio della Comunità Montana c’è la Scuola Media
Quadrio di Ponte che ha un bel sito. Basta chiamare loro,
precisando che per “loro” non intendiamo i docenti ma i bambini.
Sicuramente sanno benissimo come fare a salvare i dati, con le
elementari cautele del caso come ad esempio fare le copie,
controllare che le copie siano venute bene e custodirle in luogo
protetto, diverso da quello ove ha sede il sistema
Una delibera di incarico al riguardo a quei bambini e per il
futuro vi sarà completa affidabilità.
Luca Alessandrini
Gds - 18 XI 2002 -
www.gazzettadisondrio.it