RIFIUTI IN PROVINCIA. TANTO PER CAMBIARE. E UNA NOVITA' DELL'ULTIMA ORA

dI S.T.Limiti allo smaltimento in discarica - Importante recuperare e riciclare - Le recenti polemiche -



LIMITI ALLO
SMALTIMENTO IN DISCARICA


In relazione alla scadenza dell'ultima proroga del "decreto
Ronchi", (22 agosto), che stabilisce il divieto di smaltimento
in discarica per alcuni rifiuti, Il Ministero dell'Ambiente e
della Tutela del Territorio autorizza la prosecuzione delle
attività di smaltimento in discarica, da parte delle Regioni,
fino all'entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento della direttiva comunitaria sulle discariche
(99/31/CE) che regolamenta in modo definitivo e soddisfacente la
materia. L'iter del decreto di recepimento, intanto, è in fase
di avanzato completamento: è stato approvato dal Consiglio dei
Ministri e dalla Conferenza Stato - Regioni ed è attualmente
alle Commissioni parlamentari.

E’ tutt’altro che una notizia di poco conto, visto che in
discarica potranno andare solo rifiuti inerti e altri che
possiamo definire globalmente inertizzati


Importante
recuperare e riciclare


In provincia nel 2001 la produzione di rifiuti è stata di
71912,8 tonnellate, di cui 24079 di raccolta differenziata. E’
stato così possibile recuperare o riciclare il 33,4% vale a dire
oltre cinque punti in più della media nazionale. Siamo comunque
ben lontani dai primatisti. Germania e Austria veleggiano
intorno al 65& e, per stare in casa, anzi in famiglia, vediamo
che i cugini lecchesi in fatto di raccolta differenziata ci
bagnano forte il naso visto che sono quasi al doppio rispetto a
noi.

Recuperare e riciclare è doppiamente importante. Innanzitutto
per una ragione etica; pensiamo ad esempioquanti milioni di
alberi verrebbero tagliati se non ci fosse la cellulosa
derivante dal riciclo della carta. In secondo luogo per una
ragione economica visto che per la raccolta differenziata il
CONAI paga ed inoltre per ogni Kg recuperato o riciclato è un Kg
in meno da smaltire, con risparmio rilevante.

Lo strano è che nessuno, né gli Enti, né le forze politiche e
neppure gli ambientalisti abbiano messo in rilievo il basso
profilo del Piano provinciale rifiuti, in fase finale, che
prospetta un obiettivo di raccolta differenziata non molto
superiore ai valori attuali e lontanissimo dai risultati già
raggiunti a Lecco. E’ pur vero che se si puntasse, poniamo, al
50% come obiettivo, a valori attuali per bruciare nell’impianto
che si è deciso di costruire in provincia resterebbero solo
circa 35.000 tonnellate rispetto alle poco meno di 50.000
attuali, già poche e quindi bisognose di avere compagnia da
rifiuti di fuori provincia per un funzionamento decente
dell’impianto. Fosse vero questo, come si sente dire, sarebbe
obiettivamente meglio, deciso per deciso, importare qualche
migliaio di tonnellate in più da fuori ma recuperare e riciclare
di più. Peraltro questa via potrebbe essere percorsa visto che, come
pare, qualche Comune potrebbe operare con una certa autonomia, a
costi minori.


Le recenti
polemiche


In sintesi: in piena estate il Sindaco di Sondrio Molteni con
l’ex Presidente della Provincia, ora capogruppo dell’Ulivo,
Dioli si sono recati a Saleggio. In successiva conferenza-stampa
il Sindaco del capoluogo ha fortemente polemizzato. L’intero
quarto lotto della discarica è vuoto, e non è ancora pieno il
terzo, ma lì si starebbero solo conferendo alcuni scarti di
plastica, residui della selezione che viene fatta a Cedrasco. I
rifiuti non vanno lì ma a Milano dove lo smaltimento costa quasi
il doppio, e poi c’è il trasporto.

Nella riunione dei capigruppo in Comune di Sondrio il
consigliere Tremonti ha proposto che la commissione si recasse a
visitare la discarica per rendersi conto della situazione. I
capigruppo del centro-destra non hanno aderito sostenendo che la
questione doveva essere vista dai tecnici mentre è stato
d’accordo per la visita il capogruppo leghista. Il Sindaco ha
scritto alla SECAM, la società di proprietà pubblica che si
occupa dei rifiuti ottenendo però risposta negativa
dall’amministratore delegato Cioccarelli. Dura reazione del
Sindaco. “La SECAM organizza la manifestazione “Impianti aperti”
aprendo gli impianti a tutti i cittadini e il Comune di Sondrio,
forte azionista della società e ancor più forte cliente per
rifiuti conferiti e spesa relativa, non può andare a vedere
l’impianto!”.

Le ragioni della risposta negativa sono due. Cioccarelli ha
definito “non chiare le ragioni” della visita. Questa risposta
in realtà è un mix di ingenuità e di imbarazzo. Ingenuità: la
ragione è evidente dopo quello che hanno pubblicato i giornali e
poi, quale ne fosse la ragione negare l’accesso alla discarica
ove è andato sempre chi ha chiesto è posizione molto debole dato
che visita sì o visita no non cambia la situazione, visibile
anche da fuori, con lo spazio tuttora disponibile. Imbarazzo: A
Molteni e Dioli era stato consentito di andare, ma ora la cosa
sarebbe cambiata andandoci altri consiglieri non dell’Ulivo…

Per quanto riguarda la seconda ragione Cioccarelli ha detto no
alla richiesta di conoscere lo stato di saturazione della
discarica e quante tonnellate asserendo di “non poter rispondere
al quesito in quanto tale dato ha una caratterizzazione
tecnico-amministrativa, la cui definizione è di competenza della
Giunta Provinciale”.In definitiva il Comune di Sondrio dovrebbe
girare la richiesta alla Provincia.

Il Sindaco di Sondrio ha tuonato contro questa risposta parlando
anche di “incompetenza” dato che i conti sono semplici da fare
ed è la SECAM a doverli fare. Ancor più duro il consigliere
Tremonti.

In realtà la risposta dell’ing. Cioccarelli è meno peregrina di
quel che si possa pensare. SECAM e Provincia sono sulla stessa
barca negli accordi con i vari soggetti milanesi con i quali è
stato contrattato lo smaltimento di 5.000 tonnellate nel 2001,
25.000 nel 2002 e 50.000 nel 2003. Non sono sulla stessa barca
nei rapporti con il Comune di Teglio che ha accettato che il suo
territorio ricevesse ulteriori rifiuti oltre le 390.000 tonn.
previste e sino al riempimento totale della discarica secondo il
progetto originario a due condizioni: un corrispettivo lauto sul
piano economico (30 lire al Kg e esenzione totale del pagamento
dei rifiuti tellini sino a tutto il 2005!) nell’intesa che
comunque la chiusura dovesse avvenire il 31 dicembre 2002.

Cosa succederà con il Comune di Teglio? Già furibondi per
l’esclusione del rappresentante del Comune dal Consiglio di
Amministrazione di SECAM, cosa che aveva determinato
l’irrigidimento superato solo alle pesanti condizioni appena
dette, gli amministratori tellini non saranno certo morbidi e
non è escluso che per riempire il quarto lotto sia necessario un
atto d’imperio da parte della Regione, salvo naturalmente aprire
ulteriormente i cordoni della borsa.

Le incertezze sono a tutti evidenti, anche in SECAM, per cui più
d’uno ha interpretato quella risposta di Cioccarelli,
apparentemente peregrina, come il passaggio della patata
bollente alla Provincia che è quella che ha fatto l’intesa con
Teglio e che dovrà sbrogliare la matassa della scadenza del
31.12 di quest’anno. SECAM ovviamente sa quanti metri cubi sono
ancora disponibili, ma non sa, e non tocca alla società, se dopo
il 31.12 si potrà ancora conferire o no i rifiuti.

La discarica a nostro parere o con altri soldi a Teglio o con le
ordinanze verrà comunque riempita anche perché la società che la
gestisce, la Tecnoambiente, ha aggiornato i suoi rapporti
contrattuali sulla base del raggiungimento della sagoma limite,
in altri termini del riempimento totale.
S.T.

P.S. A giornale chiuso e in corso di
pubblicazione in rete c'é la novità. In una intervista alla TV
l'amministratore delegato di SECAM, interrogato sulle
prospettive, ha dichiarato che la priorità é per il trasporto
fuori provincia dei rifiuti. Se non possibile si passerà alla
soluzione autarchica con l'impianto in loco. Ha aggiunto che
però é difficile trovare una soluzione esterna anche perché la
legge 21 vuole che ogni provincia si arrangi da sola. In realtà
non é proprio così, o meglio lo é per tutti gli altri, non per
Sondrio. La Regione aveva infatti stabilito che, dato il
quantitativo ridotto prodotto in Valtellina, questo dovesse
essere conferito all'impianto di Valmadrera. E' saltato poi
fuori non molto tempo fa che Valmadrera non ce la fa a smaltire
i rifiuti sommati di Sondrio e Lecco, neppure con l'ampliamento
in essere. Ma anche qui gatta ci cova nel senso che é ancora la
Regione, ancora lei, ad avere approvato il Piano di Lecco con un
tetto di circa 90.000 tonnellate.

Consegue che la soluzione per Sondrio non deve essere lasciata a
Sondrio ma deve farsene carico la Regione stessa. E la soluzione,
non con una sola provincia,
c'é, e ne parleremo, con costi accettabili per le tasche dei
valtellinesi. Salvo che sia così forte la soluzione del business
(che poi lo farebbe, visto che la gara dovebbe essere di tipo
europeo, una multinazionale, al più con qualche magro subappalto
locale...).
N.d.D.


GdS 8 IX 02
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