RIFIUTI: FACCIAMO IL PUNTO

Risparmio con più raccolta differenziata - Il problema della scelta definitiva - Impianto in provincia - Smaltimento fuori provincia - Teglio: record nazionale per l'entità dell'indennizzo che riceve dagl


Il settimanale "La Provincia di Sondrio" ha chiesto di fare
il punto sulla situazione dei rifiuti. Lo abbiamo fatto con
l'articolo che riproduciamo integralmente, non senza precisare
che nel testo pubblicato dal settimanale ci sono alcune
modifiche, effettuate consensualmente, per necessità di sintesi.

Il testo:

"
Questione rifiuti di nuovo sotto i riflettori, per via
degli annunciati maggiori costi, legati allo smaltimento di
80.000 tonnellate nell’hinterland milanese, (impianti Maserati e
Mediglia), secondo l’intesa raggiunta tra Province di Sondrio e
Milano, Comune di Mediglia e le due società private interessate
(Consorzio Milano Pulita e Biotech spa.

Costi che preoccupano. Gli ultimi rifiuti che vengono smaltiti a
Saleggio gravano infatti sui Comuni per poco più di 230 lire al
Kg. (125 alla società concessionaria, 30 al Comune di Teglio, 30
di ecotassa, 47 a S.EC.AM.. Quel che va nel Milanese (5000
tonnellate quest’anno, 25.000 l’anno prossimo, 50.000 nel 2003)
viene a costare quasi 300 lire per l’impianto Maserati (205 £.
al Consorzio Milano Pulita, 5 alla Provincia di Milano, diciamo
indicativamente 40 per il trasporto, le solite 47 a S.EC.AM.) e
dieci £. in più per l’impianto di Mediglia della società Biotech).


Bisogna mettere in preventivo dunque un maggior onere di
quasi sei miliardi.


Non richiamo l’alternativa più economica che noi perseguivamo.
Io stesso ho scritto che non mette conto di riparlarne dato che
si tratta di cosa passata, sfumata nell’assemblea del 10 giugno
2000, a seguito della quale io e sette ottavi del CdA abbiamo
rimesso il mandato. Ho aggiunto che quantomeno si sa dove
smaltire i rifiuti sino al 2003, a condizione però che questi
costi elevati del periodo transitorio non vengano presi a
riferimento per il livello tariffario a regime con la soluzione
definitiva, quale essa sia.

Non c’è da rassegnarsi e basta, c’è dell’altro.


RISPARMIO CON PIU' RACCOLTA DIFFERENZIATA


Risparmio con l’aumento della raccolta differenziata

Oggi in provincia la raccolta differenziata è intorno al 30%.
Salite le 63516 tonnellate di rifiuti del 1998 a 67869 nel 1999
e a 70.909 nel 2000, la percentuale della differenziata è stata
in tali anni del 25,9%, del 27,4 sino al 29,9 nel 2000. Tolta
questa restano quindi circa 50.000 le tonnellate di RSU da
smaltire annualmente ai costi elevati che abbiamo visto.

Si spende meno solo se si mandano meno rifiuti allo smaltimento
con un incremento della differenziata.

Due considerazioni.

La prima riguarda cosa è andato al recupero o al riciclo. Più di
un terzo (35,7%) carta, il 28,9% vetro, intorno al 10% verde e
ferrosi, e al 5% organico e plastica.

La seconda riguarda la percentuale di questa raccolta,
provinciale e per Comuni. Se quella provinciale è quasi al 30% e
ci sono Comuni sopra media (Talamona al 58,8 -Morbegno al 53,7 -
Fusine e Grosotto al 51 - 7 Comuni sopra il 40 e altri 14 sopra
il 29,8) la possibilità di incremento è legata soprattutto ad un
balzo in avanti dei 53 Comuni sotto media., dodici dei quali
registrano percentuali sotto il 20%, con una punta minima del
10,9%. E’ una via da percorrere ma sta diventando anche una via
obbligata se si vogliono contenere i costi per gli amministrati.


Ogni Kg recuperato o riciclato è un Kg in meno da smaltire ed un
grosso risparmio certo.

Ci può servire di esempio, e da modello, Lecco con il 50,5% di
valor medio e con molti Comuni sopra il 60%.

IL
PROBLEMA DELLA SCELTA DEFINITIVA


Il problema va però al di là di questo periodo transitorio, va
cioè alla soluzione definitiva che dovrebbe essere indicata dal
Piano Provinciale Rifiuti, in “ritardo giustificato”, come ha
precisato il Presidente della Provincia. La delibera della
Giunta Provinciale relativa al periodo transitorio
sostanzialmente lascia aperte le due opzioni: impianto in
provincia, smaltimento fuori.

Valutino gli Enti competenti, dicano la loro gli esperti, ma per
valtellinesi e valchiavennaschi quel che conta sono i costi.

IMPIANTO
IN PROVINCIA


Se c'é il Comune disponibile a ospitare l'impianto e se gli
aspiranti al business sono in grado di proporre lo smaltimento
dell'indifferenziato, tutto compreso salvo ovviamente il
trasporto, entro le 170/180 £/Kg sarebbe un errore non seguire
questa strada. Certo, sapendo che è indispensabile
l’importazione di rifiuti perché i nostri da soli non bastano
(si consultino in proposito gli studi di Federambiente e i
costi/Kg decrescenti con l’aumento della potenzialità, da 192 £.
per impianto da 200 tonn./giorno, alle 146 per 400 tonn./g. e
fino alle 85 per 1000 tonn/g.)

.

SMALTIMENTO FUORI PROVINCIA


Se tale soluzione non risulta praticabile rispunta il problema
del costo. Se, pazienza, si stringe la cinghia nel periodo
transitorio e si sborsano le 300 lire per ogni Kg smaltito,
oggettivamente non è accettabile pensare che questa stretta
diventi permanente.

Giusto allora ricordare che si paga un errore degli uffici
regionali che a suo tempo hanno fatto stime risultate lontane
dalla realtà sulle quantità di rifiuti da smaltire a Lecco e
Sondrio, stabilendo sulla base di esse Valmadrera come
destinazione dei rifiuti lecchesi e nostri. Anche con la nuova
seconda linea di tale impianto che la SILEA di Lecco, “cugina”
di S.EC.AM., sta appaltando (70 miliardi), al più potrebbe
accoglierci – come ufficialmente appurato nella primavera 2000 -
qualche migliaio di tonnellate in tutto, (peraltro a costi più
ragionevoli di quelli milanesi) e non certo le attuali 50.000 o
le future 40/35.000.

Chi ha sbagliato non può chiamarsi fuori lasciando a noi di
grattarci le rogne e di pagare un conto salato.

Non solo nostro dunque il problema ma anche regionale, oltre a
tutto tenuto conto che a quel monte rifiuti contribuiscono in
misura sensibile i tanti lombardi che soggiornano qui.

Serenamente approfondendo il problema - abbiamo davanti a noi
dati, statistiche, impianti lombardi, ma non vogliamo
sostituirci a chi deve decidere -, la soluzione potrebbe anche
esserci, facendo rientrare i costi in limiti accettabili, quelli
che a suo tempo perseguivamo noi.

Alberto Frizziero

14 XI 01

N.B. In sede di incontro S.EC.AM. con i soci
(Sindaci in particolare) sono stati forniti i dati ufficiali dei
costi. Poche differenze con quelli forniti da noi. Un Kg a
Saleggio é stato contabilizzato 115 £. ma in realtà sono 125
pagate e 10 restituite come canone. La cifra non cambia ma non é
la stessa cosa. A quanto indicato da noi sono stati aggiunte due
lire di indennizzo a Cedrasco che di fatto diventa stazione di
trasferimento (qualcuno ventila che possa essere questa la sede
dell'impianto definitivo, ma non ci pare che sia questa la
posizione locale...) e altre sei lire per il Comune di Teglio,
il corrispettivo cioé dello smaltimento gratuito in aggiunta
all'indennizzo.


TEGLIO, RECORD NAZIONALE (per l'indennizzo)


Una curiosità su Teglio.
Considerando il vantaggio che tale Comune ha per via dello
smaltimento gratuito anche a discarica completata  e rapportandolo a cosa esso ha dato in
cambio, e cioé l'assenso per la proroga della convenzione per
stimate 60.000 tonnellate in corso di conferimento a Saleggio, ne
viene che da pochi mesi siamo indicativamente in totale al raddoppio dell'indennizzo:
60 lire o giù di lì, un record in Italia.



Lo smaltimento gratuito era già previsto nella convenzione
originaria di fine 1993, relativamente alle 310.000 tonnellate
ivi indicate, ma fra indennizzo e corrispettivo della gratuità
di tale smaltimento (quantificabile, facendo i conti, in circa 5
lire) si arrivava a 30 lire o poco più.

Tanto di cappello
al Sindaco Fay e agli amministratori del Comune che ha dato il
nome alla Valle.

Con una battuta potremmo dire che varrebbe la
pena di delegare a loro le prossime trattative per la
definizione dei costi di smaltimento!. Visto come hanno condotto,
a pro dei Tellini,
quelle per Saleggio saremmo in mani sicurissime per tutelare gli
interessi valtellinesi e valchiavennaschi!

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