RIFIUTI: 2) LA POSIZIONE DI PIRONDINI
TERMOVALORIZZATORE
DICHIARAZIONE NEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28–11-2003
Nell’ottobre dello scorso anno, questo Consiglio approvò la
revisione al Piano Provinciale dei Rifiuti e ricordo che in
quella sede, a nome del mio gruppo dichiarai : “..........Nel
caso non si raggiungessero accordi ampiamente garantiti, la
realizzazione di un termocombustore ...........che ci consenta
di operare autonomamente, dovrà essere perseguita senza
ulteriori ripensamenti.”
La posizione della Lega Nord non è cambiata e, per chiarezza, lo
voglio ribadire.
Nei mesi che seguirono, questa Presidenza si adoperò per cercare
un accordo durevole nel tempo per lo smaltimento dei rifiuti
fuori provincia, furono contattate diverse province lombarde,
senza però giungere ad un risultato positivo.
In seguito si è però prospettata la possibilità di un mutamento
d’indirizzo da parte della Regione Lombardia conseguente
all’evolversi del Progetto di Legge n. 300 in fase di
discussione. E’ evidente che l’approvazione di una normativa
priva d’imposizioni anacronistiche sarebbe per la nostra
Provincia la soluzione auspicabile.
Nell’attesa, sull’argomento, molti fatti si sono susseguiti e
purtroppo bisogna convenire che non tutti sono stati trattati
con la dovuta professionalità e competenza dagli addetti, e
questo a tutto discapito della trasparenza.
Non so Presidente se Lei sia stato correttamente informato dalla
Secam sul modo in cui la stessa stava operando, ritengo di no,
altrimenti conoscendoLa, Lei non avrebbe avallato tanta
arroganza ed approssimazione da parte di questa società.
Mi spiego meglio:
Interrotto il rapporto con Bergamo con lettera del 21 gennaio
scorso, la Giunta da Lei presieduta ha provveduto in data 18
febbraio a deliberare l’incarico a Secam per la progettazione
del termovalorizzatore senonchè Secam stava già provvedendo alla
bisogna e, interpretando con buona dose di preveggenza l’atto
della Giunta già il 12 febbraio scriveva al Comune di Andalo ed
intratteneva, con questo, rapporti che portavano molto avanti
nelle scelte, troppo direi, tanto da legittimare dubbi sulla
trasparenza dell’operazione e da provocare un sollevamento della
popolazione. Sull’argomento è stata significativa la
dichiarazione del Sindaco di Andalo il quale, in una pubblica
assemblea, candidamente affermava: “Non ho avvisato la
popolazione del fatto in quanto mi è stato chiesto di agire con
discrezione”.
Quanto ai chiacchierati acquisti in quel di Andalo io mi
rifaccio alle dichiarazioni fatte in occasione dell’assemblea
dei sindaci del 4 settembre u.s., dove Lei Signor Presidente
disse “.....la Secam sta effettuando o ha avviato l’acquisto di
terreni nel comune di Andalo” ed il Presidente della Secam Ing.
Cioccarelli confermò : “Secam sta acquisendo terreni a Sondalo a
Cedrasco, ha contatti su Rogolo sta facendo su Andalo per quello
che sono le aree necessarie alla società....”. Come vede la
Secam, anticipando i tempi, aveva già provveduto alla
localizzazione prima che fossero effettuati i dovuti passi
istituzionali ma, non solo, si era già avventurata con visite ad
impianti in Lombardia. Non voglio credere che Secam stesse
acquistando terreni per una piattaforma in un sito inaccessibile
ai mezzi della portata necessaria.
Questo esempio di preveggenza e tempestività operativa metteva
la Giunta in una situazione d’imbarazzo, infatti, ai primi
d’agosto l’Assessore De Gianni doveva intervenire sulla proposta
di delibera per la localizzazione del termocombustore chiedendo,
a ragione, un maggior approfondimento delle valutazioni sin qui
fatte per giungere alla localizzazione.
Lei converrà con me Presidente che chiamare “valutazioni” le
ricerche sino ad allora esperite è puro eufemismo. Non ci
possono essere attenuanti per chi, mi riferisco a Secam, ha
agito in spregio delle Istituzioni operando scelte avventate in
assenza di quelle valutazioni che sono indispensabili per una
scelta appropriata del sito. Sull’operato di Secam in
quest’occasione il nostro gruppo esprime ferma disapprovazione e
chiede un Suo autorevole intervento.
Recentemente Secam ha programmato visite all’impianto Silla 2,
prima con i sindaci, poi con i consiglieri provinciali.
Personalmente ho aderito a questo invito condizionandolo alla
visita ad altro impianto più aderente alle nostre esigenze.
A titolo informativo, prima della programmazione delle visite,
il nostro gruppo aveva ritenuto opportuno segnalare al
Presidente della Secam l’utilità della visita ad un impianto più
confacente alle nostre necessità ed in tale ottica aveva
suggerito quello di Schio. La nostra segnalazione, Presidente,
non è stata ritenuta degna di risposta da parte della Secam,
abbiamo avuto però la Sua assicurazione e questo ci basta!
Con riferimento alla funzionalità degli impianti, alla loro
potenziale pericolosità, all’economicità di gestione, a questo
punto, ritengo che tutti i consiglieri interessati abbiano avuto
l’opportunità di approfondire l’argomento e siano quindi in
grado di esprimere le proprie opinioni in merito.
Premesso che il nostro territorio è sicuramente negato per
l’allocazione di un impianto di questo tipo, ma preso altresì
atto che, al momento, non esistono altre soluzioni, la prima
cosa da fare sarebbe dovuta essere quella di informare la
popolazione valtellinese attraverso comunicazioni mediatiche,
riunioni sul territorio e quant’altro potesse servire ad
informare l’opinione pubblica. Ora vorrei capire come si
procederà per la localizzazione dal momento che quanto fatto
sino ad ora è, a nostro avviso, del tutto insufficiente e privo
di quelle analisi particolari che sono prerogativa di ogni zona
e propedeutiche ad una scelta appropriata.
Il nostro gruppo ha da tempo esaminato fattori favorevoli ed
escludenti che influiscono sulla localizzazione dell’impianto
giungendo all’esclusione di alcuni siti ed alla conclusione che
l’eventuale termovalorizzatore debba collocarsi, in media valle,
non distante dal capoluogo per una serie di motivi che andrò ad
esporre.
Esclusa la bassa valle che non può rientrare tra i siti per
svariati motivi tra i quali:
- La zona non è baricentrica, sia che la si voglia considerare
in modo strettamente geografico di percorrenza sia che si
voglia, più correttamente, tenere conto sia della distanza sia
dei flussi temporanei dei rifiuti;
- Tra i fattori climatici si deve ascrivere la presenza della
breva che, provenendo dal lago, disperderebbe i fumi almeno sino
alla gola del Tartano;
- Sempre tra i fattori climatici tutti sappiamo che il livello
d’inquinamento dell’aria in bassa valle è quasi costantemente
sopra la soglia per quanto attiene alle polveri sottili;
- L’impatto ambientale che costituirebbe un impianto di questo
tipo posto all’ingresso di una provincia a vocazione turistica;
- Il territorio oramai deturpato dalla proliferazione di edifici
di carattere industriale e dalla più che preoccupante situazione
idrogeologica.
La localizzazione si restringerebbe quindi alla parte più
centrale della valle e, su questa indicazione devo dire che,
oltre ai normali fattori preferenziali ed alla baricentricità,
influisce un altro fattore da non trascurare: la possibilità
d’utilizzo dell’energia termica che potrebbe servire ottimamente
per strutture pubbliche esistenti sul territorio quali il campus
scolastico ed altre utenze.
Circa il teleriscaldamento non possiamo disconoscere che la
stessa Unione Industriali ha espresso indicazioni in tal senso;
da parte nostra auspichiamo una fattiva collaborazione con la
stessa in modo da poter disporre di dati precisi sul possibile
grado di utilizzo per usi industriali.
Senza la presunzione di entrare in particolari tecnici mi preme
riportare un dato: In un impianto come quello da noi visitato:
“Silla 2”, il rendimento termico per teleriscaldamento è pari al
37% mentre il rendimento elettrico è del 20%. Occorre tener
presente che la rinuncia alla produzione di calore non
apporterebbe un incremento di produzione elettrica tale da
giustificarne l’esclusione infatti la stessa sarebbe del 27% con
un aumento, quindi, del solo 7%. Seppure con beneficio
d’inventario in funzione della diversa potenzialità degli
impianti riteniamo sia il caso di prendere in seria
considerazione il tipo di impianto che potremmo andare a
scegliere.
La visita all’impianto di Silla 2 ci ha inoltre fornito un’altra
utilissima indicazione : i termovalorizzatori di ultima
generazione sono predisposti per bruciare tutti i rifiuti salvo
ferro e vetro. In considerazione di questa possibilità,
Presidente, necessita riconsiderare tutto ed è inevitabile che
ci poniamo una domanda: Dobbiamo o no continuare la raccolta
differenziata? Capisco che sarebbe diseducativo per la
popolazione ma, ad impianto funzionante, ed in considerazione
della esigua quantità di rifiuti di cui disponiamo potrebbe
essere l’unico modo per raggiungere la quantità minima che
giustifichi un termo-combustore.
Non credo infatti alle 17500 tonnellate di biomassa citate da
Secam ed ancor meno alle 600 tonnellate di rifiuti ospedalieri
che, tra l’altro, non possono essere smaltite. Scontato che la
convenienza alla realizzazione di un impianto è condizionata
alla quantità di rifiuti che non dovrebbe scendere sotto le
80.000 tonnellate annue, va da sé che non potremmo continuare
nella raccolta differenziata ed anche in tale ottica ci
sarebbero seri dubbi sull’economicità della scelta.
In attesa di auspicabili novità positive, il prosieguo dell’iter
per la realizzazione del termovalorizzatore non deve accusare
ritardi ma occorre procedere con urgenza, magari con la nomina
di una commissione consigliare “ad hoc” che possa, con
ragionevole celerità, fornire alla Giunta le indicazioni
necessarie.
Per concludere, riteniamo condizione indispensabile, in caso di
una eventuale realizzazione dell’impianto, la collaborazione con
uno staff tecnico di prim’ordine dotato di quel know-how di cui
noi ed anche Secam, purtroppo, non disponiamo, uno staff che
sappia consigliare la scelta migliore per il raggiungimento
dell’obiettivo principale: il risparmio per i nostri cittadini.
Signor Presidente, nel riconfermarLe la massima fiducia,
chiediamo che sia Lei a vigilare su tutte le fasi: dalla
localizzazione, alle scelte tecniche al tipo d’appalto che si
vorrà adottare.
Se così sarà il Gruppo Lega Nord Le offrirà la massima
collaborazione.
Flavio Pirondini
GdS 28 XI 03
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