Rappresentazione teatrale a Tirano “Bene avrai”

 “La rappresentazione “Bene avrai” è la risposta a una
volontà che sempre più pressante si era manifestata
all’interno del piccolo gruppo della Barfì & Friends:
partecipare a questo irripetibile evento del
cinquecentenario dell’ Apparizione della Vergine al
Beato Mario. Chi ci segue fin dalla “Camola” sa che
storia e tradizione locale sono gli ingredienti
immancabili dei nostri racconti. Racconti che possono
far ridere, piangere o riflettere; racconti che non
hanno un cliché predefinito, ma che si strutturano ogni
volta su registri completamente diversi (anzi, la
diversità strutturale delle nostre rappresentazioni sta
diventando curiosamente un fatto che ci caratterizza e
del quale siamo orgogliosi…). Quando ho iniziato a
pensare a come rappresentare l’Evento, le difficoltà
sono subito apparse evidenti: le tracce che ha lasciato
Mario Omodei sono così lontane e impercettibili che si
ha quasi la sensazione di aggirarsi in un grande spazio
buio e vuoto con un piccola lanterna alla ricerca di
qualche cosa di ignoto. I fatti misteriosi sono molti,
come molti sono i perché che si affacciano su questa
vicenda: perché Mario, un uomo benestante, è stato
scelto dalla Vergine, perché se ne sono perse le tracce,
come è morto, perché per secoli si è ignorata
l’importanza e il ruolo che quest’uomo ha avuto sul
destino della nostra Tirano? E’ proprio il tentativo di
rispondere a questi quesiti che ha determinato la
necessità di innestare questo racconto di fede su una
matrice storica che si è presto rivelata ricca di fatti
legati al vivere quotidiano, al peso delle
superstizioni, del potere... I repentini cambiamenti
degli assetti militari e politici hanno poi aggiunto
complessità ad un impegno che, realisticamente, era già
di molto superiore alle nostre esili forze. Se siamo
riusciti a realizzare questa idea è solo grazie alla
“miracolosa” presenza di tanti, tanti “friends”: gli
amici che ogni volta partecipano alle nostre piccole
imprese, diventando essi stessi “membri effettivi” del
gruppo, e che questa volta hanno sfiorato la quarantina.
La maggior parte in scena ma molti dietro le quinte, per
i lavori di consulenza, sartoria, falegnameria, pittura,
scenografia, luci e montaggio di musiche e suoni.
Obiettivo: dare emozioni rappresentando ancora una volta
il teatro della vita e contribuendo, a modo nostro,
all’azione di rivalutazione di questo personaggio che
tanto ha dato alla sua gente e che merita di uscire
dall’approssimazione leggendaria nella quale, per tanto
tempo, è stato confinato.”
CS


GdS - 30 VIII 05 - www.gazzettadisondrio.it

CS
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