IL PROSSIMO SINDACO DI SONDRIO

(Nota inviata a tutti gli organi di informazione da Alberto Frizziero)Sindaco di Sondrio: Faggi - Frizziero? - E tre - Non ci sarebbe problema - Pensare avanti -


Precisazione:
la seguente nota del direttore - che oggi é
del tutto al di fuori da qualsiasi posizione politica e quindi
in grado di garantire assoluta obiettività al giornale - nota
comunque  avente
carattere personale, é stata inviata a Centro Valle, giornale che ha
pubblicato domenica 10.12 in prima pagina l'articolo oggetto
della presente. Viene pubblicata dal nostro giornale in quanto essa é
stata inoltrata anche a tutti gli altri organi di informazione.




SINDACO
DI SONDRIO: FAGGI - FRIZZIERO?


Leggo l’articolo sulla ipotesi, per le elezioni amministrative
in Comune di Sondrio, delle candidature a Sindaco “di Faggi e
Frizziero”.

In effetti abbiamo molte affinità. Uguali le iniziali, A.F., per
cui è uguale che sigli gli atti l’uno o l’altro Abbiamo molti
tratti di carattere in comune, specie l’assenza di faziosità.
Entrambi siamo oggi fuori dalla politica attiva. Lui guida un
Ente, io faccio un giornale particolare, in Internet, che ha
messo a segno alcuni colpi brillanti.

Ci sarebbero le premesse per una bella e nuova soluzione: una
lista civica, fortemente caratterizzata sul piano dei contenuti
e con apertura ai diversi filoni culturali e poi,
indifferentemente, uno il Sindaco e l’altro il capogruppo, o
addirittura anche un sistema a staffetta, indipendentemente dai
dati formali…

La battuta finisce qui, ora parliamo seriamente.


E TRE

E’ la terza volta che in prossimità di elezioni vien fuori il
mio nome. L’iter è il solito. In qualche ambiente qualcuno ne
parla, la cosa finisce sui giornali, la gente, fra cui alcuni
noti e magari di diverso orientamento politico ma molti del
tutto sconosciuti, mi ferma per strada e, alle smentite, fa
perdere tempo insistendo.

Per carità, ad oltre 15 anni dalla conclusione del mio decennio
di Sindaco del capoluogo, la cosa non può non far piacere, non
per me ma per i figli i quali, a fronte del pesante scotto che
la mia famiglia ha pagato per questo impegno, possono rendersi
conto che nella vita i valori valgono più dei soldi, una regola
che per secoli, anche in posizioni altissime, è stata della mia
famiglia (forse anche per l’influsso di un Santo che essa ha
dato alla Chiesa e all’umanità).

Al di là di questo diciamo che la città di Sondrio, quale sia il
versante politico – ma meglio ancora se con una
caratterizzazione politica non marcata proprio per cosa deve
essere il Sindaco del capoluogo – non ha bisogno di tornare a
2461 anni fa per ripetere, molto più in piccolo, la vicenda di
Lucio Quinzio Cincinnato andando a ripescare il Sindaco del
decennio 1975-85.


NON CI
SAREBBE PROBLEMA

Abituato da sempre a esprimere schiettamente quello che penso
preciso a chiare lettere che non è che non mi sentirei più in
grado di svolgere con dignità ed efficienza tale incarico.

Oggi, con le innovazioni legislative introdotte, è più semplice
di allora sol che si acquisiscano in toto tali innovazioni, cosa
che non sta accadendo spesso negli Enti Locali, quasi mai
addirittura da parte dei Consigli Comunali. I compiti di
gestione sono stati sì trasferiti alla struttura ma gli
amministratori hanno compiti di indirizzo che non riguarda
soltanto le linee generali. Basta usarli, anche nelle
interpretazioni minori, sempre con il fine di rendere più
semplici le cose per i cittadini.

In secondo luogo ricordo che quand’ero Sindaco c’era una
critica, specie di palazzo, nei miei confronti: “pensa troppo al
2000”. Non me ne sono mai curato visto che se si riesce a
guardare oltre il naso – non è però che sia facile, ed è più
comodo non farlo – si risolvono meglio anche i problemi
contingenti. Sono tante tessere che vanno a comporsi nel mosaico
che si è cercato di prevedere.


PENSARE
AVANTI

Ai Sindaci di oggi infatti dico “pensate al 2010 per risolvere
meglio i problemi del 2002”. E’, per fare un esempio, proprio
pensando al 2000 che allora abbiamo percorso per primi,
insegnando anche al Comune di Milano, la via della
collaborazione pubblico-privato che tante realizzazioni ha dato
alla città senza alcuna spesa e in tempi brevi. Sono dovuti
passare molti anni perché in giro per il Paese si seguisse, non
sempre in meglio, questa strada imboccata da noi come pionieri.
Oggi le privatizzazioni, la collaborazione pubblico-privato sono
all’ordine del giorno in ogni settore. Guarda caso noi c’eravamo
arrivati 20 anni fa realizzando quello che non saremmo riusciti
a fare con le sole risorse comunali.



SITUAZIONE CAMBIATA

Certo, la situazione è cambiata. Le occasioni di dibattito, che
in democrazia è alimento essenziale per le Istituzioni, sono
divenute evanescenti. Basta vedere la grande, forse unica
occasione di autogoverno e di autonomia che abbiamo in questa
nostra Regione alpina, cioè a dire il Piano Territoriale. Il
silenzio è assordante e temiamo, ahimè, che lo sia perché manchi
l’idea-guida e manchi la percezione, nelle maggioranze come
nelle minoranze del mondo politico ma non solo in quello, di che
cosa si potrebbe fare disegnandoci da soli lo sviluppo che ha
nella traduzione territoriale l’input operativo.

Un silenzio che riguarda altri settori.

Anche qui un solo esempio, quello degli elettrodotti che da
Presidente del BIM nel 1992 avevo avviato sino ad arrivare alla
deliberata disponibilità del Consiglio di Amministrazione
dell’ENEL. Il fine era cercare di eliminare la selva di
elettrodotti in provincia sostituendoli con uno solo, forse
sdoppiato. Persa un’occasione d’oro, forse recuperabile dopo la
legge 36 sebbene a quasi dieci mesi dalla sua entrata in vigore,
con i rischi che corre il nostro territorio se venissero
decretati i valori-limite della bozza Bordon, solo,
meritoriamente, il Comune di Montagna e il locale Comitato hanno
affrontato l’argomento (e, a parte, il consigliere Bordoni in
Regione, con anche un intervento del consigliere Tam che ha
firmato una PdL).


UNA MARCIA IN PIU'


Torniamo al tema. Chi si propone di rappresentare la sua città
deve sapere che la situazione è cambiata, ma non basta.

 C’è chi negli incarichi di rappresentanza della comunità non
ne tien conto.

 C’é chi ne tiene conto e si adegua.

 Quasi nessuno, ma questa è la via da seguire, oltre a tenerne
conto si ingegna a prevedere cosa ancora cambierà, e quindi
diviene lui stesso fattore di cambiamento.

Discorso teorico? No, discorso pratico, perché in questo modo si
viene ad avere una marcia in più, risultati migliori e più
rapidi e dunque una migliore risposta ai cittadini (che magari
all’inizio possono anche non condividere salvo ricredersi poi
quando si arriva al risultato, come tanti esempi possono
dimostrare).

Frizziero di nuovo Sindaco?

A parte le conseguenze familiari – probabile in tal caso il
divorzio e il disconoscimento di paternità da parte dei figli –
l’ipotesi è da periodo ipotetico del terzo tipo, ovvero della
irrealtà, sotto ogni profilo, tranne, va detto, quello del
responso elettorale, che, anche questo per parlare chiaro, non
temerei certamente.. Dessi infatti i numeri e tornassi in campo,
sarebbe tutto nuovo, con un organismo a latere del Sindaco, una
Giunta rivoluzionata ben al di là delle competenze settoriali
che hanno fatto il loro tempo, una lista da 2010 e non da 2002,
e una scelta non di contesa politica ma fuori di essa. I
cittadini potrebbero diffidare della concentrazione di novità ma
potrebbero, cogliendone lo spirito, anche condividere. Se poi
non condividessero nessun problema perché la sfida sarebbe
ancora più bella cercando di mettere in campo l’opposizione più
costruttiva e propositiva forse d’Italia, con vantaggio della
città.

Come ho detto, farei così, ma io non ci sarò. Che conta? Queste
cose infatti le potrebbe fare chiunque dato che a Sondrio
qualche persona in grado di muoversi in questa direzione, extra
moenia politiche, ci sarebbe anche.


Infine, si converrà, sono stato, in coerenza con il mio stile,
evangelico nell’offrire l’altra guancia in occasione
dell’Assemblea della S.EC.AM. del 10 giugno 2000, solo fidando
nel tempo che come si sa è galantuomo. Se qualche fatto mi sta
dando ragione, non faccio una piega tanto il suggello verrà tra
due anni e mezzo in modo inequivocabile.

Le sberle ricevute (non mi riferisco affatto alla Presidenza
della società che compete agli azionisti scegliere e anche
cambiare, ma al metodo sì, visto che non sono per le moderne
disinvolture ma almeno in questo sono rimasto all’antica)
proprio perché immeritatissime, pesano quantomeno per dire basta
a cose in cui si butta, positivamente, tutto il personale
impegno ingiustamente pagando poi di persona.
Alberto Frizziero



GdS 12.12.01

                       




                                            



                                             

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