La proposta dei Sindaci di fare un pezzo di Statale 38, quello che si riesce con i soldi che ci sono

I Sindaci - Quattro corsie a furor di popolo - Qualcuno non era d'accordo, ma con motivi diversi - La mia posizione - Stralci - Mi davano torto, ahimè, avevo ragione su tutta la linea - Ci sono voluti anni Ci vuole il miracolo - N

I Sindaci

Abbiamo letto sulla stampa che con o senza Finanziaria, la 38 «si deve fare.
come categorico giudizio unanime emerso dalla
conferenza dei sindaci della Bassa Valle. Gli
amministratori, leggiamo ancora, «ci attiveremo in tutti i modi
possibili affinché i fondi attualmente a disposizione
siano impiegati per coprire almeno parte del territorio
con la nuova arteria».

La posizione unitaria assunta dai primi cittadini della
Bassa Valle supera le difficoltà che in passato hanno
visto contrapposti diversi Comuni sia sul passaggio del
tracciato sia sulle modalità di intervento per la
realizzazione della nuova statale 38. A parte qualche
aggiustamento del tiro avvenuto dopo sta questa
comprensibile posizione di Sindaci asfissiati dai flussi
di traffico e, quel che peggiora la situazione,
consapevoli che questa schiavitù dovrà durare parecchio.

Vale la pena di fare qualche passo indietro.

Quattro corsie a furor di popolo

Quasi l'intera provincia, senza distinzioni politiche,
geografiche, o di altra natura, aveva una sola parola
d'ordine: QUATTRO CORSIE. Eretici gli altri, quelli che
non erano d'accordo sulle quattro corsie.

C'erano però altri e altri.

Qualcuno non era d'accordo, ma con
motivi diversi


C'era addirittura chi diceva che bisognava lasciar
perdere la strada e puntare sulla ferrovia, come se
questa fosse una sorta di tranvia a polifermate ad ogni
piè sospinto capace di raggiungere anche Primolo, Gerola
e Campo Tartano oltre che Madonna dei Monti e Ravoledo.

C'era chi sosteneva, per bufala che possa essere, che
due corsie erano meglio di quattro affastellando nella
dimostrazione di questo assunto ragioni più plausibili a
sragioni non plausibili.

C'era poi qualcuno, molto pochi, che poneva il problema
sul piano del realismo.

Fra questi, pressoché solitario, chi scrive questa nota
che pubblicamente e con fior di documentazione aveva
dimostrato quel che non andava, autorevolmente smentito
ma a torto.

La mia posizione

Ricordo la posizione:

1)
Avevo sostenuto che non era affatto vero vero due corsie
fossero meglio di quattro. Sarebbe stato sostenere un
periodo ipotetico del terzo tipo.

2)
Avevo sostenuto che le due corsie erano il solo modo
realistico per ottenere la Statale 38 in circa 20 anni.
Non era una mia opinione estemporanea. Era il frutto di
un'analisi tecnica ineccepibile.

3)
Avevo sostenuto, dimostrandolo, che in ogni caso,
tecnicamente, le due corsie con calibro tipo tangenziale
di Sondrio o Strada della Rinascita erano assolutamente
sufficienti per smaltire non solo il traffico attuale ma
anche quello ipotizzabile nei prossimi decenni.

4) Avevo infine sottolineato come non ci fossero i
soldi, almeno quelli sufficienti per un primo lotto
funzionale.

5) Quanto ai soldi avevo puntualizzato una anomalia
vistosissima. Il tratto della 38 da Piantedo al Tartano
costava e costa, milione più o meno, quanto il passante
di Mestre (traffico circa sei volte la 38) che pure non
solo é lungo una volta e mezzo ma é anche largo una
volta e mezzo avendo sei corsie rispetto alle quattro
del nostro progetto. Evidentemente qualcosa di storto
c'era...

6) Quanto infine all'inserimento nella Legge-obiettivo,
una specie di passaporto rapido per la realizzazione,
nel condividere la positività dell'inserimento avevo
però indicato la gigantesca sproporzione fra il costo
delle opere inserite (non solo strade ma costosissima
Alta velocità ferroviaria, porti ecc. ecc.) nelle
tabelle della legge e le effettive disponibilità.



Mi davano torto,

ahimè, avevo ragione

su tutta la linea

Avevo torto, o meglio si é detto che avevo torto ma
siccome il tempo é galantuomo si é visto come avessi
ragione su tutta la linea.

Ricorso come in almeno un paio di quelle riunioni
elettorali pubbliche organizzate da Teleunica - le
registrazioni sono consultabili ancor ora -nb su questo
argomento l'attuale Presidente della Provincia, allora
solo candidato, fu lapidario tagliando la testa al
torto. Verificate le cose ci dette pienamente ragione
sui soldi e poi accennò anche ad alcune lacune tecniche
che richiedevano pertanto ancora il perfezionamento.

Stralci
Acclarata la situazione l'aspetto più difficile, allora
fra l'eletto neo-Presidente della Provincia, la Regione
con l'allora consigliere Bordoni, ANAS e Ministro: tornare indietro cosa irrealistica in quanto vorrebbe
dire perdere anni e anche la parte di soldi già
stanziata; la stessa idea del project-financing
rivelatasi impraticabile, resta la via degli stralci
funzionali non facilitati da un tracciato per troppo
tempo rimasto in discussione e alla fine definito in
maniera alquanto rigida.

In questa situazione i soldi che mancano, e sono tanti,
dovrebbero venire dalla Finanziaria con la cortissima
coperta che tutti sappiamo.


Ci sono voluti
anni
Tiriamo giù i coltelli? Se qualcuno lo volesse fare il
risultato sarebbe folkloristico, e penale per gli
autori. Ci sono voluti anni per definire il tracciato.
Per carità, ogni Comune può avere le sue buone ragioni,
ma il risultato é quello e non si può far finta di
niente. Per esempio, l'idea é personale ma non solo,
quei sei km di galleria per arrivare al Tartano, con i
costi astronomici (quelli reali saranno poi di più di
quelli ipotizzati visto il precedente della galleria
dell'impianto idroelettrico di Monastero) erano proprio
indispensabili ?????


Ci vuole il miracolo

Visto il Cinquecentenario dell'Apparizione, senza
apparire miscredenti nel mischiare sacro e profano, ci
vorrebbe una spintina dall'alto con un regalo al primo
CIPE del 2006. Se dovessimo trovare nel cestello quella
barca di soldi che manca per fare almeno un primo lotto,
bisogna proprio pensare a questa spintina, pur senza
svalutare l'opera di chi in questi mesi a Roma ha
seguito passo passo la questione. Nè facendo pianti
greci se nella cavagna romana non trovassimo quello che
speriamo invece di trovare.


Nelle more...
Nelle more ovviamente provvedimenti tampone. Fra questi
due:

1) Ci
sono i limiti di velocità con il radar per chi sgarra. I
limiti devono essere di due tipi, superiori ma anche
inferiori perché chi gira a 30 kh/h ammirando il
paesaggio si arricchisce culturalmente ma impoverisce
quelli dietro per il tempo che fa perdere, non solo, ma
anche per i rischi che fa correre invitando, di fatto,
al sorpasso continuo. Allora inserire anche il limite
minimo, del resto previsto dal Codice della Strada.

2) I
veicoli lenti siano obbligati, ove lo spazio lo
consente, a lasciare defluire a intervalli che sta dietro.

Con questi due provvedimenti avremmo un miglioramento
sensibile.

Palliativo certo ma botte piena e moglie ubriaca non si
possono avere per cui o c'é il miracolo o la prospettiva
resta grigia. Bisogna infatti aver presente che cambiare
il progetto (non lo stralcio che pure il suo tempo lo
richiede anche lui) come qualcuno suggerisce vuol dire,
se va bene, 3o 4 anni. Se un po' di anni fa, premesso
che preferirei ora dire di aver avuto torto, mi avessero
dato retta...


Alberto Frizziero


GdS 10 X 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
Dalla provincia