PROBLEMI DELLA PROVINCIA: LA FREGATURA VINCOLO-ELETTRODOTTI PER ALCUNE DECINE DI MILIONI DI METRI QUADRATI IN PROVINCIA (E CHISSA' QUANTI NEL PAESE!). PER TRAVERSATE OROBICHE E TRATTI DI FONDO VALLE IN ZONE NON ANTROPIZZATE SCARSA INCIDENZA MA SCOTTO PES

Perdite rilevantissime per i proprietari. Ben altro dunque rispetto al problema, pur rispettabile, del limo nell'invaso di Sernio! Lo spettro di questa fregatura per Valtellinesi e Valchiavennaschi per effett

LA LEGGE 36 E I SUOI ADEMPIMENTI

Nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2001 è stata pubblicata la Legge 22 febbraio 2001, n. 36 - "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici".

La legge è entrata in vigore il 22 marzo 2001.L'art. 4, comma secondo, dava al Governo 60 giorni di tempo dall'entrata in vigore per l'emanazione di due Decreti, l'uno per fissare i valori-limite del campo elettrico e dell'induzione magnetica nonché le fasce di rispetto degli elettrodotti, per le quali, dalla legge: "all'interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore", l'altro per la tutela nei luoghi di lavoro.Importante ricordare che il primo prevedeva che fosse sentito il Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico e le competenti Commissioni parlamentari, previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni. Ma…Ma, al terzo comma: "Qualora entro il termine previsto dal comma 2 non siano state raggiunte le intese in sede di Conferenza unificata, il Presidente del Consiglio dei Ministri entro i trenta giorni successivi adotta i decreti". Entro 120 giorni inoltre altri adempimenti importanti per la provincia, su cui già a febbraio abbiamo richiamato l'attenzione generale e cioè la definizione dei criteri di elaborazione dei piani di risanamento, nonché al varo di apposito regolamento al fine di tutelare l'ambiente e il paesaggio, con misure specifiche relative alle caratteristiche tecniche degli impianti e alla localizzazione dei tracciati per la progettazione, la costruzione e la modifica di elettrodotti e di impianti per telefonia mobile e radiodiffusione e per evitare danni ai valori ambientali e paesaggistici. Infine "Possono essere adottate ulteriori misure specifiche per la progettazione, la costruzione e la modifica di elettrodotti nelle aree soggette a vincoli imposti da leggi statali o regionali, nonché da strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, a tutela degli interessi storici, artistici, architettonici, archeologici, paesaggistici e ambientali".Con il medesimo regolamento sono adottate misure di contenimento del rischio elettrico degli impianti di cui allo stesso comma 1, ed in particolare del rischio di elettrolocuzione e di collisione dell'avifauna.Ed inoltre é definita una nuova disciplina dei procedimenti di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio degli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV, in modo da assicurare il rispetto dei principi della legge.IL DECRETO ATTUATIVOIl Ministro dell'Ambiente Bordon aveva preparato lo schema di Decreto da portare in Consiglio dei Ministri, seduta del 9 maggio, di cui abbiamo dato con assoluta tempestività anticipazione ai lettori e comunicazione ad Enti, Comuni, soggetti interessati. L'art. 4 di tale schema recita: "Nella progettazione di nuove linee e installazioni elettriche in corrispondenza di ambienti abitativi, scolastici, aree-gioco dei bambini e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore nonché nella costruzione di nuovi edifici in prossimità di linee e installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi magnetici, generati dagli elettrodotti, alla frequenza di 50 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità per il valori dell'induzione magnetica di 0,2 mT, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.Il Ministro della Sanità Veronesi non ha dato il concerto ritenendo i valori troppo restrittivi. Rinvio ma impegno ufficiale del Governo ad approvare lo schema di Decreto nella successiva seduta. Il comunicato ufficiale dell'ultimo Consiglio dei Ministri ignorava però l'argomento, lasciato al nuovo Governo.


LA PROCEDURA ACCELERATA

Nessun rinvio, ma cambio di procedura, con passaggio, in base al disposto di legge, a quella accelerata che evita in particolare l'intesa con le Regioni e affida al Presidente del Consiglio l'incombenza.

FREGATURA. Quella era la sede dove far valere le nostre ragioni…

SPIRAGLIO. Uno spiraglio ci sarebbe ancora, e ne accenneremo avanti.


LA NOSTRA SCOPERTA
UNICI A FIUTARE L'INGHIPPO. Unici in provincia abbiamo subito fiutato l'inghippo tanto che subito dopo l'approvazione il 14 febbraio in Parlamento e prima ancora che la legge venisse pubblicata il 7 marzo sulla Gazzetta Ufficiale (si veda la documentazione in altra parte del giornale) richiamavamo l'attenzione lamentando "l'assordante silenzio" sul problema in una provincia che ha sul suo territorio 1700 Km di elettrodotti, dei quali più di 800 ad alta tensione. Una espressione azzeccata tanto che nei giorni successivi lo stesso Ministro Bordon la riprendeva, nella vicenda della Radio Vaticana, e la faceva sua in un incontro pubblico…

Anche dopo le nostre denunce e prese di posizione, non solo pubblicate su questo giornale ma anche portate a conoscenza degli Enti provinciali, dei Comuni, dei consiglieri provinciali, di altri soggetti, scarso l'interesse (documenteremo successivamente). Per quanto riguarda gli organi di informazione hanno trattato l'argomento solo Il Giorno e Teleunica, che letto quanto pubblicato da noi, ci hanno interpellato e chiesto chiarimenti, che ovviamente abbiamo subito fornito trattandosi di tutela degli interessi di tanti convalligiani.
QUASI SOLI ANCHE IN ITALIA. Unici in provincia ma quasi soli anche in Italia. Non una parola su questo problema da parte di esperti, commentatori, Associazioni ed Enti. Un aspetto rilevantissimo quindi pressoché ignorato.
POSSIBILE UNA COSA DI QUESTO GENERE? Sì, possibile. Fiutare l'inghippo era consentito solo a chi possedeva una vasta gamma di conoscenze, amministrative e tecniche. 

Non basta. C'era da capire la rilevanza urbanistico-edilizia del problema. 

Non basta. Bisognava avere l'anticipazione sullo schema di decreto. 

Non basta. Bisognava riuscire a risalire da un valore (0,2 microTesla secondo Bordon, 0,5 secondo Veronesi, un'unità di misura di cui la stragrande maggioranza ignora persino l'esistenza) dell'induzione magnetica alla distanza dall'elettrodotto a cui questa grandezza scende a tale valore.

Non basta. Bisognava riuscire a capire cosa questo avrebbe potuto significare.
LA FREGATURA.
Noi siamo riusciti a dipanare questa intricatissima matassa individuando la FREGATURA che sta per abbattersi su molti convalligiani, ma anche su tutti coloro che sono interessati dalle Alpi alla Sicilia.

SAN TOMMASO. A una richiesta di chiarimenti su quanto pubblicato e da loro letto, da parte di un Ente dell'Italia Centrale, dopo aver dato i chiarimenti richiesti abbiamo invitato l'interlocutore, dato che aveva ed ha responsabilità pubbliche di fare come S. Tommaso. A fronte di quanto da febbraio Gazzetta di Sondrio e Comitato Cittadini Consumatori Valtellina andavano scrivendo, e qui in provincia anche con comunicazioni dirette ai principali interessati, non doveva prendere acriticamente per buono quanto da noi pubblicato, ma era opportuno che affidasse a esperti la verifica, pur sapendo CHE TUTTO QUANTO SCRITTO E' RIGOROSAMENTE VERO.

Quanto al che fare, Gazzetta di Sondrio e Comitato Cittadini Consumatori Valtellina non si sono limitati a studiare il problema ma anche le vie di soluzione, in parte tuttora esistenti, avendo trovato, a favore di un positivo intervento, un sofisticato passaggio giuridico, fondamentale in questa fase di preparazione del Decreto ma purtroppo poi debole ove il Decreto venisse varato.


L'ENTITA' DELLA FREGATURA

Per fare un esempio la distanza media, in metri, corrispondente al valore del campo elettromagnetico indicato nello schema di Decreto predisposto dal Ministro dell'Ambiente Bordon, per un elettrodotto con tensione 150 kV e intensità di corrente pari a 375 Ampère, E' DI 57 METRI dall'elettrodotto. Secondo le controproposte del Ministro della Sanità Veronesi, meno restrittive, questa distanza sarebbe DI 35 METRI. Questi dati vengono dal "Programma di calcolo campi elettrici e magnetici ENEL".

Finora - D.P.C.M. del 1992 - la distanza era di 10 e 18 metri rispettivamente per elettrodotti da 132 kV e 220 kV.

Possiamo dare quindi l'ordine di grandezza della superficie vincolata in provincia, come detto DI ALCUNE DECINE DI MILIONI DI METRI QUADRATI. Diciamo ordine di grandezza in quanto non ci è possibile il calcolo preciso riferito alla provincia dato che non bastano gli elementi in nostro possesso e cioè sviluppo elettrodotti e loro caratteristiche (tensione, tipo di linea, vale a dire semplice con terna singola, doppia terna singola, doppia terna singola, doppia terna binata) ma occorre conoscere anche l'intensità, e quindi la potenza, nonché la distribuzione temporale per avere il valore mediano. Questi sono dati che però un Ente pubblico ai quattro soggetti titolari di elettrodotti ad alta tensione in provincia, può, anzi dovrebbe, richiedere e quindi ottenere. Oltre a tutto sarebbe molto più semplice che lo facesse un solo Ente pubblico in nome e per conto di tutti i Comuni i quali poi agevolmente riuscirebbero a determinare, sulla tavola di zonizzazione del Piano Regolatore, le conseguenze negative nelle parti del loro territorio destinate nei Piani Regolatori a edilizia pubblica, civile, produttiva

I PASSI COMPIUTI DA NOI

All'indomani dell'approvazione della legge, e prima ancora della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale abbiamo pubblicato il testo, leggibile in altra parte di questo giornale.

Siamo tornati varie volte sull'argomento.

Abbiamo esposto con chiarezza i rischi.

Abbiamo individuato possibili vie da percorrersi.

Abbiamo avvisato direttamente Enti provinciali, consiglieri provinciali, Comuni, soggetti interessati.


CHI SI E' MOSSO


In relazione a quanto da loro letto su questo giornale, o ad e-mail e fax ricevuti:

= Alcuni Sindaci ci hanno chiesto chiarimenti. Li abbiamo forniti. E' comunque chiaro che i Comuni possono avere subito - per chi desidera anche con la nostra collaborazione - la verifica del riscontro effettivo sul loro territorio.

= Ci ha chiesto chiarimenti il Presidente della Comunità Montana di Morbegno. Li abbiamo forniti.

= Ci ha chiesto chiarimenti il consigliere regionale Bordoni. Li abbiamo forniti.

= Ci hanno chiesto chiarimenti il consigliere nazionale dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lorenzo Giana e il consigliere nazionale dell'UNCEM (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) Enrico Moratti. Non solo li abbiamo forniti ma abbiamo dato anche alcuni suggerimenti operativi per un intervento, probabilmente risolutore, che però si è complicato con il passaggio alla procedura accelerata.

= Ci ha chiesto chiarimenti un importante personaggio politico prospettandoci un intervento in sede opportuna, a Roma. Riteniamo, - indipendentemente dal colore politico dato che giornale e CCC Va in questo come in altri argomenti sono al di fuori, anzi al di sopra, della politica -, non solo cosa importante ma anche ottima idea. Gli abbiamo dato piena consulenza tecnica e supporto anche giuridico. (Non diamo i dettagli in quanto compete a lui, se lo ritiene, dare pubblica notizia della sua iniziativa).


LE PROSPETTIVE

Interventi in tempi ristretti possono evitare ai nostri convalligiani - e a tantissimi italiani - LA FREGATURA rappresentata da una perdita finanziaria secca. Non solo finanziaria. Chi pensava di farsi una casa, di ampliare quella esistente, di costruire un capannone per attività produttiva o ampliare l'esistente, in quanto proprietario di suolo edificabile compreso tra i 10 metri (elettrodotti a 132 kV) e la quarantina o tra i 18 e i più di 50, da un giorno all'altro, cioè dall'entrata in vigore del Decreto, si troverà con un pugno di mosche e dovrà cambiare, posto che sia possibile, i suoi programmi.

Noi sosteniamo invece che sono gli elettrodotti che devono spostarsi non solo con piani di risanamento là ove interferiscono con asili, scuole ecc. esistenti, ma anche dalle zone classificate edificabili da Piani regolatori regolarmente vigenti, anche se le costruzioni devono ancora venire.

C'è ancora lo spazio per intervenire, non così ampio come era tre,due, uno mesi fa, ma ce n'è ancora dato che la sofisticata argomentazione giuridica di cui s'è detto il suo peso lo potrebbe avere. Ci sembra che sia doveroso farlo, anche perché le proteste dopo non servirebbero a niente (e se ci fossero non si potrà non richiamare le ragioni per cui nostre segnalazioni e nostri avvisi pressanti sono caduti nel vuoto…).

Gazzetta di Sondrio e Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, nell'interesse dei nostri convalligiani, sono disponibili a collaborare.

TUTELA DELLA SALUTE

Come a suo tempo già pubblicato, ovviamente resta prioritario l'aspetto della tutela della salute.

Al riguardo però si è già costituito in provincia un, attivo, Comitato di cittadini che risiedono in abitazioni prossime agli elettrodotti, appoggiato da una importante Associazione Nazionale di Consumatori, che si sta muovendo positivamente, anche con rilevazioni e passi formali e che sta preparando una significativa iniziativa pubblica per settembre. 

Si è convenuto fino ad allora di tenere riservate queste notizie.
Alberto Frizziero

30 giugno 2001

Articolo
precedente
(nessuno)

Torna a provincia di SO






 


 

Articolo successivo
(Problemi Della Provincia: I nuovi vincoli per il decreto sugli elettrodotti)

Dalla provincia