PROBLEMI DELLA PROVINCIA: ACQUE ED ENERGIA: LE IDEE C'ERANO

Il problema dello sfruttamento idroelettrico, dei suoi danni, delle contropartite viene periodicamente alla ribalta, in particolare per contestare il livello irrisorio delle contropartite. Esaminiamo quali sono. Innanzitutto i sovracanoni, quelli BIM (escluso però l'impianto di Monastero, forse il peggiore esistente, quello che ha dato i maggiori problemi, in quanto essendo a quota inferiore ai 300 metri non paga nulla) e quelli per i Comuni rivieraschi. In tutto neanche una quindicina di miliardi annui a fronte di un valore della produzione - tenuto conto dell'utilizzo per le punte - che Songini stima intorno ai 1000 miliardi annui. Poi i posti di lavoro, scesi però verticalmente sino a livelli modesti e destinati, con la privatizzazione delle centrali ENEL, a scendere ulteriormente. 

Giusto riconoscere l'apporto positivo sotto il profilo idrogeologico, vale a dire la "laminazione" delle piene in caso di forti precipitazioni. Data infatti la capacità complessiva dei 56 bacini (700 milioni di mc, tanta acqua quanta basterebbe per tutti gli usi della città di Sondrio per 140 anni) e il fatto che raramente essi sono al livello massimo, soprattutto nei periodi di forte piovosità, l'acqua che viene ivi trattenuta non scorre in torrenti e fiumi e quindi riduce la pericolosità delle piene. 

Stop con i vantaggi, dato che i lavori di manutenzione che hanno ricaduta positiva sulla economia locale non incidono granché.

Si sente spesso dire che bisogna aumentare i sovracanoni, anche se questo fa venire in mente la battuta su Alonzo che nella prima guerra mondiale era partito in caccia di prigionieri austriaci. Ai commilitoni che lo chiamavano rispondeva che ne aveva fatti prigionieri ben 500. All'invito a portarli dentro le linee, rispondeva che "non lo lasciavano venire…". In altri termini non si possono fare senza l'oste. L'aumento dei sovracanoni sarebbe sì un atto di sacrosanta giustizia, ma c'è il piccolo particolare che esso richiede che il Parlamento voti una legge, legge che, via sia il Polo, vi sia l'Ulivo, vi sia Di Pietro o Scarpasacchi a governare, nessuno approverà mai. 

Basti pensare a cosa c'è voluto per adeguare i sovracanoni che il legislatore nel 1953 aveva stabilito in 1300 lire per ogni kW di potenza nominale concessa. Le 1300 lire sono rimaste inalterate per 17 anni e 5 giorni, con l'erosione del loro valore che l'inflazione determinava, nonostante una spinta che veniva da pressoché tutti i settori politici, ma che incontrava dure opposizioni, ENEL in primissima linea. La legge 925/1980 finalmente riuscì a innovare quanto stabilito dalla 959/1953, anche se il nuovo valore, 4500 £/kW, recuperò solo in parte la perdita per l'inflazione verificatasi nel frattempo.Alla conferenza provinciale delle acque del 24.6.1988 in una corposa memoria che preparai personalmente e presentai come Presidente del BIM, mi ero sbizzarrito a calcolare l'entità di questa perdita per il mancato adeguamento all'inflazione, pervenendo in lire 1986 e con riferimento a tale data, alla cifra di 55.503.347.888 lire. Pensare quindi che a Roma si cambi, aumentando i sovracanoni, non è neppure un sogno da mezza estate ma utopia elevata non all'ennesima potenza bensì alla potenza dell'utopia..

Io ritengo che qualcosa comunque, a mio avviso, si poteva fare. 

Con una precisazione: non da profeta del giorno dopo. Ce ne sono già tanti che alla sera della domenica sanno come si doveva giocare la schedina, come abbiamo purtroppo visto, per fare un esempio, in occasione delle calamità. Le idee che ora esporrò non sono dell'anno 2000, dopo aver visto che cosa è successo nel secolo precedente. Tutte le idee che andrò qui esponendo sono il frutto di elaborazioni e proposte illustrate nel corso degli anni nelle Istituzioni, in convegni e incontri, sulla stampa provinciale. Ne esiste ampia documentazione.

Le idee:

PICCOLI SALTI. Siamo alla fine degli anni '70. Lo spunto viene da mio padre, ingegnere idraulico, con grande esperienza di dighe e impianti idroelettrici. Se ne parla con l'allora Presidente della Comunità Montana unica Garbellini - io ero capogruppo, di un gruppo formato da 130 amministratori - e lui ha l'idea dell'AEV, l'azienda elettrica di valle. Sebbene non ci fosse ancora la legge 308 le prospettive ci sarebbero state. Fosse andata avanti questa idea, il discorso dei piccoli salti sarebbe stato ricondotto all'AEV. Poi si sarebbe visto e dove vi era la compatibilità ambientale e dove no e come utilizzare il ricavato. In linea di massima allora si pensava all'agricoltura e agli impianti di risalita, in quel tempo in crisi, utilizzando anche, per superare alcuni scogli, le tre municipalizzate esistenti (ASM Sondrio, ASM Tirano e Comune di Valdisotto).

Rimase un'idea di Garbellini e Frizziero perché mancò il primo mattone, indispensabile: il consenso politico. Probabilmente ringraziano in tanti: tutti i vari soggetti che hanno utilizzato i piccoli salti, o intendono ancora utilizzarli, dato che i proventi succosi non sono finiti come noi pensavamo alla collettività ma nel loro portafogli.

Ci sono polemiche forti per il gran numero di istanze di utilizzo dei piccoli salti e le Istituzioni sembrano disarmate. Fosse mio compito quello di fare il Piano Territoriale - sede ideale per sviluppare il problema, come ripetutamente sottolineato, ultima volta nella trattazione sistematica del 1996 - saprei benissimo come regolare la materia, e nel frattempo sospendere ogni decisione in merito. Con tutti i crismi, s'intende, e non con sospensioni sine-die che oltre a tutto non reggerebbero in termini di legittimità, ma grossomodo con conclusione a fine primavera prossima. Non tocca però a me fare il Piano, e poi come saprei farlo io ci saranno bene altri in grado di farlo.

RAPPORTO CON L'AEM. Sempre in quel periodo vi fu una svolta nei rapporti con l'AEM che in valle aveva sempre fatto il bello e brutto tempo. L'AEM doveva costruire la centrale del Braulio ed occorreva il Decreto del Presidente della Comunità Montana per i cosiddetti "movimenti di terra". Si fece sbarramento (e non mancarono critiche per questo anche in valle!!!), finché fu comunicato che il Presidente dell'AEM era disposto a riceverci a Milano. Dissi a Garbellini che la sede per discutere era in Via Sauro a Sondrio (solo dopo si poteva ricambiare la visita…) e lui fu d'accordo. Il Presidente Rossinovich e il Direttore Scacchi salirono in Valtellina e nella sede della C.M., presenti anche tutti gli amministratori dell'Alta Valle, si trovò una prima intesa, di reciproca soddisfazione. Si operò in analogia con quanto avevo fatto, da Presidente della C.M. per la strada della Val Vedello, con autorizzazione all'ENI che stava lavorando al giacimento di uranio a quota 2600. L'autorizzazione fu limitata ad un anno per consentire, in questo periodo, di mettere a fuoco le nostre richieste e all'AEM di poter intervenire, anche nell'intesa con il Comune di Milano.

Sia questa occasione, che quella della massima disponibilità data dal Sindaco Tognoli, supportata in quel momento dal consenso dei consiglieri del Comune di Milano, sia di maggioranza che di opposizione, e quindi reale e concreta, finirono nel limbo delle occasioni perdute e solo dopo anni ci fu una ripresa di dialogo e un'intesa fra Provincia e AEM, sulla quale non entro in quanto tema da scontro politico fra la precedente e l'attuale Amministrazione Provinciale.

DISTRIBUZIONE NOSTRA IN VALLE

In varie occasioni, ma poi in forma sistematica nel 1996, ho proposto di valutare la possibilità di assumere noi l'intera distribuzione di energia elettrica in provincia, approfittando del fatto di avere in ognuna delle zone della provincia un soggetto già funzionante: la Valdisotto Servizi in Alta Valle, l'ASM di Tirano, l'ASM di Sondrio, la SEM di Morbegno, la Società Elettrica di Illuminazione di Chiavenna, con la possibilità di discutere la cosa anche con AEM e Sondel, posto naturalmente che ci stessero (ma converebbe a loro, dato gli interessi che hanno in Valtellina…). 

Altrove non si dorme: Modena sta per riscattare dall'ENEL la rete. In provincia, a quanto si sa, è in pista solo la SEM di Morbegno. La SEM con il colosso di Stato! Possibile che almeno in questa trattativa, visto che il resto interessa a nessuno, non si schieri l'intera provincia? Se non altro, visto quante risorse l'ENEL ha succhiato e succhia dalle nostre valli, per spuntare condizioni adeguate, e non certo i 2,7 milioni per utente di Modena.

ENERGIA AL POSTO DEI SOVRACANONI BIM

Da Presidente del BIM portai avanti, senza successo, un'altra idea.

La legge istitutiva dei sovracanoni ha previsto, come indennizzo, sì i soldi, ma non solo i soldi. C'è la possibilità di prelevare energia anziché soldi. Nel 1996 ho calcolato che avremmo potuto, in sostituzione delle somme, disporre di 231,8 milioni di kWh in alta tensione oppure di 173,8 milioni in bassa tensione, vale a dire, all'incirca, rispettivamente un terzo o un quarto di tutti i consumi provinciali, industriali, commerciali, privati, pubblici ecc. Si fosse fatta l'AEV di cui dianzi, a questi valori si sarebbero aggiunti quelli dei piccoli salti…Probabilmente - non ho però fatto questi calcoli - il BIM dello Spol, di Livigno e Valdidentro, potrebbe in questo modo far fronte a tutti i fabbisogni energetici dei due centri dell'Alta Valle.

Alla luce delle recenti innovazioni nel settore il problema potrebbe meritare riflessione, ma non visto a sé bensì inquadrato in una strategia complessiva.

REVISIONE DELLE CONCESSIONI

In più occasioni ho ricordato, e ovviamente non solo io, l'art. 8 della legge 102 (Legge Valtellina) che prescrive la revisione delle concessioni.. I cittadini non hanno notizie al riguardo.

ELETTRODOTTI DA ELIMINARE

In provincia ci sono oltre 1700 Km di elettrodotti, con tutti i guai che ne derivano. Pensiamo alle servitù: se tutti i nostri elettrodotti fossero a 132 kV, considerando la distanza di rispetto di 10 metri, il territorio interessato a questa servitù sarebbe di ben 3400 ettari. In realtà poi abbiamo anche linee da 380 kV per le quali la distanza sale a 28 metri e quindi altro che 3400 ettari complessivi! Ai guai noti a tutti pare aggiungersi anche il dato dell'inquinamento elettromagnetico. 

Nella relazione di bilancio che ho presentato all'assemblea del BIM del 15.5.1993 un capitolo era stato dedicato al problema della eliminazione della selva degli elettrodotti oggi esistenti (ENEL, SONDEL, AEM, EDISON) e loro sostituzione con un solo elettrodotto Valtellina-Milano.

L'operazione, che avevamo fatto valutare sia pure in linea di massima dall'ENEA, avrebbe comportato un onere di 400 miliardi, fra demolizioni e nuova costruzione. Sarebbero bastati 60 miliardi di denaro pubblico per procedere, pur naturalmente con la necessità di dettagliare e di raggiungere le intese con i diversi produttori. In realtà molto di meno, ovvero pochi miliardi, e forse anche nessuno, se si fosse rinunciato alla demolizione integrale, ad esempio di tutti i tralicci in zone orobiche. Ci sono obblighi per i produttori derivanti dal DCPM 23.4.1992 che hanno scadenza il 31.12.2004, e nel frattempo sono cresciuti i timori per l'inquinamento elettromagnetico che qualcuno collega con il triste primato della provincia di Sondrio in Italia, in tema di morti per tumori. Non abbiamo notizia che qualcuno si stia occupando di questo problema.

Come corollario da aggiungere che gran parte dell'investimento si tradurrebbe in un tonico per l'economia locale essendo rilevante la quota di lavori edil-meccanici in loco.

SOLO CENNI

Naturalmente sui precedenti punti abbiamo potuto dare solo cenni, da cittadino che non ha a disposizione strumenti e collaboratori come hanno le Istituzioni locali. Ma si tratta comunque di argomenti supportati da copiosa documentazione.

Se non altro queste note potranno servire per la storia della provincia.

OC-GdS b4: Al supermercato e in vari negozi hanno messo la macchinetta con i bigliettini che indicano la precedenza, che però nella maggior parte dei posti ove si formano code non c'é. E se siamo in coda perché voler passare avanti a chi è arrivato prima? E se qualcuno lo fa richiamiamolo all'ordine, ma con cortesia e gentilezza. Tanto più garbato sarà il richiamo e tanto più sarà efficace.

 

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