PROBLEMA SUL TAVOLO: CICLO INTEGRATO DELLE ACQUE

La fiera dei ritardi - Preoccupazioni dei Sindaci - L'incontro di mercoledì 20 dicembre - "L'acqua non ha colore politico" - Dati clamorosi - Interventi - "Cun la gent ghe semm nun"


LA FIERA DEI RITARDI

Un bel problema sul tavolo dei
Sindaci. Non bastava quello dei rifiuti che ora se ne presenta
un altro, di dimensioni addirittura molto maggiori.

La cosiddetta Legge Galli non é recente, ma risale a quasi otto
anni fa, con scadenze che sono state abbondantemente superate da
tutti o quasi.

La legge regionale di attuazione é più recente, ma anche da
quella sono passati oltre tre anni. Il regolamento che attua
questa legge, previsto per la fine del 1998, é infine del 16
luglio scorso.

Conclude la sequela delle scadenze non rispettate la
convocazione della Conferenza dei Sindaci del cosiddetto ATO,
l'ambito territoriale ottimale coincidente con la nostra
provincia, in ritardo questa volta "solo" di un paio di mesi.
Siamo gli ultimi ad avviarci.



PREOCCUPAZIONI DEI SINDACI

Si sa poco di questo problema,
anche fra i più diretti interessati, gli amministratori anche se
molti di essi sono consapevoli del fatto che sarà una bella
gatta da pelare. Si teme soprattutto l'aumento delle tariffe.
Chi si é occupato del problema ha sempre puntato sulla migliore
qualità del servizio che il nuovo sistema comporterà, o dovrebbe
comportare. Ci sono Sindaci che sostengono però che nei loro
Comuni questo non avverrà perché il servizio é già di qualità.
Altri osservano che per aumentare la qualità del servizio
occorrono soldi e dunque tempi mentre per l'aumento delle
tariffe occorrono tempi stretti.

Quasi tutti i Sindaci sono restii a dover abbandonare la
gestione dei servizi concernenti l'acqua, dalla captazione alla
depurazione. Temono contraccolpi e vedono come il fumo negli
occhi che arrivi a gestire il rubinetto degli amministrati
qualche multinazionale per la quale contano i numeri di bilancio
e non il gradimento dei cittadini. Molti non si sentono
garantiti del dovere delegare, di fatto, l'organizzazione, la
priorità degli investimenti, tutti gli indirizzi ad un ristretto
numero di Sindaci che costituiranno quella che può essere
definita la Giunta dell'ATO, coordinata dalla Provincia.

Timori anche giustificati, ma per questo non c'é niente da fare
perché le gestioni in economia da parte dei Comuni debbono
andare in soffitta per legge.

Ce n'é abbastanza per riempire di preoccupazioni l'agenda del
2002, visto che entro gennaio la Provincia dovrebbe finalmente
convocare la prima riunione della Conferenza dei Sindaci.


L'INCONTRO DI
MERCOLEDI' 20 DICEMBRE

In questo clima di preoccupazioni
si é tenuto mercoledì 20 dicembre nella sala della Banca
Popolare di Sondrio un incontro pubblico sul tema.
Benché presentato come incontro pubblico
aperto a tutti gli interessati esclusivamente dedicato
all'approfondimento del tema in assenza di qualsiasi altra
iniziativa in provincia, ci si aspettava un esito diverso. Erano
molti che pensavano all'apertura di un nuove fronte polemico, a
fianco di quello dei rifiuti che oggettivamente lascia
quantomeno perplessi per un aumento dei costi che i più non
capiscono, compresi molti che fanno parte dell'attuale
maggioranza provinciale. Faceva pensare a questo il fatto che ad
organizzarlo fosse stato l'Ulivo, anche se erano venute
adesioni, con presenze in sala, non solo dell'Ulivo.

Il vostro cronista deve osservare che gli assenti, come dice il
proverbio, hanno avuto torto, come abbiamo avuto torto tutti
quelli che prevedevamo che la serata avrebbe preso una piega
politico-partitica.

"L'ACQUA NON HA
COLORE POLITICO"

L'acqua non ha colore politico.
L'espressione, usata dal segretario
provinciale DS, Sergio Fumasoni, intervenuto nel dibattito, é
quella che fornisce la migliore sintesi della interessante
serata. Su questa linea anche i due relatori, i consiglieri
regionali Agostinelli e Orsenigo. Questi, in particolare, ha
portato a conoscenza di quello che si é fatto in provincia di
Como, con intese che hanno lasciato le dispute politiche fuori
della porta.

Nella sua introduzione il direttore del nostro giornale
Frizziero, invitato a fare il moderatore come ex Presidente
S.EC.AM., ha ricordato cosa si é fatto nell'ultimo trentennio in
provincia per i problemi principali, sintetizzando l'articolo
che si può leggere su questo giornale "Il modello inglese e
quello valtellinese".

Lo stesso ex Presidente della Provincia Dioli ha giustificato il
ritardo della convocazione della Conferenza, sostenendo che in
compenso la provincia di Sondrio ha un vantaggio di almeno un
anno nei confronti delle altre lombarde. Qui infatti la
ricognizione dello stato di fatto, che un anno almeno lo
richiede, c'é già. Lo studio era stato fatto dalla S.EC.AM. e
recentemente la stessa società in collaborazione con ASM di
Sondrio e ISE lo ha aggiornato. Dati clamorosi al riguardo sono
stati portati dal Presidente dell'ASM Carnini che ha dedicato a
questo il suo intervento.


DATI
CLAMOROSI


I dati dello studio danno la dimensione del problema.
Acquedotti: 840 le sorgenti captate, 20 i pozzi, 108
milioni i metri cubi di acqua distribuita, una enormità. 450 i
serbatoi di accumulo con una capienza complessiva di 62.000 mc.
2050 i km di tubazioni. Infine un dato preoccupante per la
misurazione. Solo il 50% delle utenze ha il contatore. Dato che
é un obbligo averlo i Sindaci dovranno affrontare subito questo
problema. Ci sono i osti ma non solo loro, perché chi paga oggi
"a spina" paga indipendentemente dalla quantità d'acqua che
consuma, e spesso magari anche spreca. Col contatore la
bolletta, se si consuma di più, sale. Qualche indaco aspetta
pensando che tocchio proprio all'ATO farsi carico del problema
ma i Sindaci che nel loro Comune i contatori li hanno fatti
mettere non intendono pagare per gli altri.
Fognature: i km di condotti sono 1250. Il 69% di acque
miste, il 17% di acque nere, il 14% di acque bianche.

Depurazione:
42 gli impianti esistenti.
Soggetti gestori: ASM Sondrio con ciclo completo, poi AEM
Tirano, ISE, SACECAV. Il resto i Comuni in economia, gestione
che dovrà sparire.
Questi alcuni fra i dati forniti. L'intervento ha riguardato
una serie di altri aspetti compresi quelli che dovranno essere
gli standard di servizio, le future tariffe, le modalità
operative ed altro ancora.


INTERVENTI

Agostinelli nella sua introduzione ha rifatto la storia del
problema, in particolare ricordando che all'inizio la Regione
aveva imboccato la via della delimitazione degli ATO in base
alle risorse idriche. Sondrio per via del bacino dell'Adda era
così finita con Lecco e Como, sollevando una generale
opposizione in provincia, di cui Dioli ha rivendicato il merito.
Agostinelli ha detto che poi ha prevalso la considerazione per
soggetti, altrimenti un ATO come quello di SO-CO-LC avrebbe
avuto una conferenza di Sindaci con un numero eccessivo. Sono
venuti così gli ATO provinciali, salvo la città di Milano a sé
stante per questione di concentrazione di abitanti e territorio.
Egli ha poi ricordato i punti-base, fra cui organizzazione e
indirizzi riservati alla Conferenza, gestione ai privati scelti
con gara, funzionamento della conferenza che altrove ha visto,
come da esempio di Como, intese comuni.

Orsenigo si é dilungato ad esporre cosa é stato fatto e cosa si
sta facendo a Como, con soddisfazione generale.

Nei vari interventi locali, e nelle conclusioni del Sindaco del
capoluogo Molteni, oltre alla volontà, ma anche alla necessità,
di muoversi in sintonia con tutti i Comuni é emerso un altro
punto importante. La conferenza deve infatti scegliere al suo
interno chi debba coordinare l'ATO. Opinione generale che la
scelta é opportuno cada sulla Provincia.


"CUN LA GENT
GHE SEMM NUN"


Due amministratori, finita la riunione, hanno commentato
significativamente allo stesso modo, con una frase in dialetto
che in sostanza esprimeva l'auspicio che non si facesse per
l'acqua il bis dei rifiuti. "Cun la gent ghe semm nun" la parte
conclusiva. Uno dei due era un superschierato Sindaco Ulivista,
l'altro uno che l'unico Ulivo che apprezza é certamente quello
che gli fornisce la materia prima per l'insalata.

Il nostro direttore era soddisfatto che la linea dell'unità ei
valtellinesi sui grandi problemi - "l'ho sempre non solo
sostenuta ma anche praticata, dalla vicenda Fossati in poi",
diceva - indicata all'inizio, nella sua introduzione come
moderatore, sia stata quella di tutti gli intervenuti.

Uscendo non mancava però lo scettico di controcorrente che
ricordava come per sposarsi bisogna essere in due...

S.T.

GdS 22.12.01

                       




                                            



                                             

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