MONDIALI DI SCI: QUALCHE OSSERVAZIONE
Sindaci sull'Aventino
Il consigliere regionale Giovanni Bordoni,
presidente del Comitato Isituzionale per i Mondiali di Sci 2005,
aveva convocato venerdì 16 gennaio a Bormio presso la sede del Comitato
Organizzatore, un incontro tra il Comitato
e i Sindaci dei Comuni turistici della provincia.
“L’intento di Bordoni era quello di "rispondere alla richiesta di coinvolgimento del territorio
nella manifestazione ed anche per fare giustizia ad una serie di
spiacevoli equivoci sorti nel passato. L’evento infatti é un'occasione
straordinaria di promozione non solo per i due Comuni
direttamente interessati, ma per l’intero territorio, che può
utilizzare la particolare visibilità mediatica che lo accompagna
proponendosi con la varietà delle proprie offerte turistiche,
dei prodotti, della cultura, del patrimonio naturale ed
architettonico che lo distingue. In questo momento occorre
assolutamente essere uniti per sfruttare al meglio un’occasione
che si potrà riproporre in tempi certo non brevi”.
Inoltre ci sarebbero state proposte concrete del Comitato Organizzatore.
Usiamo il condizionale, perché venerdì scorso a guardarsi in
faccia erano il Pedrini e la Antonioli, primo cittadino di
Bormio e prima cittadina di Valfurva che in faccia si guardano
spesso visto e considerato che i mondiali li hanno a casa loro
con tutti io vantaggi del caso. Quelli che i vantaggi, per ora,
non li hanno e invece potrebbero - anzi dovrebbero - averli sono
i Sindaci degli altri Comuni invitati e cioé Aprica, Campodolcino, Caspoggio,
Chiesa, Gerola, Madesimo,
Teglio e gli altri Comuni dell'Alta Valle per i quali però vale
un discorso diverso.
Due le posizioni: per i Sindaci di Campdolcino e Gerola solo un
problema di impegni e di impossibilità; per gli altri
Sindaci presa di posizione polemica. "I finanziamenti sono
andati tutti all'Alta Valle, siamo stati tagliati fuori e dunque
ora cosa andiamo a fare?". Questa, nella sostanza, la posizione
sostenuta dai Sindaci dei quali per la verità in passato solo il
Sindaco di Aprica Bosoni era intervenuto decisamente a
lamentarsi.
Due tipi di problemi
I problemi sono due.
1) Quello dei finanziamenti per i quali, salvo non andare
su altri capitoli, era obiettivamente difficile attingere dal
salvadanaio per opere da farsi a 50, 59, 80, 115, 160 km di
distanza dalla sede dei mondiali di sci, dopo quello che era
stato deciso a Roma.
2) Quello degli effetti indotti dei mondiali che, secondo
come ci si muove, possono riguardare o solo l'Alta Valle o
l'intera provincia.
Un Comitato?
Alcuni operatori del settore, di quelli che sanno vedere le
cose, di località distanti dall'Alta
Valle, e anche di Sondrio, hanno sostenuto che questo secondo
aspetto é di gran lunga il più importante.
E' persino girata
l'idea di sostituirsi ai Sindaci "Aventiniani" formando un
Comitato che affianchi quello di Bormio per potere "saltare sul
carro" degli effetti della promozione dei Mondiali. Non é forse
l'idea migliore perché le divisioni non giovano quando é invece
necessaria la massima coesione per ottenere i migliori
risultati, ma l'idea del Comitato non é male.
La decisione é avvenuta a Roma
In ogni caso se può essere comprensibile la delusione di quei
Sindaci che pensavano di poter contare su una parte dei
finanziamenti stabiliti per i Mondiali di sci c'é anche da dire
che chi ha allargato i cordoni della borsa, a Roma, ha anche
prescritto che quei soldi fossero destinati unicamente a
interventi "funzionali" per i mondiali. Sotto un certo aspetto
comprensibilmente visto che in passato gli stanziamenti per una
manifestazione finivano a disperdersi in mille rivoli. In ogni
caso non si tratta certo di una novità. Tutt'al più
parlamentari, Provincia, Comuni a tempo debito avrebbero potuto
muoversi su Roma per cercare di evitare la rigidità detta prima
per l'utilizzo dei fondi.
Nei mondiali del 1985...
Proponendo il presente articolo al
Direttore sono venuto a conoscenza di cosa successe in occasione
dei Mondiali del 1985. Il Comune di Sondrio era stato escluso
dal Comitato
- il nostro Direttore, allora
Sindaco del capoluogo, precisa "scioccamente e per ragioni di
bassa cucina, tanto da dover fare marcia indietro nella fase
finale". Nonostante il grosso sgarbo il Comune di Sondrio non
salì sull'Aventino ma, autonomamente, diede vita ad una serie di
iniziative. Fra le altre cose in Sondrio organizzò una Mostra
"Valtellina produce", a Bormio portò uno spettacolo di Rascel,
sull'Espresso pubblicò una dozzina di pagine di presentazione
non solo della città ma anche della provincia. "Si rifacciano a
questa esperienza" - aggiunge il Direttore - "perché gli altri
Comuni hanno tutto da guadagnare con una serie di iniziative che
a questo punto sarebbe bene avviare".
Sarebbe bene che i Sindaci ci ripensassero, magari mettendosi
d'accordo con quegli operatori che oltre a sapere il fatto loro
possono anche dare una mano a recuperare quei risultati che
possono venire se si procede insieme, e indipendentemente da
qualche sporadico e puntuale finanziamento.
Luca Alessandrini
GdS 20 I 04 - www.gazzettadisondrio.it
_______________________________
I commenti sono liberamente riproducibili, con citazione però
della fonte e del relativo indirizzo Internet: www.gazzettadisondrio.it