Lettera aperta alla Provincia sulle acque
 Il Gruppo Valmalenco ha inviato 
 al Presidente della Provincia On. Fiorello Provera
 -una lettera di richiesta incontro;
 -una lettera aperta nella quale si analizza la situazione 
 attuale in merito alle concessioni idroelettriche e si chiedono 
 delle risposte urgenti;
 Sul quotidiano “La Provincia” del 13 novembre ’04 abbiamo letto 
 il comunicato stampa dell’Assessore alle Acque Flavio Pirondini 
 nel quale esprime l’appoggio dell’Amministrazione Provinciale al 
 Comitato della Valmasino mobilitato contro le richieste di 
 captazione dell’alta Valmasino.
 Ci piacerebbe che a tali dichiarazioni, pienamente condivisibili 
 anche dal Gruppo Valmalenco, corrispondessero atti e prese di 
 posizione chiare nelle opportune sedi istituzionali dove la 
 Provincia è chiamata a giocare un ruolo fondamentale, allargando 
 all’intero territorio analoga attenzione. 
 In questi giorni, infatti, assistiamo ad un notevole incremento 
 delle notizie attinenti ad atti amministrativi in merito alle 
 concessioni idroelettriche. Sappiamo che dall’entrata in vigore 
 del decreto 387 (il decreto che praticamente introduce nuove 
 procedure e tempistiche per lo snellimento delle richieste) e a 
 seguito del recente svincolo delle grandi derivazioni, si è dato 
 grande impulso al riavvio di annose istruttorie per molto tempo 
 “dormienti”.
 Fino ad ora avevamo alcuni punti fermi su cui nutrivamo pochi 
 dubbi: ad esempio le opposizioni formali che la Provincia aveva 
 fatto a suo tempo contro la costruzione di alcuni impianti, 
 primo fra tutti quello denominato IMI-FABI in Valmalenco sul 
 torrente Mallero, che trovava l’accordo all’opposizione del 
 Comune di Chiesa Valmalenco e della Comunità Montana di Sondrio 
 (Il Presidente Tornadù manterrà la stessa linea? Ci piacerebbe 
 conoscere il suo pensiero in proposito).
 Da quando la Provincia ha cambiato amministrazione (giugno ’04) 
 nulla più si è saputo di atti concreti da parte di questo ente 
 in relazione al dibattuto tema dei piccoli salti, né tanto meno 
 si possono trarre informazioni dalla delibera di programma 
 votata alcuni mesi fa.
 Aggiungiamo che non si hanno novità in merito all’approvazione 
 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che, si sa, 
 è molto restrittivo rispetto alla tutela delle risorse idriche.
 E’ stato abbandonato al suo destino?
 Nel frattempo le istruttorie provinciali di concessione per i 
 piccoli salti proseguono indisturbate (il 2 dicembre p.v. ci 
 sarà la visita sopralluogo per la concessione di Predarossa in 
 Valmasino) e sappiamo che è in dirittura d’arrivo il decreto di 
 VIA sull’IMI-FABI dalla Regione Lombardia.
 Mettiamo nel conto anche le tre quasi segrete domande scoperte 
 in Valmasino dove c’è stato quasi assoluto silenzio da parte 
 degli enti.
 Vediamo che aria tira attorno alle due sopraccitate domande:
 - Predarossa: con nostro assoluto stupore e pronti ad essere 
 smentiti non abbiamo trovato alcuna opposizione formale al 
 progetto da parte della Provincia a parte quanto espresso 
 dall’Assessore alle Acque nel comunicato stampa sopra 
 menzionato. E’ vero, manca ancora un po’ di tempo, ciò 
 nonostante chiediamo al Presidente Provera come intende 
 procedere la Provincia in merito: SI OPPORRA’?
 - IMI-FABI: Aumentano le pressioni sul Comune di Chiesa 
 Valmalenco che con la Comunità Montana pare l’unico ad essere 
 apertamente contrario a questo progetto.
 Da nostre informazioni la Provincia starebbe abbandonando la 
 posizione di opposizione al progetto che ha tenuto da molti 
 anni. 
 Come Gruppo Valmalenco rileviamo che si tratta di una grande 
 derivazione camuffata da piccola derivazione, che insiste in 
 vicinanza di un’area di frana attiva con gravi problemi di 
 sicurezza (monitorata peraltro dalla Regione Lombardia).
 Presidente, alcune considerazioni ci nascono spontanee: 
 L’effetto del decreto "387" rischia d’essere devastante nei 
 confronti delle autonomie decisionali dei comuni che, per quanto 
 ci riguarda, devono rimanere i soli a decidere sul proprio 
 territorio.
 Esso impone tempi strettissimi per le istruttorie ed introduce 
 una conferenza di servizi dove si rilasceranno tutti i pareri 
 necessari, fatti salvi gli iter autonomi per l’acquisizione del 
 VIA e del rilascio della concessione. Questo iter appare 
 paradossale e sembra assomigliare ad una “cascata di domino”: i 
 pareri negativi dati in itinere vengono in qualche modo 
 annullati ad ogni passaggio decisionale con l’effetto di ridurre 
 all’impotenza le opposizioni comunali.
 La delega al potere locale in merito alle concessioni sui 
 piccoli salti ha smascherato la vulnerabilità di un presunto 
 autonomismo che riteneva, fino a poco tempo fa, di salvaguardare 
 gli ultimi lembi di ambiente naturale in Valtellina. Questo tipo 
 di “autonomismo” ha in qualche caso limitato, con forti 
 opposizioni, il proliferare di concessioni, ma non è riuscito a 
 determinare un vero cambiamento di rotta in relazione alla 
 tutela della acque e del territorio. 
 Ora, con la nuova amministrazione provinciale guidata da 
 Fiorello Provera, dai dati in nostro possesso, c’è pieno accordo 
 per la costruzione di nuovi impianti idroelettrici e per 
 depotenziare il Piano Territoriale introducendo le fantomatiche 
 “riserve” ove sarà possibile costruire impianti idroelettrici 
 (dove Sig. Presidente?). 
 Oggi la delega sul tema delle concessioni idroelettriche agli 
 enti locali è completa. Ne avremmo fatto volentieri a meno di 
 questa autonomia, che ci aiuta solo a distruggere con le nostre 
 mani il nostro territorio, se il risultato è quello di avere a 
 che fare con Enti addirittura omertosi sui procedimenti in corso 
 (vedi Valmasino) o che non prendono posizioni chiare.
 E quel che è peggio è che non potremo neppure addossare tutte le 
 colpe alla Regione Lombardia!
 Ad esempio l’ultimo accordo del luglio ’04 tra Provincia e 
 Eurogen in Valchiavenna (ex Enel), ricade in questa logica di 
 scambio e non è affatto una conquista. Di fatto si concede più 
 potenza di concessione (quindi più prelievi di acqua) in cambio 
 di soldi, senza aumentare i rilasci in alveo.
 Di sicuro si ha solo un ritorno economico per le casse 
 provinciali, e un impoverimento degli ambienti fluviali.
 Da parte nostra ribadiamo l’assoluto carattere speculativo che 
 sta attorno al “business” piccoli salti e che è stupido 
 abbruttire il nostro territorio per questo motivo. 
 Sempre più il business idroelettrico appare come momento 
 “politico” e non “tecnico” di confronto.
 Secondo noi il parere tecnico, salvo casi eccezionali, è sempre 
 assoggettato ad un parere politico e quest’ultimo è legato alla 
 programmazione territoriale che la Provincia si è data. 
 La nostra Provincia è priva di una programmazione ambientale; di 
 questo abbiamo bisogno e questo chiediamo. 
 Alcune personalità dell’Alta Valle (articolo di Centro Valle del 
 10 luglio 2004) hanno sollevato sulla stampa locale il presunto 
 conflitto d’interessi del Vicepresidente della Provincia De 
 Gianni in quanto legato a gruppi operanti nel settore 
 idroelettrico. Ricordiamo che il VicePresidente De Gianni 
 ricopre la carica di Presidente dell’ISE, Società che 
 costruisce, gestisce, richiede autorizzazioni idroelettriche 
 (nessuna incompatibilità Sig Presidente?).
 Ciò spiega l’attuale atteggiamento della sua giunta sul tema 
 idroelelttrico, Presidente Provera?. - ma se l'ISE ci pare che 
 non si occupi più di queste cose... NdR -.
 Tutte le forze politiche provinciali dovrebbero confrontarsi su 
 questo tema, ma soprattutto dovrebbero stimolare un dibattito 
 chiaro sul problema idroelettrico in generale per arrivare alla 
 definizione di una programmazione a medio termine di questo 
 settore chiara ed esaustiva, anche suggerendo una legislazione 
 ad hoc, e perché no una moratoria in attesa del Piano 
 Territoriale Provinciale e del Piano di Tutela delle Acque 
 Regionale che dia una risposta finale in tal senso.
 Riteniamo che, senza voler insistere sul presunto “conflitto 
 d’interessi” occorre che il Presidente Provera spieghi e 
 possibilmente faccia urgentemente alcune cose:
 - S’impegni a dire come la pensa in merito ai temi di politica 
 idroelettrica in generale e dei piccoli salti in particolare
 - Spieghi a che punto è l’iter di approvazione del Piano 
 Territoriale Provinciale;
 - Spieghi come la Provincia sia al contempo istruttore delle 
 pratiche e parte in causa come organismo che deve gestire, 
 programmare e difendere il territorio valtellinese.
 - Come la Provincia intenda proteggere ciò che resta del 
 territorio valtellinese;
 - Si impegni per la trasparenza degli atti amministrativi in 
 quanto, allo stato attuale, non è possibile reperire 
 informazioni tempestive per informare adeguatamente la 
 popolazione.
 - Tenga in debito conto le opposizioni dei Comuni.
 - Tenga in debito conto le opposizioni locali.
Franco Rabbiosi
Per quanto é in nostra conoscenza le risposte sarebbero molto 
 semplici. Come giornale non mancheremo di darle, acquisiti un 
 paio di ulteriori punti NdR
 GdS 20 XI 04 - www.gazzettadisondrio.it
