Una legge per i piccoli Comuni, quasi tutti i nostri

di Red



Sta alacremente procedendo in Parlamento la discussione su un
provvedimento di grande interesse per i piccoli Comuni, quelli
sotto i 5000 abitanti che non rivestano particolari aspetti
turistici o comunque economici.

Stimiamo che in provincia la questione riguardi fino a 58/60
Comuni.

Il testo unificato delle Commissioni della Camera, con oggetto
"Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con
popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti", al Capo I
(AMBITO DI APPLICAZIONE) é di 11 articoli.

L'art. 1, (Finalità della legge e definizione di piccoli
comuni), indica lo scopo "di promuovere e sostenere, nel
rispetto del Titolo V della parte seconda della Costituzione, le
attività economiche, sociali, ambientali e culturali esercitate
nei piccoli comuni e di tutelare e valorizzare il patrimonio
naturale, rurale e storico-culturale custodito in tali comuni,
favorendo altresì l'adozione di misure in favore dei cittadini
residenti, con particolare riferimento al sistema di servizi
territoriali" (con facoltà delle Regioni di ulteriori
provvidenze).

I Comuni interessati, che verranno indicati entro 6 mesi da un
DPCM:

a) comuni collocati in aree territorialmente dissestate;

b) comuni in cui si registrano evidenti situazioni di
marginalità culturale, economica o sociale, in particolare
quelli in rapido dpopolamento;

c) comuni siti in zone, in prevalenza montane, caratterizzate da
difficoltà di comunicazione e altri caratterizzati dalla
frammentazione dei centri abitati in più frazioni.
L'art. 2. (Disposizioni concernenti tutti i comuni con
popolazione

pari o inferiore a 5.000 abitanti).

In base al principio di sussidiarietà, e quindi non d'imperio,
le Regioni   promuovono iniziative per l'unione di
comuni e per la costituzione di consorzi e per l'esercizio in
forma associata, anche avvalendosi di soggetti privati, dei
servizi comunali e di specifiche funzioni.

Oltre a semplificazioni procedurali e di responsabilità interne
i Comuni vengono esonerati da una serie di obblighi legislativi
oggi validi per tutti.

Il pagamento di imposte, tasse e tributi e per acqua, energia,
gas e ogni altro servizio, potrà essere utilizzata la rete
telematica usata per i vari giochi (Superenalotto ecc.).

Saranno possibili convenzioni con le diocesi cattoliche per la
salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici,
artistici, e librari delle parrocchie. finanziate dal Ministero
per i beni e le attività culturali. Potrà infine esserci il

recupero delle stazioni ferroviarie disabilitate e delle case
cantoniere dell'ANAS per presìdi di protezione civile e di
salvaguardia del territorio o  anche per sedi permanenti di
promozione dei prodotti tipici locali.
L'art. 3. (Incentivi alle pluriattività), parifica tutti
i piccoli Comuni e non solo quelli montani per le pluriattività
dei coltivatori.

L'art. 4
. Attività e servizi) prevede che lo Stato, le Regioni,
le Province, le Unioni di comuni, le Comunità Montane e gli Enti
Parco,  assicurino, nei piccoli comuni, l'efficienza e la
qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento
all'ambiente, alla protezione civile, all'istruzione, alla
sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti ed ai
servizi postali anche attraverso appositi centri multifunzionali
che possono stipulare convenzioni e contratti di appalto con gli
imprenditori agricoli.
L'art. 5, (Valorizzazione dei prodotti agroalimentari
tradizionali), prevede che il Ministero delle politiche agricole
e forestali favorisca la promozione e la commercializzazione dei
prodotti agroalimentari tradizionali dei piccoli comuni, che
possono indicare nella cartellonistica ufficiale i rispettivi
prodotti agroalimentari tradizionali, preceduti dalla dicitura
"Luogo di produzione del ...." (Pensiamo ai pizzocheri di Teglio
o ai biscotti di Prosto...). Anche in questo settore possibilità
di collaborazione con gli imprenditori agricoli.
L'art. 6, (Programmi di e-Government), dà la priorità ai piccoli
Comuni nell'accesso ai finanziamenti pubblici per i progetti
informatici.
L'art. 7, (Servizi postali e programmazione televisiva
pubblica) prevede che gli sportelli postali siano attivi in tutti i piccoli
comuni, anche con un'apertura alternata o con uffici
mobili presenti periodicamente o con centri di servizi.

Si potrà anche fare il pagamento dei conti correnti e dei vaglia postali
ed altro presso gli esercizi
commerciali nel comune. La TV infine dovrà tenere conto anche
dei piccoli
comuni.
L'art. 8, (Istituti scolastici), prevede convenzioni per
finanziare il mantenimento in attività degli istituti scolastici
statali aventi sede nei piccoli comuni.
L'art. 9,
(Interventi per lo sviluppo e l'incentivazione di attività
commerciali),

consente agli artigiani residenti nei piccoli comuni di mostrare
e vendere i loro prodotti in apposite aree e per non più di
quattro giorni al mese e gli  esercizi commerciali nei
giorni festivi potranno restare aperti.
L'art. 10,
(Incentivi per l'insediamento nei piccoli comuni). La regione può disporre
incentivi finanziari e premi di insediamento a favore di coloro
che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale o la
sede di effettivo svolgimento della propria attività economica,
impegnandosi a non modificarla per un decennio, da un comune con
popolazione superiore a 5.000 abitanti ad un piccolo comune. Gli incentivi e i premi di cui al comma 1 possono essere
concessi anche ai residenti nei piccoli comuni, che intendano
recuperare il patrimonio abitativo dei comuni stessi ovvero
avviare in essi una attività economica.
L'art. 11,
(Fondo per gli incentivi fiscali in favore dei piccoli
comuni). E' istituito un apposito fondo. E' prevista la spesa di
20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005.
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