La festa per i 50 anni del BIM

Una giornata significativa

Il BIM
ha celebrato alla grande il suo mezzo secolo di vita con
una cerimonia nel salone d'onore del Palazzo della
Provincia, con premiazioni e riconoscimenti, cui sono
seguiti un Convegno sul protocollo di Kyoto,
l'inaugurazione della sede del BIN nei Palazzi Sertoli -
Guicciardi, un buffet nelle sale a piano terra e infine
in una Piazza Garibaldi stracolma giochi d'acqua con le
fontane luminose, tornate a Sondrio (allora alla
Piastra) dopo più di 20 anni. Presenti oltre a tutte le
Autorità della Provincia anche la Giunta della Federbim.

Cinquantesimo

Il 14 giugno di cinquant’anni fa, per lo spirito
d’iniziativa e la lungimiranza di due grandi uomini
della scena politica nazionale, morbegnese il primo,
chiavennasco il secondo, Ezio Vanoni e Athos Valsecchi,
nasceva il Bacino Imbrifero Montano dell’Adda, un
consorzio sovraccomunale che riuniva le 78 municipalità
della provincia di Sondrio. Vanoni e Valsecchi si fanno
interpreti della volontà di una valle intera di
garantirsi un futuro sulla più importante risorsa
naturale di cui dispone: l’acqua.

Lasciati alle spalle i primi, difficili anni del secondo
dopoguerra, la Valtellina rifioriva. La ripresa
dell’attività produttiva e la ricostruzione avevano
determinato un aumento dei consumi di energia elettrica
proprio nel momento in cui sorgevano nuovi importanti
impianti idroelettrici. Sono anni di grandi cambiamenti,
che si riveleranno decisivi per lo sviluppo futuro della
valle. Alla fine degli anni Cinquanta sono presenti in
provincia di Sondrio 38 aziende che distribuiscono
energia elettrica. Lo statuto, preso ad esempio per la
costituzione di altri organismi analoghi in tutta Italia
che si riuniranno in seguito nella Federbim, riserva al
consorzio il doppio ruolo di coordinatore della politica
provinciale in materia e di esattore dei sovracanoni,
il prezzo che le aziende pagano per lo sfruttamento
delle acque. Il Bim opera con una propria struttura e
con propri addetti per una ventina d’anni e sono il
presidente Valsecchi, affiancato dal suo vice Lorenzo
Maganetti e dal segretario Giuseppe Gavazzi, a
svilupparlo e a promuoverlo fino a quando nel 1976, con
la nascita della Comunità Montana Unica prima e in
seguito delle cinque dislocate nei comprensori, viene
privato del ruolo di coordinamento per essere ridotto
alla condizione di mero esattore dei sovracanoni.

Per anni il Bim incassa e distribuisce i fondi tra le
Comunità Montane secondo una ripartizione definita nel
1984: il 21,5% a quella della Valchiavenna, il 13,7% a
quella di Morbegno, il 23,8% a quella di Sondrio, il 29%
a quella di Tirano e il 12% (+2) a quella dell’Alta
Valtellina. Dopo quasi un trentennio di presidenza
Valsecchi, alla guida del Bim, a partire dal 1985, si
succedono Pierino Pruneri (1985-1987), Alberto Frizziero
(1987-1993), Alberto Rampa (1993-1997) e Mario Belloli
(1997-2003), fino all’elezione di Pierangelo Bonetti.


L’obiettivo del consorzio, oggi come all’epoca della sua
costituzione, è quello di migliorare le condizioni di
vita delle genti di Valtellina e Valchiavenna attraverso
la ridistribuzione del risarcimento per quanto è stato
concesso alle aziende elettriche che hanno deviato corsi
d’acqua incidendo sulla qualità dell’ambiente. Il Bim
vuole essere sempre più vicino ai cittadini per
ascoltare i loro bisogni e per offrire risposte concrete
utilizzando i proventi derivanti dai sovracanoni, in
uno scambio equo di favori tra le aziende e la valle che
incida realmente sul territorio. Con questo spirito, il
consorzio, anche attraverso la definizione del nuovo
statuto che vedrà la luce entro l’anno, ha allargato il
proprio raggio d’azione alla tutela idrogeologica per
proporsi come attore e interlocutore nella partita dei
bacini idrici. Si pensa alla ridefinizione dei termini
di concessione e di sfruttamento delle acque locali e si
guarda con sempre più attenzione ai ripristini
ambientali per tutelare lo straordinario patrimonio
naturalistico di Valtellina e Valchiavenna.

Attualmente sul territorio provinciale sono dislocate 67
centrali idroelettriche che assicurano, secondo i
decreti rilasciati, una potenza pari a 570mila kW, ai
quali si aggiungerebbero i 45.300 in corso di
definizione. Complessivamente la provincia di Sondrio
copre circa l’11% della produzione idroelettrica
nazionale ed oltre il 45% di quella regionale. I
concessionari sono tenuti a corrispondere il canone
demaniale, l’addizionale regionale, i sovracanoni ai
comuni rivieraschi e il sovracanone Bim che
attualmente, dopo l’adeguamento Istat del 2004, è pari a
18,90 euro per kW.

Il Bim ha a disposizione circa 11 milioni di euro
all’anno da ridistribuire sul territorio per finanziare
interventi di carattere economico, turistico, sociale,
culturale e sportivo per sviluppare una valle che ha
ceduto il suo bene più prezioso, l’acqua. Lo
sfruttamento idroelettrico consente la produzione di
energia pulita, oggi sempre più importante in un
contesto energetico dove emergono carenze e necessità,
ma lascia dietro di sé una serie di conseguenze negative
per il territorio e le genti che ci vivono che devono
essere lenite per assicurare un alto livello di qualità
della vita. Oltre l’80% dei sovracanoni riscossi dal
Bim viene ripartito tra le cinque Comunità Montane,
mentre la quota restante viene utilizzata in parte per
finanziare progetti di utilità sociale e in parte per
sostenere gli investimenti dei Comuni, fra i quali nel
2004 è stato suddiviso, in parti uguali, un milione di
euro. Altri 500mila euro sono andati a coprire il
disavanzo tra la richiesta dei 45 Comuni che hanno
subito danni dall’alluvione del 2002 e il contributo
concesso dalla Regione Lombardia.

La celebrazione di questa ricorrenza vuole essere il
giusto riconoscimento dell’importanza di un ente che è
di tutti i valtellinesi e i valchiavennaschi. In
quest’ottica si collocano i riconoscimenti ai cinque ex
presidenti, le intitolazioni delle sale a quattro figure
che hanno segnato la storia del Bim e soprattutto le
targhe che verranno consegnate ai sindaci dei 78 Comuni
che lo compongono. L’atto conclusivo della celebrazione
solenne che si svolgerà nella sala consiliare del
Palazzo della Provincia vedrà sfilare i sindaci in
fascia tricolore per ricevere dalle mani del Prefetto
una targa che ricorda il Cinquantesimo del consorzio.


La giornata

Per celebrare una prestigiosa e felice ricorrenza, per
rinnovare l’impegno e lo spirito che ha animato la sua
storia, coinvolgendo non solo le autorità e i
rappresentanti istituzionali ma anche tutti i
valtellinesi, il Bim ha organizzato una manifestazione
sabato 11 giugno, a Sondrio, tra il
Palazzo della Provincia, la sede di Palazzo Sertoli
Guicciardi e Piazza Garibaldi, tale da unire armonicamente i
momenti più strettamente celebrativi e assembleari con
quelli conviviali per terminare con un grande spettacolo
aperto al pubblico.

L’acqua protagonista della giornata. Alle 14.30, nella Sala Consiliare del Palazzo
della Provincia, l’assemblea di Federbim, la
federazione nazionale che riunisce i 63 consorzi di
Comuni dei bacini imbriferi montani sparsi in 14 regioni
d’Italia, presieduta da Edoardo Mensi. Alle 15.30 inizio
della celebrazione del Cinquantesimo con il
Presidente Pierangelo Bonetti e la sua ricostruzione
della storia
del consorzio attraverso l’opera dei suoi predecessori,
anche con un filmato realizzato per l’occasione.
Poi i saluti del vicepresidente della Provincia
Gildo De Gianni( Il Presidente Provera all'estero in
missione ufficiale), del sindaco di Sondrio Bianca
Bianchini, dell’assessore regionale Pier Gianni Prosperini, del
Presidente di Federbim Edoardo Mensi e
infine del Prefetto Sante Frantellizzi. Ricordati i cinque ex presidenti con la consegna delle
targhe ai figli Giovanna ed Ermanno del compianto Athos Valsecchi,
al figlio, Sindaco di Tovo come a suo tempo il padre, di Pierino
Pruneri, ad Alberto Frizziero, ad Alberto Rampa e a
Mario Belloli. Subito dopo i sindaci, o loro delegati, dei 78
Comuni in fascia tricolore per ricevere dalle mani del
Prefetto una targa celebrativa. Chiusura solenne della
cerimonia con l’inno di Mameli.

Alle 16.30 il convegno dal titolo: “La
montagna e le sue acque dopo il Protocollo di Kyoto”,
relatori l’assessore regionale allo
Sport, al Turismo e ai Giovani Pier Gianni Prosperini,
il produttore della trasmissione televisiva “Mela Verde”
Giacomo Tiraboschi e il presidente di Federbim e di
Imont, l’Istituto Nazionale della Montagna, Edoardo
Mensi.

Al termine ia Palazzo Sertoli Guicciardi inaugurazione della nuova sede del Bim e
l’intitolazione di quattro sale ad altrettante figure
che hanno lasciato il segno nella storia del consorzio:
Giuseppe Gavazzi, Lorenzo Maganetti, Athos Valsecchi ed
Ezio Vanoni. Dopo il buffet acqua come spettacolo
con l’evento in piazza Garibaldi a
partire dalle 21.15: giochi d’acqua, getti a
sfiorare il cielo valtellinese per coinvolgere la
provincia intera e i suoi abitanti nella festa per i
primi cinquant’anni del Bim.
Red - CS



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