) ATO:

Provincia: tre temo importanti

1) ATO: Verso l’insediamento della
Conferenza dei Sindaci


Ad oltre tre anni dalla prima assemblea dei sindaci, a suo tempo
convocata con l’obiettivo, mai raggiunto, di insediare l’Ato,
l’Ambito Territoriale Ottimale, e dopo gli approfondimenti
ripresi dalla nuova Amministrazione Provinciale fin dall’autunno
2004, lunedì scorso il vicepresidente Gildo De Gianni e
l’assessore Severino De Stefani hanno convocato i sindaci dei 78
Comuni di Valtellina e Valchiavenna per illustrare la bozza di
convenzione e lo statuto per l’eventuale costituzione del
Consorzio dell’Autorità d’Ambito, qualora questa fosse la
decisione assunta, alla luce dell’entrata in vigore della Legge
Regionale 26 e nell’approssimarsi della scadenza per la gestione
di acquedotti e depuratori da parte dei Comuni fissata per la
fine del 2006. Com’è noto, la nuova legislazione regionale
prevede che l’Ato, consorzio o convenzione che sia, pianifichi,
attraverso il Piano d’Ambito, gli investimenti necessari per una
corretta e adeguata gestione del servizio idrico integrato e
stabilisca le modalità di affidamento della gestione degli
impianti che potrà essere comune all’intera provincia oppure,
più opportunamente, essere affidata a livello di subambiti, cioè
di comprensori. L’adempimento diventa necessario anche alla luce
di una direttiva comunitaria che impedisce allo Stato di
concedere mutui ai Comuni per realizzare interventi su
acquedotti e depuratori: “L’Unione Europea mette a disposizione
i finanziamenti ma soltanto in presenza dell’Autorità d’Ambito –
ha spiegato l’assessore De Stefani -: è esemplificativo in
proposito il caso dei contributi concessi ai Comuni che
rientrano in Obiettivo 2 per opere igienico-sanitarie che non
sono stati trasferiti a causa dell’assenza del Piano d’Ambito”.



L’Amministrazione Provinciale è dunque più che mai decisa ad
accelerare la pratica per giungere prima alla costituzione dell’Ato,
quindi alla definizione del Piano d’Ambito. Perché a pressare
gli amministratori ci sono innanzitutto le disposizioni di
legge, che non lasciano scelta, questo ha spiegato l’assessore
provinciale al Sistema Idrico Integrato De Stefani ai sindaci
riuniti a Palazzo Muzio. “Stiamo cercando di coniugare le
comprensibili esigenze dei Comuni con la legge – ha detto – e la
via che a nostro parere sarebbe preferibile, quella della
costituzione del consorzio, è quella che, a nostro avviso,
meglio tutela tutte le amministrazioni, anche le più piccole.
Con il consorzio potremo costruire insieme un percorso comune
che garantisca servizi efficienti ai nostri cittadini”. Questa
opzione è stata preferita a quella della convenzione, in quanto
il consorzio ha personalità giuridica e quindi può gestire
direttamente i finanziamenti, inoltre la convenzione impone, per
ogni singola decisione, la convocazione di tutti gli aderenti,
mentre un consiglio di amministrazione nominato all’interno del
consorzio agisce in maniera più snella e delibera a maggioranza.


Un’altra delle innovazioni introdotte nel settore dalla recente
legislazione che aveva suscitato le perplessità degli
amministratori riguarda le tariffe che attualmente variano da
Comune a Comune. Anche in questo caso De Stefani ha rassicurato
i sindaci sottolineando come gli aumenti, oltre a quelli già
previsti dalla delibera del Cipe nella misura del 5% all’anno
per quattro anni, non saranno immediati e soprattutto saranno
commisurati agli investimenti che si andranno a fare e quindi ai
benefici che ne trarranno gli utenti. Sarà l’Ato a valutare le
necessità di ciascun Comune e a stilare un elenco di priorità
sulle quali intervenire, come del resto è già avvenuto di
recente con i lavori sui depuratori di Aprica e di Sondrio. “Il
problema degli investimenti in questo settore è rilevante – ha
spiegato De Stefani – perché i Comuni non potranno più contare
sui finanziamenti statali ai quali hanno attinto fino ad alcuni
anni orsono e quindi diventerebbe difficoltoso, soprattutto
nella problematica situazione dei conti pubblici, programmare
interventi. Un’ulteriore garanzia, introdotta dalla nuova Legge
Regionale, è che senza ombra di dubbio la proprietà delle reti
rimane ai Comuni”.


Alla riunione plenaria di lunedì scorso ne seguiranno altre, più
ristrette, in ciascuna Comunità Montana, durante le quali i
rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale illustreranno
nel dettaglio i cambiamenti intervenuti nel settore a seguito
dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge.

2) Sostegno alle attività produttive e
marchio Valtellina: Amministrazione Provinciale e categorie
economiche uniscono gli sforzi

La valutazione sull’utilizzo dei fondi a sostegno delle attività
produttive e l’esame delle iniziative per la valorizzazione del
nuovo marchio Valtellina sono stati al centro della riunione che
si è svolta ieri a Palazzo Muzio, alla quale hanno partecipato
il presidente Fiorello Provera e il suo vice Gildo De Gianni per
l’Amministrazione Provinciale, il presidente della Camera di
Commercio Arturo Succetti, il presidente dell’Unione Artigiani
Fabio Bresesti, il presidente dell’Unione Industriali Emilio
Rigamonti, il presidente dell’Unione Commercianti Marino Del
Curto.


Due milioni di euro, a tanto assomma la dotazione finanziaria
del Piano Integrato Valtellina attraverso il quale la Regione
Lombardia, sin dal 1980, secondo quanto contenuto nella Legge N.61,
aveva messo a disposizione delle attività produttive e
commerciali della provincia di Sondrio un capitale di dotazione
dei vari fondi di rotazione. Senonché le mutate condizioni del
costo del denaro hanno reso sempre meno competitiva la scelta
del fondo di rotazione, tanto da spingere l’Amministrazione
Provinciale, alla quale la Regione aveva trasferito i fondi, la
Camera di Commercio e le categorie economiche a valutare
modalità alternative per impegnare questi soldi. La soluzione
individuata dalla Provincia e dagli imprenditori è quella di
destinare queste risorse ai consorzi di garanzia fidi delle tre
associazioni: Unione Artigiani, Unione Industriali e Unione
Commercianti. In questo modo, attraverso la concessione di
prestiti ad un tasso prossimo allo zero, si potrebbe generare un
effetto moltiplicatore sul sistema produttivo pari ad almeno
10-15 volte la cifra messa a disposizione, con evidenti benefici
che ricadrebbero sull’economia provinciale.


Grande soddisfazione per la soluzione che si sta delineando, che
ora attende l’elaborazione del regolamento attuativo e il
successivo passaggio in Consiglio Provinciale, è stata espressa
dal vicepresidente Gildo De Gianni, una soddisfazione doppia
considerato che, nella stessa riunione di ieri pomeriggio, la
Provincia ha proposto che una quota di tali risorse, pari a
250mila euro, venga destinata alla promozione del nuovo marchio
Valtellina. “L’auspicio è che a tali risorse che mettiamo sul
piatto – ha sottolineato De Gianni – possano aggiungersi
ulteriori fondi da parte della Camera di Commercio e degli
imprenditori che proprio nel concetto di ‘fare sistema’ dovranno
unire i loro sforzi e concentrare i loro investimenti per
raggiungere l’obiettivo che sta a cuore a tutti noi, la
valorizzazione del marchio e quindi la promozione dell’intero
territorio provinciale”.

3) Assemblea dei soci della Società di
Sviluppo

All’assemblea dei soci della Società di Sviluppo Locale, che si
è svolta nella Sala Consiliare di Palazzo Muzio,
il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Fiorello Provera
è intervenuto per ribadire appoggio e condivisione sul progetto
“All Digital” che consentirà di dotare l’intero territorio
provinciale, comprese le zone marginali e meno accessibili,
della banda larga ovvero internet superveloce e digitale
terrestre. Per realizzare il progetto, del costo di circa
500mila euro, la Società di Sviluppo Locale dovrà attingere al
fondo di dotazione, che assomma ad oltre quattro milioni di
euro, ma che è vincolato e quindi utilizzabile solo per gli
interessi maturati. Per questo motivo sarà avanzata alla Regione
Lombardia, da parte dell’Amministrazione Provinciale, la
richiesta di sbloccare questo fondo, come ha sottolineato
Provera in apertura del suo intervento. “La Società di Sviluppo
va considerata come uno strumento per il progresso economico e
sociale della nostra provincia, ma per essere efficace ha
bisogno di risorse economiche ed intellettuali – ha esordito
Provera –. Mi sembra dunque ragionevole attingere al fondo di
dotazione della Società di Sviluppo per un progetto di grande
rilevanza qual è ‘All Digital’, qualificante per la nostra
realtà territoriale e realizzato insieme alla Fondazione Ugo
Bordoni come progetto pilota nel settore. Le ricadute – ha
tenuto a sottolineare il presidente – non sarebbero soltanto
economiche ma anche sociali, in quanto toccano aspetti che
attengono la qualità della vita di tutti i cittadini, oltre ad
offrire tangibili benefici a tutte le aziende della nostra
provincia. Queste potranno contare sulla banda larga per la
comunicazione informatica, mentre la gente potrà uscire
dall’isolamento, collegandosi col mondo in tempo reale, ed
ottenere informazioni per la vita di tutti i giorni. Sarà
un’occasione di crescita culturale per i giovani e per gli
anziani di ogni angolo della nostra provincia. Mai come in
questo caso dunque – ha concluso il presidente Provera - si
realizzerà il doppio obiettivo che si pone la nostra
amministrazione: lo sviluppo sociale ed economico del territorio
soprattutto per le fasce più deboli”.

CS


GdS 20 IV 2005 - www.gazzettadisondrio.it

CS
Dalla provincia