ANCORA SUL PROSSIMO SINDACO DI SONDRIO (CONTRIBUTO ESTERNO)

(CONTRIBUTO ESTERNO)


Stim. Sign. Direttore

Manca un anno alle elezioni per il Comune (di Sondrio - ndr)
ma già ci si occupa e preoccupa, facendo i conti senza l'oste.

I giornali, compreso il Suo, hanno fatto diversi nomi per la
successione a Molteni.

Altri, di posizione ulivista, sperano che a Roma si elimini il
limite di due mandati per i Sindaci perché così il dr. Alcide
Molteni potrebbe ricandidarsi.

Gli alleati della Casa delle Libertà convocano per la scelta del
futuro Sindaco riunioni alle quali giustamente Forza Italia ha
rifiutato di partecipare.

Tutti fanno i conti senza l'oste.

Il limite di due mandati per i Sindaci é stato messo in periodo
ulivista. Ora, dopo il loro disastroso risultato elettorale,
farebbe comodo togliere questo vincolo.

Si fanno i conti senza
l'oste.

Non sarà certo la maggioranza votata dal popolo italiano
il 13 maggio 2001 a fare questo favore all'Ulivo. I fautori della
terza candidatura del dr. Molteni si mettano il cuore in pace.

I giornali, compreso il Suo, hanno fatto il nome di persone
papabili: il dr. Faggi, il prof. Andreassi, il dr. Grimaldi,
l'avv. Sava, l'avv. Schena, unico a dichiarare la sua
indisponibilità.

Hanno fatto i conti senza l'oste.

Gli alleati Popolari Retici, AN, Lega hanno convocato alcune
riunioni ma hanno fatto i conti senza l'oste, Forza Italia, che
giustamente non ha partecipato.

Forza Italia ha avuto a Sondrio l'anno scorso molti voti di pi§ di
tutti gli alleati messi insieme, più della metà di quelli toccati
complessivamente alla Casa delle Libertà.

Tocca a Forza Italia convocare,
non essere convocata dagli altri!

Tocca a Forza Italia indicare chi sarà il Sindaco di Sondrio, pur
decidendolo insieme agli altri.

Forza Italia é risultato alle elezioni il primo Partito e deve
avere il ruolo più importante. In Comune di Sondrio non é
rappresentato. In Provincia é sacrificato e i propri uomini in
Giunta e in Consiglio non hanno adeguato riconoscimento. L'unica
cosa che é rimasta é la presenza del nostro deputato nelle diverse
occasioni, come Vicepresidente, in rappresentanza della Provincia.
Un po' poco.

Se fino adesso non sono stati fatti, bisogna fare i conti con
l'oste.

Approviamo il comportamento dei nostri dirigenti. Se non facessero
così che senso avrebbe il voto che abbiamo dato il 13 maggio?

Invitiamo i giornali a tenere conto di tutto questo, e di
aspettare a fare nomi.

La ringrazio dell'ospitalità che certamente mi concederà.

("Lettera firmata", come da richiesta)

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Non entro nel merito politico.
Personalmente al di fuori, forse al di sopra, di ogni e qualsiasi
attività politica, tengo a che il giornale mantenga la sua
fisionomia di obiettività e di imparzialità rispetto a tutti i
raggruppamenti politici (altro é naturalmente la discussione sui
contenuti, sui problemi).

Questo premesso, devo precisare che i giornali non inventano ma
riferiscono. I nomi che sono girati li abbiamo del resto sentiti
tutti per la strada, nei bar, nei luoghi di lavoro. In quello che
abbiamo pubblicato noi c'é anche qualcosa in più perché il nostro
collaboratore é riuscito a scovare qualche aspetto inedito. E,
noti, che abbiamo riferito solo gli aspetti più significativi
(dell'assessorato prossimo per un attuale consigliere comunale
molto attivo e molto presente sulla stampa, voce raccolta dal
nostro collaboratore, ad esempio, abbiamo ritenuto di non parlare,
così come di alcune aspirazioni, anche in campo ulivista...).

Men che meno il nostro giornale intende entrare nelle vicende
interne, o di Partito - vedi situazione provinciale di FI e Lega -,
e di schieramento, - vedi problemi sollevati nella lettera, o
quelli nazionali nell'Ulivo -.

Una sola raccomandazione, che ci possiamo permettere essendo fuori
dall'agone politico: vogliamo parlare un po' di contenuti, di
problemi?

Non si discute più, non si riflette più, non si
approfondisce più. Esemplare, in negativo, al riguardo il caso
della Sanità, dove esce, come da un cappello di prestigiatore, una
novità rivoluzionaria, senza che prima nessuno, in nessuna sede,
abbia affrontato, culturalmente prima ancora che politicamente,
l'argomento in profondità, fatto salvo il tentativo realistico del
consigliere regionale Bordoni che magari per troppo realismo,
congeniale alla sua natura "di ingegnere" se le é sentite di tutti
i colori, ma neppur questo ha fatto emergere alternative. Siamo al
punto che hanno dovuto intervenire i preti dell'Alta Valle,
giustamente preoccupati non solo dei problemi ma qnche del
problema dei problemi: l'assenza di iniziative.

E così per altre questioni vitali per la provincia.

Per Sondrio, importanti sì i nomi, ma vogliamo, almeno qui,
ricordarci che siamo il capoluogo? Possibile che non ci sia nulla
da dire, su questioni locali ma anche provinciali, e che non ci
sia nessuna occasione per confrontare le idee, ammesso che nel
"Palazzo" ce ne siano, e guardare cosa é
meglio per la comunità, per quella sondriese e per quella
valtellinese? (Nota del Direttore).


GdS 18 II 02


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