Accantonato il termocombustore, la Provincia smaltirà i rifiuti prodotti in Valtellina e Valchiavenna a Bergamo

La soluzione più logica, quella sempre sostenuta da noi

Alle approfondite valutazioni, ai
programmi e alle dichiarazioni d’intenti è seguito un atto
formale che sancisce la decisione della Provincia di accantonare
l’ipotesi termocombustore e di puntare sulla definizione di un
accordo con la Provincia di Bergamo per lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani e assimilati presso il termovalorizzatore
di Dalmine.

La Giunta provinciale, con la delibera approvata venerdì scorso,
ha deciso di privilegiare l’ipotesi dello smaltimento
extraprovinciale quale unica soluzione attualmente praticabile e
duratura, provvedendo al contempo a sospendere l’incarico che la
passata amministrazione aveva affidato a Secam per la
realizzazione di un impianto in provincia di Sondrio.


Il Vicepresidente della Provincia Gildo De Gianni, che ha
seguito in prima persona la questione, sottolinea come la
delibera fosse un atto dovuto alla luce delle trattative avviate
con la Provincia di Bergamo che entreranno nel merito degli
aspetti tecnici già nelle prossime settimane. “Presto – spiega
De Gianni – insieme ai rappresentanti della Provincia di
Bergamo, incontreremo i vertici della società proprietaria
dell’impianto di Dalmine per definire le modalità di
conferimento e, soprattutto, per affrontare l’argomento legato
ai costi e alla durata dell’accordo. Soltanto in presenza di
costi adeguati e della garanzia del servizio nel tempo, infatti,
andremo a chiudere l’accordo”
. Sul fronte dei costi ci sono
buone notizie per i cittadini, in quanto, da una prima
valutazione, dovrebbero essere soltanto lievemente superiori
agli attuali imposti dall’utilizzo della discarica di Saleggio
- e quindi molto meno di quanto siamo
andati apgando per i rifiuti mandati a Milano NdR -
,
ma comunque notevolmente inferiori rispetto a quelli praticati
da impianti di altre province, prima fra tutte quella di Milano,
che per un certo periodo avevano smaltito i nostri rifiuti.


Il passaggio successivo coinvolgerà la Regione Lombardia che
dovrà approvare la soluzione individuata dalla Provincia,
peraltro pienamente in linea con le disposizioni contenute nella
Legge Regionale 26/03, che prevede proprio la possibilità di
conferire i rifiuti al di fuori dell’ambito provinciale ma entro
i confini regionali. La Provincia conta di chiudere la partita
entro la fine del 2005 per trovarsi pronta all’ormai imminente
esaurimento della capacità di smaltimento della discarica di
Saleggio, che rimane l’unico impianto provinciale, prevista per
l’inizio del 2006 con la scadenza dell’autorizzazione indicata
nel 13 febbraio.


La decisione di optare per il trasporto fuori provincia del
pattume prodotto in Valtellina e Valchiavenna per lo smaltimento
definisce la linea dell’Amministrazione Provinciale in materia
di rifiuti, che si completa con l’intenzione di favorire e
aumentare la raccolta differenziata, considerata quale elemento
strategico per la diminuzione dei costi di smaltimento.
“Opereremo per favorire l’incremento della raccolta
differenziata soprattutto in quei Comuni dove la percentuale sul
totale dei rifiuti prodotti è ancora inferiore alla media
provinciale che, nel pieno rispetto della legge, si attesta al
37,1%”, conclude De Gianni.
CS


GdS 30 I 2005 - www.gazzettadisondrio.it

CS
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