Il 500° anniversario dell’Apparizione della Madonna di Tirano

Ricorre quest’anno a Tirano il 500° anniversario (29 settembre
1504 – 29 settembre 2004) dell’apparizione della Madonna a un
nobile del luogo, Mario Omodeo, da allora chiamato “beato”
Mario.

Sul luogo del prodigioso evento, al centro dello storico
crocevia di Madonna di Tirano, fu eretto, su espressa richiesta
della Vergine, un sontuoso Santuario, a tre navate a croce
latina, che è il più bell’esempio del Rinascimento in
Valtellina. Ricco fino all’esuberanza di stucchi e sculture,
conserva all’interno un colossale organo, preziosa opera di
intaglio iniziata nel 1608 dal bresciano Giuseppe Bulgarini e
completato nel 1638 dal milanese G.B. Salmoiraghi.

In virtù
della sua posizione è da sempre meta di fedeli provenienti da
tutta Europa; qui meditarono, nel corso dei secoli, Cardinali e Vicerè, dall’Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, che nel 1580
sostò un’intera notte ai piedi del simulacro della Vergine, al
Governatore di Milano don Gomez duca di Feria (1612),
all’Arciduca Ranieri, Vicerè della Lombardia (1830), sino
all’Imperatore Ferdinando I in visita con la consorte nel 1838.
Nel ‘900 fu meta abituale di molti prelati importanti: il
Cardinale di Milano Ildefonso Schuster, il Cardinale Angelo
Roncalli, il Cardinale Giovanni Battista Montini che, nel 1964,
a ricordo delle sue frequenti visite, inviò un cero votivo.

Nel 1927 Papa Pio XI elevò il Santuario a Basilica Romana Minore
(l’unica in provincia) e nel 1946 Pio XII proclamò la Beata
Vergine di Tirano “speciale patrona celeste di tutta la
Valtellina”.

David Maria Turoldo, frate servita e poeta, con l’amico Padre
Camillo De Piaz pilastro della lotta antifascista a Milano, così
scrisse nel 1954 in un articolo intitolato “Viaggio per Madonna
di Tirano”:


“Campanili, chiese e cappelle disseminate ovunque: pietre che
parlano d’una fede che è la sola anima della storia di tutta la
regione. E i prati, i vigneti, i campi sembrano snodarsi tutti
intorno come vasti sagrati, su cui vengono ancora discusse le
sorti religiose del paese, inscindibili dalla vita civile.
Questa è una Valle dove la Chiesa è l’intero villaggio e a
toccar la Chiesa tutti si sentono feriti, i vivi e i morti, da
secoli. […] Quando si arriva a Madonna, è questa medesima storia
che diventa epopea: il poema sacro che deve ancora essere
narrato in un volume degno; e intanto è inciso nella pietra,
fiorita in mezzo alla piazza, per miracolo di fede e di genio
insieme: una bellezza rarissima e completa, capace di resistere
ai confronti delle maggiori cattedrali. Qui ha termine il
viaggio spirituale di tutto il popolo; questo è il cuore della
Valle. […]

Non occorre che prenda a viaggiare i paesi onde avere diritto a
parlare di questa Valtellina sconosciuta al turista, della sua
storia faticosa e calda. Basta che mi fermi in un angolo del
Santuario, forse in un giorno qualsiasi, ovvero nelle date
solenni della sua cronaca religiosa, per vedere in qualche uomo
nascosto nella penombra, oppure nella madre che mormora
preghiere inginocchiata al cancello dell’Apparizione, per
sentire, dentro il silenzio della Basilica, il racconto di tutte
le generazioni.”


Gli architetti del Santuario furono molto probabilmente i
fratelli Rodari di Como, fra i più valenti costruttori del
Rinascimento locale. Il lavoro di costruzione venne eseguito
velocemente; infatti già il 21 marzo 1506 vi si celebravano
uffici, anche se la consacrazione solenne avvenne per mano del
Vescovo di Como il 14 maggio 1528.

Per secoli, nel giorno dell’apparizione , il Santuario è stato
teatro di una grande fiera internazionale, con incontri e scambi
tra Italia, Germania, Svizzera, Olanda e con Venezia, Genova, il
Mediterraneo e l’Oriente , in un perfetto impasto di
spiritualità e affari, preghiera e commercio. E’ stato, ed è,
luogo di incontro di persone, culture e confessioni diverse.


Numerose saranno le iniziative per la ricorrenza che verranno
pubblicizzate sul sito del Comune di Tirano
www.comune.tirano.so.it e sul sito dell’APT Valtellina
www.valtellinaonline.com

NOTE

Gli amministratori del Santuario nel 1514 ottennero
l’autorizzazione (dai governanti Grigioni) a tenere ogni anno
una fiera con particolari esenzioni fiscali che, in parte,
andavano a beneficio del Santuario stesso…Questa fiera prese
subito l’aspetto di un grosso affare economico per la Valtellina
di cui divenne “la fiera” per antonomasia…La coincidenza con le
celebrazioni anniversarie dell’apparizione convogliava al
Santuario folle di pellegrini insieme a folti gruppi di
mercanti.” (da “La Madonna di Tirano e il suo Santuario” di A.
Giussani e L. Varischetti – Sondrio, 1964).


“…da Venezia le Droghe, le Cere, ed i Saponi: da Padova, e da
Verona i Panni e le calze di Stame:così pure da Bassano gli
alti, e i bassi Fioretti: da Brescia le Lane, i Fili e le
Candele di Sevo: da Bergamo le Cuoja e le Sarze: dalla Slesia, e
da San Gallo le Tele: dalla Germania i Cappelli, i Panni del
Nord, del Busso, d’Olanda, e d’Inghilterra: da Bolzano le
Persiane di ogni genere, le Calamandre, ed i Terliggi: da Milano
le Sete, le Stoffe, le Drapperie di Lione, i Galloni d’oro, e di
argento: da parte di Genova e di Trento si spediscono li
tabacchi, i Canapi da Bologna, i lini da Crema” (da “Storia
memorabile della prodigiosa apparizione di Maria SS., seguita in
Valtellina nel borgo di Tirano” di Giuseppe Maria Quadrio
–Milano, 1753).

Maura Cristina
Lovatti


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Maura Cristina Lovatti
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