Sondrio. "“Scuola ed Europa” al PFP

Aula Magna del Polo di Formazione Professionale Valtellina (PFP) gremita questa mattina, venerdì 30 novembre, in occasione del convegno “Scuola ed Europa” promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio insieme al Circolo Arci “ll Contatto”, rivolto agli studenti della provincia e non solo. Prezioso, per il buon esito della giornata, il sostegno del BIM e la collaborazione dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, nonché il patrocinio offerto dalla Prefettura, dalla Provincia e dal Comune di Sondrio. 
Ad aprire i lavori, moderati dalla professoressa Maria Maddalena Ricciardi, è stato il dirigente Ust, Fabio Molinari che si è rivolto direttamente agli studenti: «In un modo o nell’altro tutti voi avete a che fare con l’Europa o, quantomeno, ne avrete a che fare in futuro ogni qualvolta vi capiterà di uscire dall’Italia. La questione della mobilità, oggi è estremamente importante, e si sposta sempre più in una dimensione almeno Europea. Ciò che sentirete vi occorrerà soprattutto in futuro. Ringrazio chi ha organizzato questo momento e tutti colori i quali hanno voluto intervenire. Avrete l’opportunità di sentire la testimonianza importantissima di Maria Romana De Gasperi, figlia di colui che ha dedicato la sua vita alla nascita dell’Europa».
La mattinata è entrata subito nel vivo proprio grazie all’intervento della dottoressa Maria Romana De Gasperi che, in collegamento telefonico, ha dato il suo prezioso contributo al dibattito. Con la sua testimonianza diretta, la figlia del celebre statista Alcide De Gasperi - considerato il padre fondatore dell’Unione Europea - ha aiutato i ragazzi e tutti i presenti a comprendere il concetto di Europa fin dalla sua genesi. «Mio padre, insieme a Schuman e Adenauer, trovarono i resti di una guerra spaventosa perciò, l’unico modo che individuarono per non trovarsi di nuovo a combattere, fu quello di cercare di mettere insieme la buona volontà dei Paesi europei  – ha dichiarato De Gasperi –. Tre uomini, che si batterono per la libertà in Paesi diversi ma per gli stessi principi, si trovarono e fu l’inizio di una collaborazione per la costituzione di un grande Paese comune. Gli uomini di allora uscivano da orrori indescrivibili: per loro il primo pensiero era quello di perseguire la pace. Pertanto voglio invitare gli studenti presenti oggi a cercare strade di pace e collaborazione. Cercate di dare all’Europa un ideale di consistenza e di unità, una forza comune».
ATRE, MUSICA E COSCIENZA EUROPEA
«L’idea della nostra Europa in origine era semplice: garantire la libera circolazione di denaro, persone e servizi entro i confini degli Stati – ha fatto sapere attraverso una nota il Dottor
Antonio Sabbatella, Presidente dell’Istituto di Studi Europei “Alcide De Gasperi” di Roma, concentrandosi sul tema dei “I talenti, la musica e l’Europa” –. Questo significava soprattutto condividere idee ed esperienze. Di ideali, infatti, si è trattato fin da subito. L’Europa identifica nello sviluppo intellettuale e culturale il fatto intrinseco che non vi siano barriere di comprensione ma solo diversità di esecuzione nelle varie interpretazioni musicali. Proprio in questo si può intendere l’essenza europea: la musicalità dell’Europa è diversa da quella dell’Asia o delle Americhe, ma per questo stesso motivo è facilmente comprensibile da tutti e momento di vera unificazione. Quello che serve oggi infatti è un collante culturale in grado di rilanciare una nuova unificazione. Da questo bisogna ripartire per sviluppare l’Europa».
A seguire gli interventi di autorevoli relatori come il professor Luigi Vittorio Majocchi, Docente presso l’Università di Pavia, che ha affrontato il tema della “Coscienza europea” all’interno della società, delle istituzioni e della scuola. «Nel mondo della scuola è importante illustrare il concetto di Europa in modo da aprire la strada alla soluzione di alcuni problemi – ha spiegato Majocchi –. Bisogna sapere distinguere alcuni concetti come quelli ben diversi di Federazione e Confederazione. La risoluzione di certe questioni, come ad esempio il riscaldamento globale, del resto, è possibile se affidate a diversi livelli di governo che partono dal piano di quartiere fino ad arrivare all’intero genere umano».
LE ISTITUZIONI EUROPEE E I GIOVANI
Al tavolo dei relatori anche l’europarlamentare Brando Benifei. «Sono convinto che farete tesoro di tutti gli interventi di stamattina – ha spiegato l’onorevole Benifei rivolgendosi ai ragazzi –. Si tratta di argomenti complessi ma estremamente importanti. Ma perché, direte voi, voler essere europeo è così importante? Oggi il sistema in cui viviamo è un “unicum mondiale” che mette insieme un modello sociale, lo stesso modello che permette a voi, ad esempio, di avere un’istruzione, di aver accesso ai servizi assistenziali e a strumenti sanitari a prezzi agevolati. È importante sapere che l’Europa qualcosa debba per forza contare, anche solo per le libertà che ci concede ogni giorno. Oltre al superamento della guerra, infatti, l’Europa ha consentito la costruzione di un percorso economico e di un mercato comune che vi consente di fare esperienze di mobilità anche attraverso le esperienze Erasmus. Fare “insieme” le cose, significa perseguire un obiettivo comune con maggiori garanzie e più risorse».
Particolarmente interessante e coinvolgente il focus dedicato alle Istituzioni europee illustrate dal Direttore della rappresentanza della Commissione europea a Milano, il dottor Massimo Gaudina che, in prima battuta, ha chiesto ai ragazzi quale sarebbe la loro reazione a un’ipotetica “scomparsa” dell’Europa citando poi alcuni post dei  membri della band dei “Subsonica” che hanno lanciato sui propri profili social un appello a credere nell’Europa così come altri celebri personaggi «Personaggi musicali, dello sport e molti altri ancora stanno difendendo l’importanza di un’Istituzione che in questo momento purtroppo è sotto attacco – ha sottolineato Gaudina –. Del resto, se dovessimo tornare a una situazione antecedente la costituzione dell’Europa sarebbe molto complesso.  Per turismo, studio o lavoro, capiterà a tutti voi di spostarsi cosa che, 30 anni fa, non era semplice come oggi. Ora poi, grazie alla liberalizzazione del traffico aereo, le tariffe sono molto agevolate così come ci agevola molto la progressiva abolizione del roaming dei dati. E ancora la ricerca scientifica su cui l’Europa ha finanziato molto, così come per i progetti innovativi o le questioni ambientali. Mi permetto di lasciarvi quattro semplici consigli: investite sulle competenze digitali i cui profili professionali sono sempre più richiesti, sulle lingue straniere, siate pronti a muovervi, e non perdete mai di vista l’apprendimento permanente».

Nella foto da destra Maria Maddalena Ricciardi, Fabio Molinari, Luigi Vittorio Majocchi, Brando Benifei e Giuseppe Enrico Brivio

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