Il Latte dei Sogni. (Biennale d’Arte di Venezia 2022)

di Maria De Falco Marotta- Elisa- Antonio

La Biennale è un inconcepibile luna park artistico che pare non esaurirsi mai. L’Arsenale, i Giardini e la città tutta. Venezia nei giorni d’inaugurazione, la 59ma della Biennale d’Arte, curata da Cecilia Alemani in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022 è legato al tema del corpo, alle sue metamorfosi e al suo legame sempre più stretto con la tecnologia. Un sentimento che la pervade totalmente e coinvolge ogni visitatore-trice. La tentazione è di vedere tutto quel che c’è da vedere, ma francamente pare un’impresa quasi impossibile. Soprattutto quando si tratta di superare i padiglioni nazionali.  Ma noi ce l’abbiamo fatta, anche se le nostre ossa chiedevano pietà.
La Biennale è avvenuta in un anno pari, e già questa è una notizia. Soprattutto per gli appassionati di numerologia. Ma d’altra parte è utile a ricordare – se non la sempre presente pandemia che ne ha causato lo slittamento – che sono tre anni che aspettavamo l’evento artistico più importante della penisola. L’Arsenale, i Giardini e Venezia tutta sono stati di nuovo pronti a ospitare l’élite della creatività mondiale.
Inoltre, il dato temporale racconta qualcosa anche dell’avvicinamento all’Esposizione: la complicata preparazione, il dialogo a distanza con gli artisti, il timore dell’imprevisto, lo spettro dell’annullamento. Forse è anche a causa di questa oscurità latente che Cecilia Alemani ha pensato a un titolo infantile, onirico, dolce ma evocativo. Il latte dei sogni, ispirato all’omonimo libro per bambini della surrealista Leonora Carrington. Nell’opera l’autrice racconta un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé.
Un qualcosa di suggestivo per una Biennale estremamente fisica e presente. E non solo per la compresenza spazio-temporale, quanto più per i temi su cui ha preso forma: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. Per noi, è assolutamente da vedere, perché si resta strabiliati di fronte a certe opere e si ringrazia il buon Dio che- sebbene stiamo vivendo giorni orrendi per la orribile guerra in Ucraina voluta da quell’ignobile essere Putin, suscita tuttora delle menti artistiche che ti spingono a pensare che il mondo è ancora bello e meraviglioso.

Maria De Falco Marotta- Elisa- Antonio
Cultura e spettacoli