La magia dei quadri di Riccardo Rinaldi alla sala “Ligari”

Il viandante dell’arte delle terre valtellinesi, Riccardo Rinaldi, è tornato nel capoluogo presso la sala Mostre “Ligari” della Provincia per una esposizione in guanti bianchi, come le sue candide cornici che focalizzano l’attenzione dei numerosissimi visitatori sulle levigate immagini di un artista nella sua piena maturità artistica.

Un’esplosione di colori dalla tavolozza infinita: dai crepuscolari notturni in cui occhieggia sempre il morbido arancio del focolare domestico, alla vaneggiante visionaria esuberanza degli alberi in fiore, dai rancidi afrori del sottobosco alle magiche essenze di prati incantati, dalle lutee distese di girasoli alle nevi perenni degli altipiani sfiorati dal primo albeggiare.
“Molti credono che la neve sia bianca. Ma di notte assume dimensioni fiabesche, scivolando nelle pieghe di un tramonto dalle mille sfumature, o nel cielo coperto da nuvoloni bigi gravidi di pioggia, o ancora nel fulgore luminoso del sole”, ha dichiara il sessantasettenne artista tiranese, attorniato dal sorriso festante di tanti bambini delle Elementari di Talamona accompagnati dalle loro maestre, affascinati dalle 40 opere esposte nella sua mostra.
Tante le curiosità dei piccoli dei visitatori a cui Rinaldi racconta con garbo mille curiosità legate ai suoi quadri.
“La natura è maestra di vita da cui c’è sempre da apprendere. Basta girare per i sentieri delle nostre valli per cogliere atmosfere incredibili da immortalare poi sulla tela”, continua Rinaldi che ha dedicato la sua vita al mondo della pittura.
La sua giornata inizia di buon mattino, quando, dietro al suo fedele cavalletto aspetta che la fantasia guidata dall’esperienza giunga in punta di pennello per esplorare nuovi spazi artistici. E così ogni giorno, perché “il cervello rischia di atrofizzarsi se non si mette all’opera costantemente, infatti l’inattività per un pittore è deleteria e si fa fatica a ricominciare”. Nella sua vita, Rinaldi ha dovuto imparare a gestirsi nel migliore dei modi per trovare la sicurezza del vivere. Ma ogni giorno c’è qualcosa di nuovo che nasce, perché, secondo l’artista tiranese, “non si finisce mai d’imparare e in fondo il vero piacere dell’artista non è nel ripetersi all’infinito, ma cercare quella maturità che solo pochi oggi sanno cogliere perché nel nostro Paese manca una vera educazione artistica. Anche nelle Accademie dove sono professori d’alto rango ad amministrare la cultura artistica, soppiantando l’insegnamento degli antichi maestri”. E Rinaldi è un pittore che sa cogliere l’infinito in cima a un’emozione irripetibile racchiusa in un immagine che parla il linguaggio del “per sempre”. La mostra resterà aperta fino al prossimo 17 maggio dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19 (domenica chiuso).
 

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