MOLA: tre argomenti

Andar per Mostre:  THAT’S IT...

Sabato 23 agosto alle ore 18,30 presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto s’inaugura la mostra dal titolo THAT’S IT: contemporaneità a confronto. La mostra, organizzata dalla Galleria Marconi, IS Gallery, e Marche Centro d’Arte, con il patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto, presenta le opere di Federica Amichetti, Attinia, Roberto Cicchinè, Rocco Dubbini, Armando Fanelli, Pierfrancesco Gava, Carla Mattii, Rita Soccio ed è a cura di Nikla Cingolani (giovane e capace critica d’arte) che è anche autrice del testo critico ed ha presentato  “Contemporaneità a Confronto” con queste parole: “Attraverso le opere di otto artisti marchigiani, diverse per tematiche e ricerca, possiamo compiere una riflessione sulle urgenze del momento, grazie alla straordinaria sensibilità interpretativa di ciascuno di tradurre in immagini le proprie perplessità. L’arte, intesa come fare dilatato ed esteso, non risponde ad alcun obbligo linguistico e le loro espressioni diventano generali e fluide, spaziando alla sperimentazione in una continua metamorfosi. Federica Amichetti, Attinia, Roberto Cicchinè, Rocco Dubbini, Armando Fanelli, Pierfrancesco Gava, Carla Mattii, Rita Soccio, sono gli artisti a confronto i quali offrono un percorso di senso, dove l’arte diventa luogo di infiniti attraversamenti tra i diversi linguaggi. Il concept della collettiva è un’indagine sull’arte come elemento necessario per costruire l’immagine e la percezione di una regione caratterizzata da una molteplicità di culture e storie. In questo caso il pluralismo diventa spazio strutturale in cui la marchigianità non sia vista come una riduttiva caratteristica geografica, ma si ampli alla dissoluzione della stessa per ridefinirsi come territorio esperienziale universale. Il progetto è un’istantanea sul lavoro di questi artisti e la loro capacità di ascoltare quell’esigenza e quell’ombra, nell’esercizio di captare ciò che anima il vivere nell’epoca attuale. Dalla loro visione nasce l’amore per la bellezza in un tempo in divenire, capace di fissarsi per sempre in immagine che si ricordi. THAT’S IT. Ecco, questo è. L’opera è compiuta e il risultato lo abbiamo sotto i nostri occhi, ora.
Sarà possibile visitare THAT’S IT: contemporaneità a confronto dal 23 al 29 La Palazzina Azzurra si trova in  Viale Bruno Buozzi, 14 a San Benedetto del Tronto (AP).Il giorno dell’inaugurazione Rocco Dubbini presenterà una performance realizzata con il supporto della cooperativa sociale Meridianaagosto, tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00. CARLO MOLA

“jihadista della porta accanto”
Una ricerca di Lorenzo Vidino pubblicata dall’ISPI, ci permette un’obiettiva analisi su un grave avvenimento di questi tempi. Lorenzo G. Vidino è nato a Milano, ha conseguito una laurea in legge presso l’Università di Milano e un dottorato di ricerca dalla Fletcher School di Diritto e Diplomazia. Si è specializzato in islamismo e violenza politica in Europa e Nord America. Egli ne parla e scrive con cognizione di causa. L'uccisione in Siria del giornalista americano James Foley da parte di un jihadista dell'Isis (da poco rinominato Is "Stato Islamico") forse di origine britannica ha spalancato le porte della stampa internazionale sugli estremisti europei che combattono in Medio Oriente, rinfocolando la preoccupazione del “jihadista della porta accanto”. Il segno del jihadismo locale già da tempo percettibile in Europa e Nord America, interessa sempre più anche il nostro Paese anche se con caratteristiche diverse.   Secondo i dati approfonditi da  Vidino, il nucleo  più numeroso  dei nuovi jihadisti vive nel nord del Paese, in grandi città quali Milano, Genova e Bologna, ma anche in centri più piccoli. Tanti di questi individui non sono implicati in alcuna attività violenta, piuttosto circoscrivono la loro partecipazione attiva a un'attività, spesso frenetica, su internet. Nonostante ciò possa essere una violazione della legge, numerosi aspiranti jihadisti italiani rimangono tali e non compiono alcuna azione dannosa. Ciò nonostante nuovi avvenimenti di cronaca hanno fornito prove che alcuni membri di questo scenario non ufficiale talora spuntano, o cercano di farlo, il transito dalla militanza ipotetica a quella  tangibile, proiettando una preoccupante minaccia sul futuro degli avvenimenti. CARLO MOLA

Dalla Siria alla Germania. 107 candeline!
E’ una vicenda incredibile e per certi versi meravigliosa (chi non vorrebbe raggiungere sani questa età) Sabria Khalaf, una donna siriano-curda di 107 anni, è arrivata in Germania alla fine di marzo 2014  dopo aver passato attraverso la Turchia, Grecia e Italia (via terra). Avvenimento convalidato  dai suoi famigliari – che vivono in Germania – e dai suoi documenti. E’ stato  quotidiano tedesco Suddeutche Zeitung, forte dell’assoluta credibilità della notizia,– a diffondere la segnalazione – infine il Presidente della Repubblica Tedesca Gauck, si è interessato per far ottenere speditamente il visto d’ingresso Schengen per l’anziana signora.
La storia ha avuto larga diffusione sui quotidiani tedeschi ed anche sui canali televisivi panarabi. Una notizia buona fra le tremende vicende siriane.
107 anni significano anche aver passato attraverso le periodi più notevoli del Medio Oriente moderno. E qui si è trattato di esaminarli a volo d’uccello. La storia di Sabria inizia nell’Impero Ottomano: nasce nel 1907 nell’attuale Kurdistan siriano, che a quel tempo è spartito fra i sangiaccati di Aleppo, Malatya, Dair Az-Zour e Diyarbakir. Quando nasce è ancora superficialmente al potere il Sultano Hamid, anche se il suo impero è da tempo soggetto a un’avanzante frammentazione. Per porre rimedio alla crisi dell’impero, nel 1909 – quando Sabria ha due anni – il gruppo dei Giovani Turchi prende il potere a Istanbul e lo conserverà fino alla fine dell’Era Ottomana.

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