Comune di Milano, eventi 2017 - Manolo Blahník - Galleria Tega
Comune di Milano, eventi 2017
Milano, gennaio 2017 – È stato presentato in questi giorni a Palazzo Marino dal Sindaco Giuseppe Sala e dall’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno il programma espositivo 2017, con alcune importanti anticipazioni per il 2018.
Un anno, e oltre, ritmato dalle esposizioni d’arte promosse dal Comune di Milano in tanti luoghi e sedi espositive e museali, con realizzazioni che uniscono rigore scientifico, abilità di diffusione utilizzazione del patrimonio artistico, concorso con note istituzioni internazionali e, condivisione della bellezza e della conoscenza. “Il programma presentato oggi è caratterizzato da una grande qualità scientifica, da un intento divulgativo che assicura la crescita culturale della comunità, dall’ampia partecipazione di partner privati, entusiasti di collaborare attivamente alla vita culturale di Milano, e da una ricchezza del palinsesto che rende la nostra città ancora più attrattiva sul fronte internazionale – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Sala –. Per la prima volta presentiamo una programmazione biennale, in modo da consentire una pianificazione efficace a chi dovrà promuovere Milano in termini turistici, assicurandone il giusto risalto e confermando la centralità della cultura nella declinazione della sua vocazione europea”. Ed ora iniziamo a segnalare. INVERNO: Dopo la chiusura della triade di grande successo che ha accompagnato l’autunno e il periodo delle festività a cavallo tra 2016 e 2017 – Escher, Rubens, Hokusai/Hiroshige/Utamaro – Palazzo Reale avvia il programma espositivo con due grandi artisti di tutti i tempi che appartengono a contesti storici e artistici molto diversi: Keith Haring, del quale (dal 21 febbraio) si potrà ripercorrere tutta la produzione artistica; e Édouard Manet, che (dall’8 marzo) racconterà attraverso le sue opere e i capolavori provenienti dal Musée d’Orsay la spinta di Parigi verso la modernità nella seconda metà dell’Ottocento. A Palazzo Morando|Costume Moda Immagine, una retrospettiva (dal 26 gennaio) racconta 50 anni di attività di “Manolo Blahnik” con documenti, foto e oltre 200 scarpe create dallo stilista, che accompagnano le sfilate della primavera-estate (22/28 febbraio). Il 15 marzo al Mudec|Museo delle Culture si terrà la terza grande inaugurazione dell’inverno 2017. “Kandinsky, il Cavalier Errante” torna a Milano con un “percorso nuovo e originale che accompagnerà il visitatore nel viaggio che conduce dal suo immaginario formativo fino alle opere astratte della maturità”. L’ultima fine d’inverno, durante la quale si svolgerà tra l’altro la prima edizione di Museo City (3/5 marzo), vede nelle sale del Mudec (entrambe dal 15 marzo) l’apertura di altre due mostre: una dedicata ai “Dinosauri”, con un percorso scientifico che, in continuità con la mostra “Homo sapiens”, esplora il tempo precedente alla vita dell’uomo seguendo l’evoluzione dei dinosauri dal Triassico al Cretaceo; l’altra (“Chinamen”) con l’obiettivo di raccontare, grazie a una raccolta in archivi pubblici e privati, la storia e lo sviluppo della comunità cinese a Milano a partire dal 1906, data della partecipazione dei commercianti cinesi all’Expo milanese. Dopo la chiusura della triade di grande successo che ha accompagnato l’autunno e il periodo delle festività a cavallo tra 2016 e 2017 – Escher, Rubens, Hokusai/Hiroshige/Utamaro – Palazzo Reale avvia il programma espositivo con due grandi artisti di tutti i tempi che appartengono a contesti storici e artistici molto diversi: Keith Haring, del quale (dal 21 febbraio) si potrà ripercorrere tutta la produzione artistica infine e Édouard Manet, che (dall’8 marzo) racconterà attraverso le sue opere e i capolavori provenienti dal Musée d’Orsay la rincorsa di Parigi verso la modernità nella seconda metà dell’Ottocento. Già ricchissima di eventi diffusi come l’Art Week (27 marzo/2 aprile), la Design Week (4/9 aprile), Tempo di Libri (la nuova Fiera del Libro che si svolgerà dal 19 al 23 aprile attivando un palinsesto di iniziative in tutta la città), Radio City (19/23 aprile), Food City (4/11 maggio), Piano City (19/21 maggio), Wired Next Fest (26/28 maggio), Photo Week (5-11 giugno) e molte altre iniziative e rassegne musicali e teatrali, la primavera artistica milanese propone l’inaugurazione di una serie di mostre che troveranno spazio non solo nelle sedi espositive (Palazzo Reale e PAC), ma anche nelle sedi museali come il Castello Sforzesco, il Museo del Novecento, la GAM, le Case Museo.
Il PAC|Padiglione d’Arte Contemporanea apre la propria stagione il 29 marzo - in concomitanza con l’Art Week che vede confluire a Milano il pubblico internazionale interessato alle nuove tendenze dell’arte contemporanea - con la prima mostra antologica mai realizzata in Italia dedicata all’artista spagnolo “Santiago Sierra”; mentre la GAM|Galleria d’Arte Moderna cattura lo stesso pubblico conducendolo alla scoperta del proprio prezioso patrimonio con “100 anni”, una mostra che (dal 23 marzo) documenta la storia della scultura attraverso 100 opere di grandi maestri, dal 1815 alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Il Castello Sforzesco comincia il percorso che lo condurrà alle celebrazioni del 2019, cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, con un’esposizione dedicata all’”Archeologia del Cenacolo”, allestita nelle Sale dell’Antico Ospedale Spagnolo e rivolta a documentare la fortuna iconografica della celeberrima opera attraverso le moltissime copie realizzate all’indomani della sua realizzazione, nei più diversi linguaggi.
Nello stesso solco si pone l’esposizione di “Sixty Last Supper”, la famosa interpretazione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci realizzata da Andy Warhol nel 1986, in mostra nella splendida Sala Fontana del Museo del Novecento a partire dal 24 marzo.
Sempre al Novecento, la vocazione internazionale del Museo ha portato a realizzare, in collaborazione con le Galleria d’Italia, “New York New York!”, un percorso di opere di artisti italiani che, a partire dagli Anni Trenta, contribuirono alla graduale globalizzazione dell’arte partecipando a importanti manifestazioni negli Stati Uniti.
Palazzo Reale, in occasione della visita del Papa a Milano, apre al pubblico il 24 marzo la mostra “Arte e Spiritualità” che propone un itinerario d’arte dedicato alla raffigurazione dei Santi oggetto di particolare devozione in ambito milanese e romano, a simboleggiare l’incontro tra le due città. Mentre proseguono le grandi mostre dedicate a Haring e Manet, in primavera Palazzo Reale propone ancora due interessanti focus: uno sull’opera commovente di “Charlotte Salamon”, artista ebrea che prima di essere uccisa ad Auschwitz, affidò il racconto della sua vita a centinaia di visitatori. Ma questo è un primo elenco a cui ne seguiranno altri. A cura di Carlo Mola
Manolo Blahník
Dal 26 gennaio al 9 aprile 2017, le Sale museali di Palazzo Morando, Costume Moda Immagine ospitano la mostra “MANOLO BLAHNÍK. The Art of Shoes” a cura di Cristina Carrillo de Albornoz, promossa da Comune di Milano | Cultura, Direzione Musei Storici, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con Manolo Blahník. Palazzo Morando è la sede rappresentante per la conservazione e alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio di abiti e accessori antichi e moderni del Comune di Milano. La civica raccolta di calzature attualmente comprende circa 300 esemplari riconducibili tra il XVI e il XX secolo: dalle scarpe rinascimentali ritrovate durante gli scavi intorno all’area del Castello Sforzesco di Milano, all’alta moda. La mostra si presenta quindi come un’occasione di reciproca valorizzazione, tra l’oggetto antico musealizzato e le moderne creazioni dello stilista.
Prima esposizione in Italia dedicata all’iconico couturier spagnolo, nelle stanze della Pinacoteca e dell’appartamento Morando Attendolo Bolognini è in mostra una nutrita selezione di scarpe (212 modelli) e disegni (80) che coprono 45 anni di attività dello stilista.
La mostra è un’occasione irripetibile per ammirare le migliori creazioni calzaturiere, vere e proprie opere d’arte che proprio in Italia, nell’hinterland milanese, prendono forma in aziende che ancora portano avanti una vocazione artigianale. Ma non solo: l’esposizione intende raccontare ed evocare la profonda influenza che l’arte e la cultura italiana hanno avuto e hanno ancora oggi sullo stilista. Dalla scultura greco-romana al barocco, dal capolavoro di Luchino Visconti - Il Gattopardo- ai coralli di Sicilia, tutto questo e molto altro ancora si ritrovano ed è stata scelta dallo stilista per il suo forte legame con l’Italia, patria dell’arte e dell’artigianato riconosciuti in tutto il mondo, Custoditi nell’archivio privato dello stilista che conta oltre 30.000 modelli, Manolo e la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz hanno selezionato 212 scarpe e 80 disegni. Questi ultimi rappresentano una riflessione personale del lavoro del grande designer e attraverso la loro essenza rivelano le sue passioni, che sono la fonte della sua ispirazione: le espressioni artistiche quali l’architettura, l’arte, la letteratura e il cinema, la botanica, la cultura di paesi quali l’Italia, la Russia e la Spagna nonché la storia del XVIII secolo.
La mostra è divisa in sei sezioni che esaminano i temi costanti e ricorrenti della carriera di Manolo Blahník.
La prima sezione, è intitolata Core in cui sono esposte le calzature dedicate a personaggi storici e contemporanei che hanno ispirato o avuto un ruolo importante nella vita di Blahník: da Alessandro Magno a Brigitte Bardot, sino a Anna Piaggi, mitica direttrice di Vogue Italia.
La seconda, Materiali, comprende una selezione di scarpe che illustrano l’attenzione per il dettaglio elaborato e la ricchezza di materiali e colori usati con padronanza squisita. La terza sezione esamina la passione per l’arte e l’architettura dell’artista e il modo in cui queste ispirano le sue “costruzioni”.
La quarta sezione, Gala, espone una selezione delle scarpe più fantasiose dello stilista mettendo in evidenza la sua ironia e creatività: in questa sezione sono presenti le scarpe Marie Antoinette.
La quinta sezione è dedicata alla natura, al suo profondo amore per il mondo botanico, evidente fin dalla prima collezione.
Nell’ultima sezione sono esaminate le varie influenze geografiche e ambientali: qui sono i modelli ispirati a Spagna, Italia, Africa, Russia, Inghilterra e Giappone.
Il pubblico della mostra potrà immettersi nella vita straordinaria di Blahník, grazie alle immagini esclusive che lo ritraggono al lavoro e grazie ai suoi disegni artistici. In questa visione unica del “DNA del design” e del colorato universo di Manolo Blahník, la mostra invita il pubblico a pensare la scarpa in modo diverso, al di là della moda e a “considerarla come puro oggetto, fantasioso e dinamico: una forma d'arte con personalità propria e indipendente”.
Oltre alle calzature di Manolo Blahník, nelle Sale museali del palazzo è esposto un piccolo nucleo di scarpe provenienti dalla collezione delle Civiche Raccolte Storiche selezionato da Chiara Buss, storica del costume e del tessuto. Non tanto un confronto, quanto una sorta di controcanto dove i modelli antichi convivono con le creazioni di Manolo, impreziosendosi a vicenda e, al contempo, rendendo chiaro il percorso creativo che ha caratterizzato l’evoluzione della calzatura nel corso di cinque secoli, dal Cinquecento sino ai primi anni Novecento.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo firmato da Cristina Carrillo de Albornoz e pubblicato in edizione italiana Skira e in edizione inglese Rizzoli. Il volume raccoglie le conversazioni tra Manolo e la curatrice, attraverso un elenco dalla A alla Z guida il lettore alla scoperta delle motivazioni e passioni dello stilista. Dopo Milano, la mostra approderà al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo in quella Russia che è stata per Blahnik una fonte d’ispirazione costante; passerà poi al Museum Kampa di Praga nella Repubblica Ceca, patria del padre dell’artista; infine sarà ospitata al Museo Nacional de Artes Decorativas di Madrid, quale omaggio di Manolo Blanhík alla sua terra Natale. Meta del 2018 sarà il prestigioso Bata Shoe Museum di Toronto, in Canada. La mostra ha come sponsor tecnico Trenitalia, hotel partner Four Seasons ed è consigliata da Sky Arte HD. Acura di Carlo Mola.
Galleria Tega con buon gruppo a Bologna
Ecco il ricco e importantissimo gruppo di artisti presentato alla fiera dell’arte di Bologna dalla Galleria Tega
Via Senato 20, 20121 Milano Tel +39 0276006473 Cel +39 3487421417. Accardi, Adami, Anceschi, Bertozzi & Casoni, Botero, Burri, Calzolari, Campigli, Capogrossi, Castellani, Chia, Christo, Consagra, Davenport, De Chirico, De Maria, De Pisis, Dorazio, Fontana, Guccione, Hartung, Kcho, Klee, Lewitt, Melotti, Mondino, Novelli, Paolini, Perilli, Rotella, Salvo, Severini, Schifano, Sironi, Tàpies, Turcato, Uklanski, Uncini, Wesselmann, Warhol ARTEFIERA BOLOGNA 2017 Stand B29 Hall 26