Mola. Tevere virtuale - Norman Rockwell - Orobie Film Festival - MAXXI
Tevere virtuale
La distinta ricostruzione multimediale del Museo virtuale della Valle del Tevere’ compiuta dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche consente di rievocare il trasformarsi delle civiltà e della trama naturalistica della media valle del fiume mercé la realtà virtuale. Basta mettere in azione il menu che permette di viaggiare a ritroso nel tempo: tra i villaggi di capanne sorti lungo la valle del Tevere nell’VIII secolo, tra le abitazioni della colonia romana di Lucus Feroniae, nelle stanze della bella Villa dei Volusii di epoca augustea. L’applicazione presente presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma ed è stata aperta al pubblico alle ore 17.30 del 16 dicembre 2014. L’area che possiamo “visitare” è a nord di Roma, compresa tra il Monte Soratte, Fidene Sacrofano e Palombara Sabina. Il Tevere viene illustrato da vari punti di vista: geomorfologia, ambiente, vegetazione, insediamento territoriale nei secoli, la mitologia, la ritualità e l’iconografia, il paesaggio archeologico, letterario e naturalistico. Basta agire virtualmente muovere e alzare un braccio per essere sbalzati nella città di Lucus Feroniae, sott’acqua o a mezz’aria per uno sguardo dell’alto su un territorio. L’esperienza unica permette di incontrare personaggi, interagire con immagini e suoni, grazie tecniche prodotte dal cinema o dai videogiochi.“L'utente usa solo i movimenti del proprio corpo, si sposta e muove le braccia nell'area interattiva di fronte alla proiezione per avviare contenuti ed esplorare gli scenari 3D”, spiega Eva Pietroni ricercatrice dell’Itabc-Cnr e responsabile scientifico del progetto. “Lo spettacolare sistema di visualizzazione con tre grandi schermi, da 65 pollici ciascuno, favorisce un’esperienza immersiva e multisensoriale attraverso quattro scenari: il volo sul territorio, con alcuni approfondimenti sulla sua formazione geologica e ed evoluzione storica in particolare tra VIII e VII secolo a.C. sott’acqua dove la corrente trasporta le immagini ed i suoni della memoria, da quella antica a quella del nostro tempo; la ricostruzione della Villa dei Volusii in cui l'utente visita le strutture di età augustea e vive la storia dei Volusii e del sito, attraverso la testimonianza del liberto Mena; l’antica colonia romana di Lucus Feroniae, popolata da personaggi dell'epoca rappresentati da veri attori ripresi in green screen ed integrati nello scenario virtuale in cui è possibile comparare le tracce parallele del sito reale e ricostruito in 3D”.Il progetto è stato finanziato da Arcus ed è in collaborazione con la Direzione Regionale MiBACT per i Beni culturali e paesaggistici del Lazio, la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale, il Museo del fiume di Nazzano e la Società Geografica Italiana. L’applicazione del Museo virtuale del Tevere è stata ideata dal Cnr insieme a Evoca srl e a Franz Fischnaller, artista della visualizzazione elettronica. Il progetto ha lo scopo di stimolare la curiosità, l’interesse del pubblico nei confronti dei beni culturali, così da favorire la salvaguardia, la conoscenza e l'esperienza diretta del nostro patrimonio. Franz Fischnaller è produttore, designer, artista, curatore, ricercatore e docente che opera nei campi dell’arte, design, architettura, tecnologia, scienza e informatica. CARLO MOLA
Norman Rockwell
Nello sterminato campo degli illustratori e delle illustrazioni di tutto il mondo è assai difficile districarsi. Ma esiste uno di questi che rappresenta veramente una cosa unica. Non solo per la qualità delle immagini da lui create ma per quello che ha rappresentato nella storia di un popolo e, di riflesso, nella storia dell’illustrazione nel mondo. Questo è Norman Rockwell. Nessuno ha rappresentato meglio di lui l’”American Dream”. Il sogno americano. Ogni settimana con la posta arrivava nelle migliaia di casette americane o nelle grandi case o negli appartamenti dei grattacieli degli States il magazine The Saturday Evening Post a confermare l’ottimismo, il benessere, la meraviglia del sogno americano attraverso le copertine di Norman Rockwell. Forse nessuno ha meglio rappresentato quel sogno . Forse come lui il primo Topolino (non quello di oggi) e forse i film di Frank Capra. Come da noi (ma in modo molto diverso Walter Molino, o Bertoletti, o Boccasile). Ora la Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra presenta dall’11 novembre 2014 all’8 febbraio 2015 la mostra American Chronicles: the Art of Norman Rockwell, curata da Stephanie Plunkett (Chief Curator del Norman Rockwell Museum) e Danilo Eccher (Direttore della GAM di Torino). La mostra è promossa dalla Fondazione Roma, organizzata dal Norman Rockwell Museum di Stockbridge, Massachusetts, e dalla Fondazione Roma-Arte-Musei, in collaborazione con La Fondazione NY e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma. Una rassegna sulle opere di Norman Rockwell (1894-1978), artista statunitense che con la sua genialità ha illustrato la storia di un’America da lui stesso sperata. La mostra, per la prima volta in Italia, presenta la riproduzione di uno dei più sagaci osservatori e narratori della società statunitense, che gli è servita a definirlo "Artista della gente". Per oltre cinquant'anni (dagli anni Dieci agli anni Settanta) ha illustrato in modo stupendamente ottimistico il sogno americano. Ora quel sogno è cambiato. Resta quel meraviglio sogno attraverso le sue tavole dove sporgono personaggi positivi, rasserenanti, sereni, familiari e, mai freddi, appassionanti L’osservazione della realtà in Rockwell si fa pittura. Norman Rockwell Un viaggio completo nella sua produzione: in mostra più di cento opere tra illustrazioni, dipinti, documenti e fotografie, e la raccolta completa delle 323 copertine originali del noto magazine The Saturday Evening Post. Sicuramente da non perdere.
Orobie Film Festival
Eccoci a segnalare un festival cinematografico che interessa molto anche la Provincia di Sondrio. l’'Orobie film festival’, che si svolgerà a Bergamo, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà, dal 17 al 24 gennaio 2015 “Diffondere la cultura e la conoscenza delle montagne attraverso il cinema, con proiezioni di film, cortometraggi e documentari che abbiano come tema le cosiddette 'Terre alte del mondo”. E’ promosso dall’associazione culturale Montagna Italia e che ha anche come partner l’Almanacco della Scienza del C.N.R. Tutti gli argomenti sono quelli che caratterizzano la montagna e il suo mondo. L’alpinismo, l’arrampicata, la natura e il paesaggio, la storia, i grandi personaggi, le radici, le tracce, gli usi e i costumi del mondo alpino. All’interno del festival altre iniziative: un concorso fotografico aperto a professionisti e fotoamatori che amano le riprese in alta quota. I concorsi diviso per professionisti e fotoamatori sono organizzati in tre sezioni, in base alla location in cui è stata girata o scattata l’opera:’Orobie e montagne di Lombardia’, "Paesaggi d’Italia’ e 'Terre alte del mondo. La serata inaugurale, sabato 17, si apre con la proiezione fuori concorso di: 'Messner: il film’ di Andreas Nickel, dedicato al grande alpinista Reinhold Messner. Tra le proiezioni, l’anteprima di 'K2 un urlo dalla vetta’ di Daniele Moretti, prodotto da Sky Tg24 con la collaborazione del Comitato Ev-K2-Cnr: “Abbiamo supportato la spedizione, contribuendo alla logistica e all’attività di comunicazione”, spiega Agostino Da Polenza, presidente di Ev-K2-Cnr, “perché 'K2 un urlo dalla vetta’ racconta con pudore, intelligenza, una grande dose di curiosità e passione la sfida della scalata e le nostre attività di ricerca”. Incontri, conversazioni, conferenze Accanto alle proiezioni, l’iniziativa propone incontri con istituzioni e personalità legate al mondo della montagna. Conclude il Gran galà con la consegna ufficiale dei premi agli autori dei film e delle fotografie vincitrici. Tutte le serate sono a ingresso libero. CARLO MOLA
Orobie film festival dal 17 al 24 gennaio 2015 Auditorium, piazza della Libertà, Bergamo
MAXXI
MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo è un museo con sede a Roma. Progettato dall'architetto Zaha Hadid e gestito dall'omonima fondazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Via Guido Reni, 4A, 00196 Roma Telefono: 06 320 1954 • Con una larga partecipazione di pubblico e di critica, il gruppo di lavoro del museo non sta operando solo a una mostra ma a una visione nuova, riguardosa e innovativa, sulle arti visive iraniane contemporanee a partire dagli Anni Sessanta. E da qui anche la mostra che trattiamo: UNEDITED HISTORY. IRAN 1960 - 2014 dall’11 dicembre 2014 al 29 marzo 2015| museo Maxxi Roma. L’esposizione Unedited History Iran 1960-2014 utilizza il titolo in prestito dal linguaggio cinematografico per mettere in risalto l’idea di una storia non ancora completamente interpretabile e partecipata. In questa visuale materiali diversi come dipinti, fotografie, documenti, manifesti, installazioni, giornali, video vengono raccolti unitamente, con serio criterio, per descrivere momenti, archetipi e mutamenti che hanno dato vita alle diverse rivelazioni della cultura visiva e della modernità in Iran.Un nutrito programma di eventi collaterali e attività didattiche accompagnerà la mostra per la sua intera durata offrendo chiavi di lettura che possano aiutare ad approfondire la cultura iraniana e leggiamo “Arricchendo il messaggio della mostra. Il documentario e il film iraniano dal 1960 a oggi a cura di Italo Spinelli, il Capodanno persiano. Un’intera giornata dedicata ai festeggiamenti con reading di brani di letteratura iraniana contemporanea, visite guidate alla mostra, laboratori e, per finire cena persiana con musica tradizionale. Mille e una storia. Architettura, poesia e letteratura nell'Iran contemporaneo Tre appuntamenti dedicati alla cultura contemporanea dell'Iran per raccontare la storia, non ancora chiusa, del conflitto tra tradizione e modernità della società di oggi”. Una mostra veramente stimolante. Un avvenimento. A PROPOSITO l’architetto che ha progettato il museo dame Zaha Hadid è un architetto e designer iracheno naturalizzato britannico. Ha ricevuto il Premio Pritzker nel 2004 - la prima donna a farlo, e il Premio Stirling nel 2010 e nel 2011. Studi presso l'Architectural Association School of Architecture (1972,1977), Università americana di Beirut. CARLO MOLA
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