TUTTOFESTIVAL in sequenza tal quale

Stasera (26) premiazione dei vincitori e spettacolo La via incantata di Marco Albino Ferrari.

Sondrio, Festival. In sequenza e tal quali pubblichiamo i comunicati ufficiali:

«Ce la faremo anche stavolta, ma dobbiamo darci una mossa in fretta» Dal Sondrio Festival l’appello di Cecchi Paone sui cambiamenti climatici
26.11.2017
I cambiamenti climatici sono un problema epocale, ma «ce la faremo anche questa volta, perché l’uomo ha capacità di resilienza e adattamento straordinarie e perché sappiamo già quello che dobbiamo fare». È un messaggio di speranza e ottimismo quello lanciato dal palco del Teatro Sociale da Alessandro Cecchi Paone, l’ospite d’onore di sabato sera al Sondrio Festival 2017. Un ottimismo che non significa «stare fermi pensando che tutto comunque si sistemerà», ha rimarcato il giornalista e divulgatore scientifico, ma lavorare tutti insieme in una direzione ben precisa: «Arrabbiamoci con i Trump di turno, con chi non vuole agire – ha detto Cecchi Paone – e diamoci una mossa a fare l’unica cosa che si può fare, cioè passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili il più presto possibile, ricordandoci che l’uomo ce l’ha sempre fatta e ce la farà anche questa volta». Intervistato dalla giornalista de La Provincia Sara Baldini, l’anchor man (e docente universitario proprio nel campo del documentario) ha ripercorso tanti episodi e aneddoti della sua lunga carriera di giornalista e divulgatore, con un mix di competenza, ironia e autoironia che ha catturato il pubblico di Sondrio Festival, fra risate e momenti di riflessione: Cecchi Paone ha parlato dei suoi esordi a 15 anni nel tg dei ragazzi, delle esperienze con trasmissioni diventate popolarissime come La macchina del tempo, di episodi avvenuti durante la lavorazione di reportage e documentari, ma anche della partecipazione al reality L’isola dei famosi, «un modo per raggiungere il grande pubblico… e per rimettermi in forma, visto che ho perso 15 chili, per giunta in un posto meraviglioso», ha scherzato. Una conversazione con tanti cambi di atmosfera, insomma, e pure un fuori programma che ha rubato qualche minuto alla serata: in teatro, infatti, per un problema tecnico è scattato il sistema di allarme che impone l’evacuazione della sala. Gli spettatori sono usciti con calma e senza farsi prendere dal panico, i vigili del fuoco e i tecnici in pochissimo tempo hanno verificato la situazione e accertato che si trattava di un falso allarme, e la serata in pochi minuti è ripresa senza problemi. 
Dopo l’intervista con Cecchi Paone, il pubblico si è goduto l’ultimo documentario in concorso, I cicli della Terra – Les saisons di Jacques Perrin, mentre per la rassegna fuori concorso – oltre alle “pillole” di Sval and Bard e Diverso è solo il punto di vista, che hanno accompagnato tutte e sei le serate di proiezione – il presidente del Rotary Club Mauro Boccardi, Ivano Foianini dell’Istituto Valtellinese di Mineralogia e la geologa Paola Tognini hanno presentato il filmato I tesori della valle dello Scerscen, di Tommaso Santagata, dedicato alle grotte in fase di esplorazione in Valmalenco.

Chiuse le proiezioni dei film in concorso, oggi a concludere l’avventura di Sondrio Festival 2017 - con la nuova formula su due weekend lunghi - sarà ancora un’ultima giornata speciale.
Alle 15,30, come di consueto, ci sarà la replica del film I cicli della Terra, poi alle 16,45 la compagnia Terzo Studio farà volare la fantasia di grandi e piccini con lo spettacolo Pindarico, uno show di illusionismo e trasformismo sui trampoli che porterà in piazza Garibaldi una vicenda fiabesca fra personaggi ora seri, ora buffi, in un mondo di creature straordinarie e improbabili incontri. 
Alle 18 invece al Teatro Sociale sarà proiettato fuori concorso il film Oltre il confine di Andrea Azzetti e Federico Massa, che ripercorre le vicende di Ettore Castiglioni, scalatore, scrittore e partigiano che trovò la morte durante una drammatica fuga sulle montagne.
Anziché la tradizionale proiezione dei documentari vincitori, poi, la serata di gala di Sondrio Festival 2017 – condotta da Fabio Panzeri, direttore di TeleUnica - vedrà in scena uno spettacolo teatrale: La via incantata, di e con Marco Albino Ferrari (curatore del Museum hub di Castel Masegra), con le musiche dal vivo del chitarrista Denis Biason. Uno spettacolo di parole, suoni e immagini che trasporta il pubblico in un sorprendente viaggio nel tempo, sulle tracce dell’esploratore piemontese di fine Ottocento Giacomo Bove, attraverso coincidenze e colpi di scena fino alla trappola della notte artica, 35 settimane di attesa immobilizzati fra i ghiacci. 
E ovviamente non mancherà la proclamazione dei documentari vincitori della 31esima edizione della Mostra internazionale dei documentari sui parchi: il primo premio “Città di Sondrio”, il premio Parco Nazionale dello Stelvio, il premio “Regione Lombardia” e il premio “Achille Berbenni” della giuria del pubblico e sponsorizzato da Aevv, oltre al riconoscimento assegnato dagli studenti delle scuole superiori.
Appuntamento alle 20,30 al Teatro Sociale, dunque, per il galà 2017 di Sondrio Festival.

“FuoriFestival” promosso a pieni voti: debutto record per il tour della Midop

Era una sfida tutta nuova e l’esperimento è riuscito: dal 20 al 24 novembre la Mostra internazionale dei documentari sui parchi ha portato in “tour” sul territorio le attività didattiche dedicate alle scuole, ottenendo «un grande coinvolgimento delle scuole partecipanti e una risposta estremamente positiva da parte di alunni e insegnanti». È il bilancio tracciato da Assomidop al termine della seconda settimana di proiezioni e incontri dedicati a bambini e ragazzi di tutta la provincia, il “FuoriFestival” – al debutto nell’edizione 2017 - che ha portato i film della Mostra internazionale dei documentari sui parchi a Ponte, Morbegno, Berbenno, Delebio, Valdisotto, Nuova Olonio, Traona, Colorina, Tirano e Livigno, con oltre 4.500 partecipanti.  Contando anche bambini e ragazzi che hanno preso parte a proiezioni e laboratori a Sondrio, dal 13 al 17 novembre, quest’anno la didattica della Midop – con il sostegno di ProValtellina – ha raggiunto oltre 10mila alunni sul territorio provinciale, una cifra da record rispetto alle passate edizioni. E proprio a questo puntava il progetto: «Non è per manie di grandezza o volontà di gigantismo che abbiamo varato la nuova formula di Sondrio Festival, con la didattica estesa su due settimane – spiega la presidente di Assomidop Marina Cotelli -, ma perché non potevamo più permetterci di escludere le scuole di fronte ad un numero sempre crescente di richieste, impossibili da soddisfare in una sola settimana. Divulgazione e didattica sono un elemento portante della manifestazione e su questi temi vogliamo sempre fare un passo avanti».
Dal punto di vista operativo non è stato semplice mettere a punto il calendario di “FuoriFestival”, sottolinea il direttore di Assomidop Simona Nava, ma «per le scuole è stato importante avere la possibilità di partecipare a Sondrio Festival anche sul territorio, ampliando le opportunità di coinvolgere i bambini con proiezioni e incontri». Appuntamenti che poi durante l’anno diventano anche spunti per progetti e approfondimenti, come hanno sottolineato molti insegnanti nelle “recensioni” inviate nei giorni scorsi alle coordinatrici delle attività didattiche di Sondrio Festival 2017, Alessandra Di Clemente per i laboratori in città e Claudia Zamboni per gli appuntamenti del “FuoriFestival”. 
Ad accompagnare le scuole alla scoperta della natura, in questa seconda settimana, sono stati il coordinatore delle attività didattiche e divulgative del Parco Nazionale dello Stelvio Massimo Favaron e l’entomologo Paride Dioli, mentre Jerry Freilich, biologo e produttore di documentari, rappresentante del National Park Service degli Stati Uniti, durante il festival ha incontrato gli studenti di molte classi delle superiori, diventando un vero beniamino dei ragazzi grazie alla sua verve comunicativa. 
Alla fine dell’avventura di Sondrio Festival 2017, dunque, l’edizione numero 31 della manifestazione andrà in archivio con una nuova certezza: portare la natura nelle scuole in modo capillare richiede uno sforzo in più, ma vale la pena di raccogliere la sfida. 

“Il Gab” regala a Sondrio Festival un inno all’amore per la montagna
24.11.2017
Il sogno della vetta e il gusto della sfida, il valore impagabile della fiducia e della condivisione, la gioia profonda davanti allo splendore della montagna. L’alpinismo è un’avventura in senso fisico quanto spirituale per Patrick Gabarrou, che ieri sera dal palco del Teatro Sociale ha portato il pubblico di Sondrio Festival ad alzare lo sguardo verso l’alta quota, un mondo che lo scalatore francese ha scoperto da ragazzino leggendo libri sul Monte Bianco – «dove sono cresciuto, vicino a Parigi, è tutto piatto», ha sottolineato – e che è diventato la passione di un’intera vita.
Una passione con cui “il Gab” – così è soprannominato Gabarrou – ha conquistato moltissime soddisfazioni da alpinista, vedi le sue trecento prime ascensioni e le tante vie aperte nel gruppo del Monte Bianco e poi diventate dei classici. Ma il fascino della scalata non è soltanto questo, ha rimarcato l’alpinista francese: da guida alpina, ha sottolineato, «è splendido accompagnare altre persone a condividere la montagna, i “fulmini di bellezza” che si incontrano», il senso di meraviglia di fronte al mondo, «un po’ come guardare le cose con gli occhi di bambino», che in alta quota è ancora più forte, ha sottolineato, «forse perché sei un po’ più povero del solito». Intervistato da Giancarlo Cattaneo di Radio Capital davanti ad una platea gremita, Gabarrou ha rievocato la disavventura in cui è incappato in settembre insieme ad un’amica, sul Dent d’Herens: due notti all’addiaccio a quota quattromila per l’arrivo improvviso del maltempo che «in dieci minuti ha ricoperto tutto di ghiaccio», ha raccontato. Momenti difficili e drammatici che fanno parte delle esperienze in montagna quanto sentimenti forti come la fiducia reciproca fra compagni di cordata, un legame che va oltre il vincolo fisico della corda, o il percorso interiore che si può vivere in un contesto estremo, ma splendido.
Proprio i tanti significati dell’andare in montagna, i molti modi di vivere l’alta quota, l’ambiente alpino - imponente quanto fragile - saranno al centro di “AAA-Museum Hub”, il museo che nascerà il prossimo anno a Castel Masegra: ieri sera sul palco del Sociale ne ha parlato Luca Verri, coordinatore del progetto per il Comune di Sondrio, presentando al pubblico la realtà che sta prendendo forma al castello, con allestimenti multimediali d’impatto ma «delicati», per rispettare le particolarità del Masegra, pronti a trasformarsi continuamente per dare spazio alle infinite sfaccettature di questo mondo.
E la montagna è tornata protagonista anche in alcuni dei film in concorso presentati ieri sera: L’odissea dei lupi solitari di Volker Schmidt-Sondermann e Isar, l’ultimo fiume selvaggio di Jürgen Eichinger, che insieme a Serere di Victoria Stanley componevano il cartellone della quarta serata di proiezioni di Sondrio Festival 2017.

Oggi la giornata della Midop si aprirà – dopo i tè dal mondo proposti dalla Bottega della Solidarietà alle 15,45 – con le repliche dei documentari proiettati ieri sera, come di consueto. Alle 18 invece sarà di scena il film fuori concorso Pietra tenera di Aurélie Mertenat, la storia di una famiglia della Valmalenco che tiene viva la tradizionale lavorazione della pietra ollare con l'aiuto anche del figlio adottivo Ati, 17 anni, nato in Thailandia.
Per la serata l'appuntamento è per le 20,45: per le conversazioni di Sondrio Festival saliranno sul palco il glaciologo Claudio Smiraglia, l'alpinista Agostino Da Polenza e il geologo Riccardo Scotti, protagonisti di un dibattito intitolato Dal K2 alla Valtellina: nuovi climi, nuove montagne e dedicato all'impatto dei cambiamenti climatici sulle “terre alte”, argomento che sarà analizzato in dettaglio nel convegno di domattina (appuntamento alle 10, sempre in teatro) promosso dal Comitato scientifico di Sondrio Festival in collaborazione con il Museum Hub e con il Bim.
Tre i film in cartellone, per il concorso: Figli di Enkai (Sons of Enkai) di Nacho Ruiz Rizaldos, Le Galapagos del Nord – Saint Kilda, un patrimonio che cambia (St Kilda: facing the change) di Simon Goodall, che sarà presente alla serata, e Lemming – I piccoli giganti del Nord (Lemming – The little giants of the North) di Zoltan Török, sempre accompagnati dalle “pillole” di Sval and Bard di Daniele Di Domenico e Diverso è solo il punto di vista di Mattia Canovi.

Nel frattempo le previsioni meteo hanno suggerito ad Assomidop un ritocco al programma dei prossimi giorni: per evitare il rischio di pioggia lo spettacolo Pindarico, originariamente previsto per domani, si terrà invece domenica pomeriggio alle 16,45, sempre in piazza Garibaldi.

Torna al lavoro la giuria del pubblico: in palio il premio “Berbenni” con Aevv Energie

Si alza di nuovo il sipario, riprendono le proiezioni e al Teatro Sociale in prima fila torna in campo la giuria del pubblico di Sondrio Festival, il gruppo di appassionati che da giovedì scorso ha seguito minuto per minuto i documentari in concorso.  Occhi allo schermo, schede di valutazione alla mano, i ventotto giurati capitanati da Arrigo Mattiussi hanno assegnato i loro voti ai film proposti la scorsa settimana e faranno lo stesso stasera, domani e sabato. Al film più apprezzato dalla squadra andrà il premio “Achille Berbenni”, intitolato ad uno dei “papà” della Mostra internazionale dei documentari sui parchi: la medaglia della giuria del pubblico è un po' una tradizione per Sondrio Festival, da alcune edizioni ricorda la figura di Berbenni e quest'anno porterà anche un premio in denaro al regista prescelto, grazie al supporto di Aevv Energie, uno dei partner storici della rassegna. 
«Anche quest’anno Aevv Energie ha deciso di sostenere Midop – commenta il direttore dell’azienda Maurizio Casartelli -, raccogliendo il testimone di una partecipazione che è ormai entrata a buon titolo nella nostra tradizione di azienda del territorio. Siamo, infatti, ben felici e orgogliosi di poter sostenere un evento culturale importante che ha saputo crescere nel tempo, così come di poter contribuire a valorizzare un progetto che ha saputo creare nella cittadinanza una passione e un gusto per il documentario d’autore coinvolgendo fra gli altri numerosissimi giovani».  E la partecipazione di Aevv Energie alla Mostra internazionale dei documentari sui parchi ha un significato ben preciso, rimarca il direttore: «Sostenere Midop è affermare il nostro concreto sostegno a favore della nostra bella terra, così ricca di suggestioni naturalistiche – conclude Casartelli -, così come contribuire alla crescita di un percorso culturale e artistico che ha saputo superare i confini cittadini e interessare in maniera sempre maggiore l’intera provincia e non solo. Questa sintesi trova piena espressione con il premio della giuria del pubblico voluto da Aevv Energie». 

 

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