Monte Verità, la famosa istituzione svizzera

(Maria de falco Marotta)  La Fondazione Monte Verità, l’istituzione svizzera che conserva la sua magnifica storia, è la comunità di Ascona che tra Otto e Novecento ospitò nel Canton Ticino teosofi, riformatori, anarchici, comunisti, socialdemocratici, psicoanalisti, scrittori e artisti, che nello spirito della Svizzera del XX secolo, seppe unire le migliori menti del tempo in una riflessione alternativa e audace contro i traumi e le inquietudini di un mondo in procinto di scatenare due sanguinose guerre. A quella storia è dedicato il programma che dal 1 aprile 2021, coinvolgendo anche il Cabaret Voltaire di Zurigo, vicenda affine per multidisciplinarietà, valori e intenti, celebra, non senza un’occhiata rivolta al futuro, quelle esperienze. 

Nasceva il 12 maggio 1921 Joseph Beuys, artista complesso e rivoluzionario del secolo scorso anticipatore di una serie di riflessioni oggi tornate prepotentemente a invadere il dibattito contemporaneo. Utopia, pace, ecologia, energia sono alla base del pensiero beuysiano, fatto di calore umano e filosofico. Quest’anno ricorrono i 100 anni dalla sua morte ed è protagonista dell’omaggio di Fondazione Monte Verità, l’istituzione svizzera di cui s'è detto dianzi. Si apre con un appuntamento speciale: tornerà infatti alla luce il Chiaro mondo dei beati, il polittico scelto da Harald Szeeman, di Elisàr von Kupffer (1872-1942) esposto nel Padiglione Elisarion, frutto di una grande operazione di restauro. Alla base del pensiero dei fondatori di Monte Verità c’era la necessità di ristabilire un diretto contatto tra uomo e natura come via per ritrovare un nuovo stile di vita, cioè il ritorno alla natura, il vegetarianismo, lo spiritualismo, il pacifismo.  La comunità di Monte Verità nasce in un periodo molto complesso nella storia del mondo, attraversato da tensioni, conflitti, trasformazioni industriali verso terribili e sanguinose guerre. Oggi, mentre cambiamo attraverso la rivoluzione digitale e affrontiamo una tragica pandemia, Monte Verità ci insegna che la sua è stata una storia di uomini, di ideali, di utopie che hanno messo al centro di tutto l’individuo, che totalmente immerso nella natura e libero da condizionamenti esterni, poteva esprimersi, coltivarsi, gettare le basi a nuove prospettive. La comunità di Monte Verità è stata caratterizzata da questo, seppur con modalità differenti e in tempi diversi. E per quanto sia sempre ricordata come la collina delle utopie, ha espresso e confermato nuovi flussi, nuovi pensieri ed è sopravvissuta fino ad oggi, con ciò che la sua storia ha rappresentato. Per oltre 50 anni il Monte è stato un punto di convergenza, di incrocio, di incontro di arte, cultura, ideali e progetti, che in molti casi hanno dato vita a movimenti, scuole e forme nuove. Una piccola parte del Canton Ticino, oltre cento anni fa, ha raccolto un grande potenziale di idee, trasformando letteralmente l’aspetto sociale ed economico del territorio. Da allora, nonostante le trasformazioni che ha avuto Monte Verità, nato come colonia vegetariana, poi comunità di artisti e oggi come realtà poliedrica composta da un complesso museale, un centro culturale, un centro congressi internazionale e un hotel, continua ad essere un luogo di ispirazione, di ricerca, di memoria e di espressione (Cfr.: Santa Nastro, http://www.artribune.com).

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli