Interessantissimo seminario dell'IDEVV

IDEVV da Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca

Si è tenuto sabato 20 u.s. nell’auditorium della biblioteca di Ponte in Valtellina il Seminario estivo dell’IDEVV. I lavori sono stati presieduti dal prof. Michele Prandi che ha brevemente riassunto gli scopi dell’incontro ed a quindi presentato la relatrice prof. Silvia Calamai dell’Università di Siena che ha illustrato la sua esperienza nella costruzione dell’archivio sonoro di ambito dialettologico della Toscana. L’iniziativa, curata dall’Università di Siena in collaborazione con la Normale di Pisa, costituisce un caso di rilievo non solo nazionale nel settore.  Il progetto, documentato sul sito http://grafo.sns.it, ha permesso recuperare e porre in salvo ben 3857 ore di registrazione di 950 intervistati, già esistenti. Il costo è andato poco oltre i 250.000 Euro.  L’intervento ha spaziato anche sulle problematiche connesse come le norme sulla privacy e sui diritti d’autore. La relazione ha fornito molte informazioni utili per la redazione di un progetto analogo per la nostra provincia che l’IDEVV ha in animo di promuovere.

Dopo la pausa pranzo i lavori sono ripresi alle 15 con l’intervento del prof. Giovanni Bonfadini che ha riferito sulla sua collaborazione con l’Archivio Toponomastico Ticinese ed ha proposto che una prossima occasione di incontro sia dedicata a quella esperienza, posto il rilievo che l’inventario dei toponimi ha nell’attività dell’IDEVV. Ha poi riferito sul prossimo convegno sulla dialettologia camuna che si terrà prossimamente a Boario (a cui interverranno con una comunicazione il consigliere delegato Bruno Ciapponi Landi e il vicepresidente Emanuele Mambretti). è quindi seguita la relazione della prof. Rosa Ronzitti dell’Università di Genova, che ha esposto, con capacità di coinvolgimento del pubblico, i risultati della sua ricerca condotta comparando quella di don Remo Bracchi edita in “Nomi e volti della paura nelle valli dell'Adda e della Mera”, Beihefte Zur Zeitschrift Fa1/4r Romanische Philologie. Tübingen 2009, con i testi letterari alle più profonde radici delle lingue europee. La comparazione, effettuata su testi dell’antico indiano scritti in vedico e in sanscrito, è risalita allo stadio indoeuropeo e protoindoeuropeo ed ha fatto riscontrare, oltre a un alto numero di coincidenze, una serie significativa di conferme e rimandi . La condivisione del lavoro del Bracchi e l’apprezzamento da parte della docente ha costituito un gradito omaggio per il presidente dell’IDEVV.
Fuori programma, ma graditissimo e avvincente, l’intervento del prof. Guido Borghi che, riprendendo l’argomento del suo “Continuità celtica della macrotoponomastica indoeuropea in Valtellina e Valchiavenna” del 2009 ha interessato l’assemblea con una serie di dimostrazioni, di ipotesi e di proposte. L’introduzione ha spaziato in ambito temporale, dalla ricostruzione delle epoche di antropizzazione della valle, dal periodo glaciale al postglaciale, alle conseguenze del culto sulla toponomastica, in particolare delle divinità del mondo celtico. Affascinanti (oltre che convincenti) alcune ipotesi toponomastiche dove l’origine celtica trova riscontri nell’indoeuropeo più remoto. Anche Borghi ha spaziato, con varie deduzioni coincidenti, sulla presenza di miti demoniaci formulando anche una ipotesi affascinante sul nome di Teglio, che potrebbe derivare da Telios, nome indoeuropeo della vacca, la cui appartenenza al sacrale nel mondo arcaico è nota e giustificherebbe la scelta del vocabolo per denominare un luogo dell’importanza di Teglio in epoca preistorica. Ad ogni intervento sono seguite domande a cui i relatori hanno fornito risposte. I lavori si sono conclusi alle 17 con manifesta soddisfazione dei partecipanti e del coordinatore prof. Prandi, ideatore e promotore del seminario.
bcl

 

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