Dal Quadrato Magico “Bacio dopo bacio”

Il Teatro è magia della parola, gestualità dell’espressione, musica viva, vocalità dell’anima, danza della vita, suono palpitante delle emozioni, esperienza primaria che ha la voce di un fanciullo che mai finisce di stupirsi, a cui svela scenari ineffabili, arcani, insegnandogli il gioco della vita, comunicando col corpo e col cuore. Ma è soprattutto “drama”, azione vitale spinta dal desiderio di raccontarsi attraverso mille molti in un n processo catartico che attraverso la finzione  scenica libera il volo dell’anima.  Non a caso l’intrepido equipaggio del Laboratorio teatrale del Quadrato Magico Adulti, capitanato dall’ arrembante Gigliola Amonini, ha messo in campo vergini energie e provati puledri di razza per uno spettacolo che, “Bacio dopo bacio”, ha tracciato la parabola vitale dell’uomo attraverso il respiro del cuore,  dai primi vagiti all’estremo saluto al mondo. Un bacio che suggella un amore, come quello per le scene, nato sul nudo assito del Teatro Frassati di Cosio Valtellino, da parte di attori in erba e altri più consumati, in una congerie di emozioni palpitanti, svelate anche dietro le incertezze della memoria, le esitazioni sotto l’ipnotica seduzione delle luci, l’ansia, la tensione, il blocco totale dietro le quinte, sciolte da un applauso corale che non lascia dubbi. “Bacio dopo bacio” è stato il frutto di un appassionato percorso teatrale di un gruppo molto eterogeneo che si è cimentato sul palco mettendosi in gioco al di là di qualsiasi aspettativa.  E, come il primo bacio, la prima emozione sul palcoscenico non si scorda mai.  Il tempo passa, ma la cicatrice ti rimane per sempre nel cuore. “Tutto è andato per il meglio in un teatro gremito, con la presenza del Presidente del Quadrato Magico Roberto Cornaggia, oltre che dell’assessore alla Cultura del Comune di Sondrio, Marina Cotelli, che ha sempre creduto  nella magia del teatro, volendo fortemente la presenza del Laboratorio Teatrale del Quadrato Magico nel capoluogo.  Un indimenticabile viaggio teatrale, una grande avventura umana”, ha dichiarato al termine dello spettacolo l’artefice di questa straordinaria esperienza umana, prima che artistica, Gigliola Amonini. Dietro le quinte del teatro di Cosio era palpabile il fermento dei venti arditi che avevano issato alto il pennone della loro nave spingendosi in mare aperto, sospinta da fausti venti e dal beneplacito del cielo.

N, Colombo
Cultura e spettacoli