Sondrio. Due Raccolte al Museo

Vetrina del collezionista: inaugurata al MVSA una nuova area espositiva.

E’ stato presentato al pubblico il nuovo allestimento di due significative raccolte archeologiche private che appartengono alla storia del Museo Valtellinese di Storia e Arte e della nostra città: stiamo parlando della collezione di Antonio Personeni e della collezione di Umberto Neri. Due vetrine collocate al piano primo del MVSA nel percorso dedicato alle ‘Collezioni’.
“Raccontiamo la storia di due persone, Antonio Personeni e Umberto Neri, valtellinesi emigrati e appassionati di arte e archeologia che oggi si incontrano in questo nuovo allestimento - racconta Marina Cotelli, Assessore alla Cultura del Comune di Sondrio -. Le ‘Collezioni’ è una raccolta di opere non solo locali, frutto del gusto di veri appassionati. Vorrei quindi ringraziare le famiglie Personeni e Neri delle preziose donazioni, in particolare  il Dottor Vittorio Quadrio che, in memoria del cugino Massimo Personeni, si è reso disponibile a sostenere l’allestimento del nuovo spazio e della pubblicazione scientifica - continua l’Assessore -. Ma oggi è il giorno in cui presentiamo anche le novità del MVSA a partire dalla nuova direttrice fino alle nuove azioni di comunicazione di un’istituzione che vuole essere ogni giorni più aperta. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato e che lavoreranno per rendere il MVSA un luogo di cultura e di socialità” conclude.

“Ringrazio il Dottor Vittorio Quadrio, l’Amministrazione e tutto lo staff del Museo - continua Alessandra Baruta, Direttrice MVSA -. Il nostro obiettivo è comunicare il Museo, e per raggiungerlo abbiamo coinvolto tutte le sua ‘anime’. Siamo partiti dal logo e grazie alla collaborazione di Aliter e Rezia Design abbia pensato a un restyling capace di trasmettere sia la storia del museo che la sua voglia di novità, contemporaneità. Al logo istituzionale si aggiunge il logo MVSA Kids legato all’offerta didattica dedicata al target 0/3 anni e 4/9 anni. A questo proposito organizzeremo un incontro mensile, il primo dei quali è stato proposto il 18 febbraio con la partecipazione di 23 bambini 0/3 e di 26bambini 4/9, con i loro genitori - continua la neo Direttrice -. Sempre in un’ottica di comunicazione di quello che è il MVSA abbiamo ripensato e analizzato tutta la collezione, organizzandola in sei divisioni: Archeologia, Arte Sacra, Collezioni, Ligari, Novecento, Storia, sei parole che hanno alla base un ragionamento scientifico. Quest'anno si concluderà, inoltre, il progetto relativo alla sezione archeologica, che verrà trasferita nelle cantine di Palazzo Sassi, nel nuovo concetto di riallestimento di cui le vetrine sono appunto un’anteprima”.

Nei prossimi mesi infatti, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e con il supporto di Regione Lombardia, si darà l’avvio al trasferimento del percorso archeologico nel piano interrato del palazzo: un’esposizione permanente, arricchita da una selezione dei reperti provenienti dagli scavi realizzati negli ultimi trent’anni in Valtellina, alla scoperta del passato della città di Sondrio e dell’intera valle.

“Queste sono solo alcune delle azioni che abbiamo intrapreso: la neo pagina Facebook e i Quaderni del MVSA rappresentano altre due attività che abbiamo appena inaugurato - prosegue Alessandra Baruta -. Lo studio scientifico dei materiali, nucleo fondante delle attività museali, prenderà forma, infatti, nel primo numero della nuova rivista del museo: I Quaderni del MVSA. Inoltre è ufficialmente attiva la pagina Facebook del MVSA (MVSA - Museo Valtellinese di Storia ed Arte) che propone tutte le attività del museo, i dietro le quinte e i collegamenti con le altre realtà museali, la storia e l'arte in generale. La pagina è il risultato di un piano di comunicazione volto a far conoscere il Museo, passando dal concetto di Museo Tempio a quello di Museo Piazza” conclude.

“Vedere un luogo dove ho lavorato per molti anni aperto a nuove prospettive è sempre una bella sensazione. Il MVSA è un’istituzione in continua crescita e movimento la cui base, però, è l’applicazione di un metodo scientifico e di approfondimento. All’interno del museo ci sono specialisti validi, che con grande rigore sanno come approcciarsi e come raccontare le diverse collezioni” commenta Angela Dell’Oca, Direttrice MVSA dal 1982 al 2016.

“Voglio ringraziare il Museo, inteso come i suoi professionisti, per il loro lavoro e per permettere che un patrimonio culturale diventi vivo. Un grazie sentito perché nel tempo ho trovato persone competenti, energiche e appassionate nel valorizzare l’arte, la storia e la cultura” commenta Vittorio Quadrio, erede della collezione Personeni.
La collezione valtellinese Antonio Personeni è una raccolta di vetri antichi a cui è dedicata metà della vetrina del collezionista e dove sono esposti diciannove esemplari d’età romana e tardo-romana provenienti dal Mediterraneo-Orientale. In particolare si tratta di una selezione di forme chiuse (balsamari, olpi, bottiglie) in vetro soffiato liberamente, ossia senza l’utilizzo di stampi.
“La collezione Personeni si occupa prevalentemente di vetri romani - spiega Francesco Ghilotti, Archeologo -. E’ una collezione di grande rispetto e qualità che vista nel suo insieme dona uno spaccato efficace ed elegante della produzione vetraria dei tempi romani. E’ una collezione compatta, omogenea e molto coerente”.

La collezione Umberto Neri presenta, invece, reperti per la maggior parte di ambito etrusco, più qualche oggetto di età romana e un piccolo gruppo di ambito longobardo. Il gruppo di reperti più significativi è la serie di antefisse (elementi architettonici in terracotta che decoravano i coppi di copertura dei tetti) tutte a testa femminile.
“La collezione Neri è arrivata al Museo 32 anni fa, in un momento in cui il MVSA era concentrato a valorizzare le opere del territorio. Pian piano si è trovato lo spazio e ora l’allestimento per valorizzare una collezione nata dalla passione di un morbegnese, emigrato a Roma, che successivamente, con grande generosità, ha conservato tenacemente questi oggetti per poi donarli al territorio di nascita” spiega Maria Rosaria Gargiulo, conservatore MVSA.

La proposta di questo nuovo allestimento e, più in generale, delle nuove modalità espositive si colloca nel più ampio progetto di ridefinizione dell’immagine del MVSA, sviluppato con attenzione ai contenuti e a un linguaggio efficace ed accessibile anche ai non esperti: tutti coloro che visiteranno il museo avranno l’occasione di riscoprire il patrimonio custodito a Palazzo Sassi de Lavizzari, antica dimora nobiliare nel centro storico cittadino. L'invito rivolto ai cittadini, non solo di Sondrio, è quello di riappropriarsi dello spazio del museo civico, esplorandolo e conoscendolo.

 

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