In Mostra il fantastico "Erbario Fabani"
A BORMIO, DAL 22 LUGLIO AL 25 SETTEMBRE, IN MOSTRA IL RARISSIMO ERBARIO FABANI SARÀ POSSIBILE VEDERE FIORI ED ERBE DI CENTO ANNI FA PERFETTAMENTE CONSERVATE - L’ESPOSIZIONE È CURATA DAL “CENTRO STUDI NICOLÒ RUSCA”
L’inaugurazione della mostra “Cent’anni di fiori nella Magnifica Terra. L’Erbario storico di Giuseppe Fabani” si terrà presso il Museo Civico di Bormio (via Buon Consiglio 25) venerdì 22 luglio alle ore 17.30.
La lectio magistralis di apertura è affidata al prof. Augusto Pirola, già docente di Botanica presso l’Università di Bologna e di Pavia e conoscitore dell’Erbario Fabani.
Sembra impossibile conservare a distanza di così tanti anni la freschezza colorata dei fiori, eppure l’Erbario realizzato tra il 1907 e il 1938 dal medico cernobbiese Giuseppe Fabani ci è riuscito. Alle sue erborizzazioni svolte sul territorio comasco, valtellinese ed elvetico si deve la creazione dell’Erbario pregevolmente conservato presso il Centro studi “Nicolò Rusca” di Como. In occasione di Expo 2015 si è provveduto alla sua digitalizzazione – grazie al contributo finanziario dell'Amministrazione Provinciale di Como – con la realizzazione di fotografie ad alta definizione delle oltre tremila tavole che lo compongono ed al riversamento dei dati nel database dell’Osservatorio sulla biodiversità della Regione Lombardia. Ora, la città di Bormio ospita nei due mesi estivi la mostra “Cent’anni di fiori nella Magnifica Terra. L’Erbario storico di Giuseppe Fabani”, allestita in collaborazione con il Museo Civico di Bormio e il Parco Nazionale dello Stelvio e con una iniziativa parallela promossa dall’Associazione “Bormio ricama”. «Porteremo a Bormio – dice don Agostino Clerici, direttore del Centro Rusca – 52 tavole dell’Erbario Fabani, le più belle e significative delle 347 tavole che il medico raccolse nel corso di quattro estati passate a Bormio, Santa Caterina Valfurva, all’albergo del Ghiacciaio dei Forni e in Val Fraele tra il 1907 e il 1921, esattamente cent’anni fa».
Ma come è possibile che i fiori possano essersi conservati così a lungo? «Non solo si è conservata la struttura completa del fiore, perché Fabani raccoglieva tutta la pianta, dalla radice sino alle foglie e alle infiorescenze. È possibile ancora oggi ammirare i colori dei fiori! Soprattutto le tonalità blu o rosse di alcune specie si sono mantenute nel tempo grazie alla persistenza dei particolari pigmenti vegetali in esse contenute, le antocianine. Naturalmente questo risultato è dovuto anche al paziente lavoro di essiccazione delle specie raccolte e al montaggio dell’Erbario, oltre che alla sua sistemazione. Non sappiamo come la raccolta sia finita nell’aula di scienze del Seminario vescovile comasco, forse oggetto di una donazione da parte degli eredi di Fabani. Fatto sta che questo patrimonio è giunto sino a noi, ottimamente conservato, sino alla sua collocazione nei depositi climatizzati del Centro Rusca».
Perché il Centro Rusca ha deciso di fare questa mostra proprio a Bormio?
«Lo scopo principale è quello di far conoscere questo tesoro botanico conservato a Como. Abbiamo voluto ripercorrere le orme di Fabani che, in tempi in cui non era così facile viaggiare e soggiornare, si spostò ben quattro volte nella Magnifica Terra, che godeva già allora la fama di essere un vero e proprio paradiso floristico. La scelta di Bormio è dettata anche dalla volontà di far conoscere la nostra Fondazione ai confini della diocesi, in una località turistica molto frequentata anche in estate. Perciò sono molto grato al Museo Civico nella persona della sua direttrice dott.ssa Manuela Gasperi e al Parco Nazionale dello Stelvio che ha contribuito con un alto patrocinio scientifico nella persona del dott. Massimo Favaron. La nostra proposta è stata subito accolta e sono stati tre mesi intensi quelli della preparazione della mostra. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e al suo dinamico presidente, prof. Angelo Palma, che è sempre vicino al nostro Centro studi».
Accanto a don Agostino, come curatrice della mostra ha lavorato anche la bibliotecaria del Centro Rusca, dott.ssa Francesca Ferraris, a cui chiediamo di raccontarci qualcosa su Giuseppe Fabani.
«Nasce a Como nel 1861, frequenta il liceo a Milano, si iscrive alla Facoltà di medicina a Pavia ma si laurea nel 1889 a Palermo, ove si è trasferito per il servizio militare. Nonostante le nostre ricerche negli archivi storici del territorio, non sappiamo molto del nostro dottore, se non che svolse tra il 1890 e il 1909 la mansione di medico condotto a Cernobbio. Improvvisamente presentò le dimissioni e da allora si dedicò completamente alla sua passione di botanico, sino alla morte nel giugno del 1939 presso l’Ospedale Valduce di Como».
Ci può anticipare che cosa troveranno i visitatori presso il Museo Civico di Bormio in occasione della mostra dell’Erbario Fabani?
«Quattro teche opportunamente climatizzate ospiteranno le 52 tavole che abbiamo scelto come campione significativo dell’intero Erbario. Alcuni pannelli illustreranno il percorso della mostra e un’applicazione dinamica su tablet permetterà di visionare le tavole e le principali informazioni sulle specie floristiche. Alcune conferenze, visite ed escursioni guidate e laboratori per i bambini – che si svolgeranno presso il Giardino Botanico di Bormio – completeranno l’offerta. C’è da aggiungere anche l’iniziativa lanciata dall’associazione “Bormio ricama”, che ha proposto un concorso ispirato proprio alle tavole esposte: i “merletti” realizzati in quest’occasione saranno esposti presso il Museo Civico nell’estate del 2017».
LE INIZIATIVE COLLATERALI
• Visite guidate alla mostra con personale del Parco Nazionale dello Stelvio sono previste ogni martedì alle ore 15.30 (presentandosi al Museo senza necessità di prenotazione).
• Due conferenze si terranno martedì 26 luglio e martedì 23 agosto alle ore 18.00 presso il Museo Civico; la prima a cura della dott.ssa Elisa Dei Cas, laureata in Scienze Naturali presso l’Università degli Studi di Milano, e la seconda a cura del dott. Federico Mangili della Società Botanica Italiana.
• Un’altra conferenza, tenuta dalla dott. ssa Federica Gironi, responsabile dello studio naturalistico “Voxnaturae” afferente al Parco Nazionale dello Stelvio, è prevista venerdì 5 agosto alle ore 18.00 presso il Centro Visitatori di Sant’Antonio Valfurva.
• I laboratori didattici per ragazzi dal titolo “Realizziamo il nostro erbario fotografico” si svolgeranno presso il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio giovedì 4 agosto dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e giovedì 18 agosto dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
• Infine due escursioni con la guida del personale del Parco Nazionale dello Stelvio interesseranno due luoghi in cui Fabani ha raccolto i fiori per il suo Erbario, la zona del Cancano (più precisamente il Monte Scale) e la Valle dei Forni, la prima prevista per l’8 agosto e la seconda per il 28 agosto.
• Il Museo Civico di Bormio è aperto tutti i giorni (tranne il lunedì mattina) dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Il costo del biglietto di ingresso al Museo che dà diritto anche alla visita della mostra è di euro 3