Mola. Arte (mostra) e Scienza (ghiaccio)

Mostra svizzera

Una Mostra di altissimo livello. LEGNI PREZIOSI . Sculture, busti, reliquiari e tabernacoli dal Medioevo al Settecento Con l’allestimento di MARIO BOTTA !! Pinacoteca cantonale Giovanni Züst Rancate (Mendrisio), Svizzera

Legni preziosi Sculture, busti, reliquiari e tabernacoli dal Medioevo al Settecento Rancate - Pinacoteca Züst . In mostra una cinquantina di pezzi (alcuni dei quali inediti) di qualità altissima e di suggestione altrettanto notevole. Provenienti da musei, chiese, monasteri del territorio ticinese, con poche eccezioni, questi autentici capolavori sono stati concepiti e creati, oltre che venerati, in queste terre. Le opere giungono in mostra dopo essere state oggetto di una revisione e talvolta di restauri eseguiti grazie all’importante collaborazione dell’Ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino. Sono Madonne, Cristi, Compianti, busti, polittici scolpiti e persino un Presepe, naturalmente ligneo, testimonianze assolute di una tradizione artistica che raggiunse spesso vertici europei. Nelle sale della Pinacoteca Züst il pubblico potrà ammirare rari esempi di scultura lignea medievale, dal XII secolo al Tardogotico. La successiva sezione, riservata alle opere del Rinascimento, è di grande interesse non solo per la qualità estetica delle opere ma anche per le rilevanti novità critiche stimolate dagli studi condotti per questa esposizione. Molto interessante anche la presenza nel Ticino, e quindi in mostra, di opere di produzione tedesca, con spettacolari polittici scolpiti e dipinti. L’esposizione si completa nelle due ampie sezioni dedicate al Seicento e al Settecento. In esse, troveranno posto sculture a tutto tondo, statue vestite, busti, tabernacoli e il delizioso Presepio proveniente da Giornico. La mostra è organizzata dalla Pinacoteca Züst e curata da Edoardo Villata, che è stato affiancato da un gruppo di lavoro formato da studiosi svizzeri e italiani i quali hanno anche steso i testi raccolti nel catalogo interamente illustrato: Lara Calderari, Laura Damiani Cabrini, Matteo Facchi, Claudia Gaggetta, Anastasia Gilardi, Claudio Premoli, Federica Siddi. Con un allestimento di MARIO BOTTA.

Fino al 22 gennaio 2017 VISITE GUIDATE PER SINGOLI VISITATORI (APERTE A TUTTI). Fr. 12.-: biglietto comprensivo di ingresso e visita guidata Domenica 20 novembre, ore 15.00 – ULTIMI POSTI  Pinacoteca cantonale Giovanni Züst CH-6862 Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera Tel. Pinacoteca (centralino e segretariato): 0041 (0)91 816 47 91 Fax Pinacoteca: 0041 (0)91 816 47 99 www.ti.ch/zuest Orari: Da martedì a venerdì: 9-12 / 14-18 Sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18 Chiuso il lunedì e i giorni 24 e 25 dicembre.

Ghiaccio

Dal CNR ci giunge questo importante studio. Antartide, alla ricerca del ghiaccio più antico del pianeta. Progetto europeo triennale da 2,2 milioni di euro per decifrare la storia del clima. L’Italia partecipa nell’ambito del Pnra con il coinvolgimento di diversi centri di ricerca ed università Glaciologi e climatologi di dieci paesi europei cercano in Antartide il ghiaccio più antico sulla Terra. L’obiettivo è trovare il punto della calotta antartica dal quale estrarre la carota di ghiaccio che permetta di andare più indietro nella storia del pianeta. Tale archivio temporale permetterà di decifrare i processi del sistema climatico del passato, per migliorare le proiezioni su quelli futuri. La Commissione Europea finanzia il progetto 'Beyond Epica – Oldest Ice' (BE-OI) con 2,2 milioni di euro. Coordina l’istituto tedesco Alfred Wegener, Helmholtz Centre for Polar and Marine Research (Awi). L’Italia partecipa nell’ambito del Programma nazionale di ricerca in Antartide (Pnra) finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), è presente nel consorzio con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e l’Università di Bologna. Sono coinvolti scienziati di università italiane (Ca’ Foscari Venezia, Firenze e Milano-Bicocca), dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr) e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).Trovare ghiaccio di un milione e mezzo di anni fa. È questo l’obiettivo di 'Beyond Epica – Oldest Ice' (BE-OI). Per dare l’idea, si pensi che il campione di ghiaccio più antico oggi disponibile risale a 800mila anni fa. Tali carote di ghiaccio contengono particelle di aria che risalgono al momento della loro formazione. Analizzate in laboratorio, rivelano la composizione dell’atmosfera del passato.“Quello che ancora non siamo riusciti a comprendere è perché cambiò il ciclo dei periodi glaciali e interglaciali tra 900mila e 1,2 milioni di anni fa”, spiega Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e direttore dell’Idpa-Cnr. Prima della cosiddetta transizione di metà Pleistocene, i periodi glaciali e interglaciali si alternavano all’incirca ogni 40mila anni. Da allora invece ogni periodo è durato circa 100mila anni. Questa conoscenza deriva per esempio dall’analisi di campioni di sedimenti, i quali però sono privi di informazioni sui gas presenti nell’atmosfera.“Non possiamo indagare il ruolo dei gas ad effetto serra, perché non abbiamo campioni adeguati per farlo, in quanto gli unici archivi geologici che contengono la composizione chimica dell’atmosfera sono le carote di ghiaccio”, afferma Barbara Stenni, professoressa all’Università Ca’ Foscari Venezia. Il progetto BE-OI nasce proprio per colmare questa lacuna, con analisi geofisiche, tecnologie di perforazione rapida e datazione del ghiaccio sul campo. Inoltre, le tecnologie di perforazione saranno ulteriormente sviluppate e testate. Il primo lavoro sul campo partirà a breve: in Antartide il glaciologo Massimo Frezzotti (Enea) e i geofisici Stefano Urbini (Ingv) e Luca Vittuari (Università di Bologna), assieme ai colleghi degli altri istituti coinvolti nel progetto, analizzeranno lo spessore dei ghiacci, le loro caratteristiche fisiche e la topografia del basamento roccioso in due differenti siti sia da aereo sia a terra. Lo spessore della calotta glaciale è solo un primo indicatore della presenza di ghiaccio del passato, perché a determinare quanto sono antichi gli strati di ghiaccio sono l’accumulo di neve e i flussi dei ghiacci dal cuore dell’Antartide verso la costa. Durante il programma di ricerca sul campo gli scienziati contemporaneamente misureranno l’accumulo di neve, la dinamica del ghiaccio e useranno nuove tecnologie per perforare il ghiaccio e misurare le temperature.“Durante studi precedenti abbiamo individuato aree chiave in cui ci aspettiamo di trovare i più antichi archivi di ghiaccio della Terra - spiega il professor Olaf Eisen (Alfred Wegener Institute), coordinatore del progetto – Ora dobbiamo verificarlo ed è importante per noi apprendere più possibile riguardo ai processi di deposizione e della dinamica del ghiaccio”. Oltre a questi interrogativi scientifici,’Beyond Epica – Oldest Ice' ha l’obiettivo di mettere assieme l’esperienza tecnologica e scientifica necessaria per affrontare questo piano di perforazione profonda, per definire la pianificazione scientifica, la gestione del budget e i finanziamenti. Per generare il massimo avanzamento scientifico, sono coinvolte le più ampie comunità scientifiche europee dedicate alla paleoclimatologia e allo studio dei modelli climatici. Il progetto Il consorzio Beyond Epica – Oldest Ice (BE-OI) e i suoi partner internazionali sintetizzano una concentrazione di competenze scientifiche e infrastrutture per l’analisi di carote di ghiaccio uniche a livello mondiale. BE-OI è una Coordinazione and Support Action. Presenta le basi scientifiche, tecnologiche e finanziarie per la sfida di estrarre campioni di ghiaccio che risalgono fino a 1,5 milioni di anni in un futuro progetto. Sarà un contributo importante per l’esplorazione futura dell’Antartide e promette scoperte rilevanti sul clima e sui flussi globali di anidride carbonica. Queste nuove conoscenze miglioreranno le proiezioni future sugli sviluppi del clima con dati quantitativi affidabili e permetteranno di formulare strategie più mirate per affrontare le sfide sociali poste dai cambiamenti globali. BE-OI è il contributo europeo per la ricerca globale di un luogo adatto all’estrazione di profonde carote di ghiaccio. Il consorzio tiene conto delle ricognizioni preliminari nell’area di Dome C nelle vicinanze della base italo/francese di Concordia e Dome Fuji, entrambe regioni promettenti nella parte orientale dell’Antartide. Altri consorzi si occuperanno di altre aree sotto l’egida dell’International Partnerships in Ice Core Sciences.Beyond Epica – Oldest Ice Glaciologi e climatologi di dieci paesi europei cercano in Antartide il ghiaccio più antico sulla Terra. Vogliono trovare il punto della calotta antartica dal quale estrarre la carota di ghiaccio che permetta di andare più indietro nella storia del pianeta. Tale campione permetterà di decifrare i processi del sistema climatico del passato, per migliorare le proiezioni su quelli futuri. “Beyond Epica – Oldest Ice” (BE-OI) è finanziato dal programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 con l’accordo di progetto numero 730258. Il progetto durerà da ottobre 2016 a settembre 2019 e metterà assieme esperti di 14 istituzioni da dieci Paesi europei, coordinati dall’istituto tedesco Alfred Wegener, Helmholtz Centre for Polar and Marine Research (Awi). L’Italia, presente nel consorzio con Enea e Università di Bologna, è rappresentata da scienziati delle università Ca’ Foscari Venezia, Firenze e Milano-Bicocca, dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr) e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Idpa-CNR, Enea, Ingv, Università Ca’ Foscari Venezia, Università di Firenze e Milano-Bicocca  Beyond Epica – Oldest Ice, progetto europeo per trovare ghiaccio di un milione e mezzo di anni fa

 

Cultura e spettacoli