ANDREA CAMILLERI, un vecchio fortunatissimo
Se Camilleri non avesse incontrato Elvira Sellerio, sarebbe rimasto lo scrittore qualunque che pochi conoscevano. Invece, Elvira Sellerio è stata la sua fortuna, la sua fata turchina, il suo corno altissimo nel campo della cultura, sicché volere o volare se ne sono dovuti accorgere tutti di questo anziano graffia Penne, che sapeva – nei suoi scritti- far ridere e piangere con la sua nuova creatura Montalbano. È morto a Roma, all’età di 93 anni, Andrea Camilleri, scrittore, regista e drammaturgo tra i più noti, letti e amati della scena letteraria italiana del Novecento, inventore del celebre Commissario Montalbano, protagonista della serie di romanzi pubblicati da Sellerio, poi diventata un cult televisivo mandato in onda da Rai 1. Camilleri, colpito da un arresto cardiaco lo scorso 17 giugno, era stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito della Capitale. Il 15 luglio avrebbe dovuto essere di scena alle Terme di Caracalla a Roma, con lo spettacolo Autodifesa di Caino, in cui avrebbe raccontato in prima persona la storia di Caino, e le ragioni che lo hanno spinto ad uccidere il fratello Abele. Camilleri lo scorso anno era stato già in scena nella doppia veste di autore e attore al Teatro Greco di Siracusa con Conversazione su Tiresia, una narrazione – anche in questo caso – in prima persona che ricostruisce la storia del celebre indovino tra mitologia, fonti letterarie e teatro. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano”, diceva spesso Camilleri.
ANDREA CAMILLERI. LA VITA, LA SICILIA, LA LETTERATURA
Nato a Porto Empedocle (AG) nel 1925, Andrea Camilleri studia al Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento, dove nel 1943 consegue la maturità. In quegli anni vive il dramma della guerra, e inizia a girare per la Sicilia, “una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure”, come raccontava lo stesso scrittore. Tra il 1946 e il 1947 vive a Enna, momento che si rivela cruciale per la sua formazione letteraria: in questi anni scopre gli autori Nino Savarese, Francesco Lanza e Franco Enna, e nel 1947 vince anche il Premio Firenze come poeta. Nel frattempo si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ma non consegue la laurea. La passione per il teatro e la drammaturgia lo porta a frequentare nel 1949 l’Accademia di Arte Drammatica Silvio d’Amico, come allievo regista. Termina gli studi nel 1952, e da quel momento dirige più di cento opere, soprattutto drammi di Pirandello. È il primo in Italia a portare sulla scena Beckett con Finale di partita (Teatro dei Satiri di Roma, 1958), oltre a dirigere spettacoli di Ionesco, Adamov e T.S. Eliot. Nel frattempo continua la sua attività di scrittore di poesie e racconti: questi ultimi vengono pubblicati su riviste e quotidiani come L’Italia Socialista e L’Ora di Palermo. Nel 1957 vince un concorso alla RAI, dove dal 1958 al 1965 e dal 1968 al 1970 insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia. Negli anni Sessanta inoltre è delegato alla produzione di diversi sceneggiati mandati in onda dall’emittente.
ANDREA CAMILLERI SCRITTORE. IL COMMISSARIO MONTALBANO
Risale al 1978 la pubblicazione del romanzo Il corso delle cose, da cui poi è stato tratto lo sceneggiato televisivo La mano sugli occhi. Vigata, il piccolo centro siciliano inventato da Camilleri in cui è ambientato il Commissario Montalbano (si tratta in realtà della trasposizione letteraria della nativa Porto Empedocle), appare per la prima volta nel 1980 in Un filo di fumo, romanzo edito da Garzanti. La collaborazione con Sellerio inizia negli anni Ottanta, ma è nel decennio successivo che il rapporto tra lo scrittore e l’editore si intensifica: è del 1994 La forma dell’acqua, il primo romanzo poliziesco con protagonista il Commissario Montalbano, il primo di una lunga serie, fino ad arrivare ai nostri giorni. La concessione del telefono, La mossa del cavallo, La pazienza del ragno, La luna di carta, La vampa d’agosto, Il campo del vasaio, La caccia al tesoro, il sorriso di Angelica sono solo alcuni tra i titoli più celebri delle indagini del Commissario Montalbano, interpretato nell’omonima serie televisiva dall’attore Luca Zingaretti. Scrive anche per altre case editrici, come Il colore del Sole (un racconto sulla vita di Caravaggio), Vucciria (dedicato a Guttuso) e Il cielo rubato. Il caso Renoir, romanzi pubblicati da Mondadori e Skira e dedicati ai grandi pittori; nel 2009 è la volta di La tripla vita di Michele Sparacino, edito da Rizzoli. Risale allo scorso anno invece I tacchini non ringraziano, una raccolta di racconti pubblicata da Salani dedicata agli animali, con illustrazioni realizzate dall’artista Paolo Canevari. L’ultimo romanzo scritto da Camilleri, uscito in queste settimane, è Il cuoco dell’Alcyon, attualmente al primo posto della classifica dei libri più venduti in Italia.Inventore del celebre Commissario Montalbano, protagonista della serie di romanzi pubblicati da Sellerio, poi diventata un cult televisivo mandato in onda da Rai 1. Camilleri, colpito da un arresto cardiaco lo scorso 17 giugno, era stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito della Capitale. Il 15 luglio avrebbe dovuto essere di scena alle Terme di Caracalla a Roma, con lo spettacolo Autodifesa di Caino, in cui avrebbe raccontato in prima persona la storia di Caino, e le ragioni che lo hanno spinto ad uccidere il fratello Abele. Lo scorso anno era stato già in scena nella doppia veste di autore e attore al Teatro Greco di Siracusa con Conversazione su Tiresia, una narrazione – anche in questo caso – in prima persona che ricostruisce la storia del celebre indovino tra mitologia, fonti letterarie e teatro. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano”, diceva spesso Camilleri.
ANDREA CAMILLERI SCRITTORE. IL COMMISSARIO MONTALBANO
Risale al 1978 la pubblicazione del romanzo Il corso delle cose, da cui poi è stato tratto lo sceneggiato televisivo La mano sugli occhi. Vigata, il piccolo centro siciliano inventato da Camilleri in cui è ambientato il Commissario Montalbano (si tratta della trasposizione letteraria della nativa Porto Empedocle), appare per la prima volta nel 1980 in Un filo di fumo, romanzo edito da Garzanti. La collaborazione con Sellerio inizia negli anni Ottanta, ma è nel decennio successivo che il rapporto tra lo scrittore e l’editore si intensifica: è del 1994 La forma dell’acqua, il primo romanzo poliziesco con protagonista il Commissario Montalbano, il primo di una lunga serie, fino ad arrivare ai nostri giorni. La concessione del telefono, La mossa del cavallo, La pazienza del ragno, La luna di carta, La vampa d’agosto, Il campo del vasaio, La caccia al tesoro, il sorriso di Angelica sono solo alcuni tra i titoli più celebri delle indagini del Commissario Montalbano, interpretato nell’omonima serie televisiva dall’attore Luca Zingaretti. Scrive anche per altre case editrici, come Il colore del Sole (un racconto sulla vita di Caravaggio), Vucciria (dedicato a Guttuso) e Il cielo rubato. Il caso Renoir, romanzi pubblicati da Mondadori e Skira e dedicati ai grandi pittori; nel 2009 è la volta di La tripla vita di Michele Sparacino, edito da Rizzoli. Risale allo scorso anno invece I tacchini non ringraziano, una raccolta di racconti pubblicata da Salani dedicata agli animali, con illustrazioni realizzate dall’artista Paolo Canevari. L’ultimo romanzo scritto da Camilleri, uscito in queste settimane, è Il cuoco dell’Alcyon, attualmente al primo posto della classifica dei libri più venduti in Italia.
Ieri sera non c’era TV che non parlasse della grandezza di questo uomo, semplice ed occasionale cui gli è stato versato in testa la fortuna a piene mani.
L’ho sempre ammirato ma non ho mai visto un suo Montalbano alla TV, né letto alcun suo romanzo. Sarà contento lui, non i suoi proseliti.
(Maria de falco Marotta)