“Giulio Andreotti - Un protagonista nel 100° anniversario della nascita”

Sala Melazzini di Palazzo Muzio gremita in occasione dell’incontro rivolto agli studenti dal titolo “Giulio Andreotti - Un protagonista della nostra storia nel 100° anniversario della nascita”. Circa 130 studenti delle classi terminali del Liceo “Piazzi-Perpenti”, dell’ITI “Mattei” di Sondrio e dell’Istituto “Pinchetti” di Tirano, insieme a diversi membri della Consulta provinciale studentesca, hanno ascoltato le testimonianze dei figli Serena e Stefano Andreotti accompagnate dalla proiezione di immagini inedite che hanno ripercorso l’ascesa dello scrittore e giornalista che ha cambiato la storia politica della Repubblica Italiana. Protagonisti della mattinata anche Gilberto Bonalumi, già senatore della Repubblica, l’assessore alla Cultura e Istruzione del Comune di Sondrio, Marcella Fratta, che ha portato i saluti dell’Amministrazione, e il dirigente dell’Ust di Sondrio, Fabio Molinari, che ha introdotto i ragazzi alla “speciale lezione”. 
«Sono felice siate qui e, da insegnante quale sono, mi permetto di fare una piccola premessa a voi ragazzi – ha esordito Fabio Molinari prima di dare lettura della biografia di Giulio Andreotti ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera politica e non solo –. Avrete letto che l’incontro di questa mattina è stato messo in discussione da un’organizzazione sindacale. Ritengo che ciò offenda la mia intelligenza, quella dei vostri insegnanti e la vostra poiché credo che gli studenti e i docenti delle nostre scuole abbiano la capacità di ragionare e valutare ciò che ascoltano. Non penso siate come vasi vuoti che si riempiono incondizionatamente. Pur non conoscendovi tutti personalmente, ho grande stima di voi e reputo che, ogni comunicazione che esprima preventivamente dei giudizi su una questione, non sia mai utile. Eventualmente, se vi sono le motivazioni, i giudizi si esprimono dopo. Se un’esperienza non la fate non saprete mai se vi sarà utile o meno. Vi invito quindi ad essere sempre direttamente partecipi delle questioni e degli eventi in modo da poterle comprendere con l’aiuto dei vostri insegnanti. Cercate di avere sempre tutti gli elementi per esprimere dei giudizi in piena libertà». 

«Ringrazio il professor Molinari e tutti i presenti per averci concesso l’occasione di raccontare quello che fu nostro padre anche nella vita privata – ha dichiarato Serena Andreotti rivolgendosi ai ragazzi –. Proprio perché definita una figura “controversa” io e mio fratello ci impegniamo a parlare di lui per mostrare quella che fu la sua vita, soprattutto attraverso le immagini. Nato nel 1919 da una famiglia piuttosto modesta, suo padre morì quando lui aveva solo 2 anni».  A seguire una carrellata di immagini inedite di Giulio Andreotti bambino, ragazzo,  padre e politico di lunga data, ma anche tanti aneddoti e curiosità. «Tra le fotografie molte sono quelle più propriamente legate alle sue passioni e passatempi come i viaggi, i giochi a carte e le corse dei cavalli. E ancora il rapporto con il mondo della cultura, dello spettacolo e del cinema. Ma anche lo sport poiché, un suo grande vanto, fu quello di aver presentato l’edizione delle Olimpiadi a Roma del 1960». 
«Nostro padre si affacciò alla politica quando stava lavorando alla sua tesi in Giurisprudenza – la testimonianza di Stefano Andreotti –.  Il suo primo incontro con De Gasperi avvenne mentre si trovava nella biblioteca vaticana a consultare un volume sulla marina pontificia. Fra loro nacque un rapporto straordinario che durò a lungo. Rimasto orfano molto presto, sicuramente lo considerò come il padre che non aveva mai avuto e, per comprendere il loro legame, basti pensare che, quando De Gasperi nel 1953 fu costretto a lasciare la Presidenza, mio padre ebbe una sorta di ripensamento rispetto alla sua vita politica. Oltre ai tantissimi documenti lasciati, nostro padre, aveva anche l’abitudine di tenere un diario in cui imprimeva una traccia della sua attività giornaliera. Diari che partono dal 1944 che gli servivano anche da consultare quando doveva rincontrare figure o personaggi. Io e mia sorella abbiamo deciso di fare ordine fra i diari dal 1979 al 1989 e pubblicare un libro». E ancora aneddoti sugli incontri con le maggiori figure di spicco della politica interazionale della seconda metà del XX secolo e il suo rapporto con la fede. 
«Dopo questa emozionante carrellata fotografica non è semplice aggiungere qualcosa – ha concluso Gilberto Bonalumi – ma trovo che recuperare la conoscenza storica e riattualizzare alcuni momenti sia estremamente importante. Giulio Andreotti fu un uomo che in qualche modo ha rappresentato un’epoca e un Paese, una delle chiavi di volta per capire come l’Italia si sia evoluta. All’interno della Dc Andreotti ha incarnato per tempo quel mondo moderato che non solo ha rappresentato ma che ha sempre tenuto d’occhio. Ho lavorato con lui per 7 anni, ricordo la miriade di carte che amava appuntare e quel  versante “pratico” dell’uomo Andreotti che spesso viene sottovalutato».

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Nostra nota
Abbiamo appreso in ritardo della spiacevole nota della FLC CGIL a cui è andata di traverso la positiva iniziativa di cui sopra. C'è solo da allargare le braccia di fronte a quella che può essere definito manifestazione di un tradizionale manicheismo (a.f.)

 

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