Mola. arte e CNR
Artfiera a Verona
Siamo all’undicesima edizione, dal 16 al 19 Ottobre 2015, nei padiglioni 11 e 12 del polo fieristico scaligero di ArtVerona|Art Project Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea organizzata da Veronafiere,
La manifestazione, che ha già aumentato nel 2014 sopratutto per il suo potenziamento istituzionale, e per, appunto, l’aumento del 21% degli espositori, e per il raffinato miglioramento, e la crescita del 30% dei collezionisti presenti e il pubblico dei visitatori assai preparato. Sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati e con il rinnovato supporto di ANGAMC | (Associazione Nazionale delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea), ArtVerona|Art Project Fair, ha fatto del dialogo tra moderno e contemporaneo una sua sigla e che si è distinta nel tempo per format innovativi come Independents e Raw Zone, anche quest’anno vedrà il coinvolgimento delle più importanti gallerie italiane, insieme alle maggiori istituzioni e personalità del mondo artistico.
E poi Verona, città d’arte e di storia di attrazione internazionale, patrimonio mondiale UNESCO, dunque la Fiera si convalida con il suo ricco programma compiuto con le istituzioni del territorio, come un evento culturale vario ed assai ben strutturato in diversi appuntamenti. Molti studiosi scrittori e critici d’arte l’attendono con ansia. CARLO MOLA
IDENTITA’ ALPINA.
Il patrimonio culturale alimentare: persone, comunità a tavola, paesaggi, saperi agricoli e artigianali
Riportiamo INTEGRALMWNTE IL COMUNICATO PER NOI IMPORTANTE
In mostra i vincitori del premio per progetti fotografici e audiovisivi promosso
dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia
nell’ambito del progetto E.CH.I. Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione
del patrimonio immateriale dell’area transfrontaliera
L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia promuove da tempo la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio che buona parte della cultura di tradizione, riti e consuetudini sociali, tecniche e saperi artigianali, lingue e dialetti, racconti fantastici dalle radici profonde, leggende che spiegano usi desueti, paesaggi costruiti dal lavoro dell’uomo e antichi toponimi, cada nell’oblio e non venga affidato e trasmessa alle nuove generazioni. Portare alla conoscenza e alla diffusione quegli elementi del patrimonio che concorrono a unire i tratti della regione alpina transfrontaliera, nel rispetto delle differenze, è tra gli obiettivi che le istituzioni pubbliche da Aosta a Bolzano (Valle d’Aosta, Cantone Vallese, Piemonte, Cantone Ticino, Lombardia, Cantone Grigioni e Sud-Tirolo) hanno perseguito con il progetto E.CH.I. Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale dell’area transfrontaliera.
Sulla base di queste esperienze, Regione Lombardia ha promosso il concorso per progetti fotografici e audiovisivi Identità Alpina. Il patrimonio culturale alimentare: persone, comunità a tavola, paesaggi e saperi agricoli e artigianali.
Il patrimonio culturale alimentare racchiude saperi e consuetudini sociali, riti e pratiche agricole, lavoro e conoscenza della natura, lingue e paesaggi. Il cibo dunque non solo come alimento, ma segno culturale che comunica i tratti complessi delle tecniche e dei saperi che lo hanno prodotto, carico di segni simbolici che lo distinguono in relazione ai riti nei quali viene consumato. La cultura alimentare è connessione, supera versanti e frontiere, è frutto di scambi, passaggi, contaminazioni. È identitaria e, nei tratti alpini, collega gli ingredienti di una comune vicenda.
La giuria del concorso (composta da Renata Meazza, responsabile dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale; Silvia Paoli, esperta di fotografia storica; Diego Ronzio, esperto del settore audiovisivo; Benedetta Sevi, Dirigente della Struttura della Patrimonio Culturale e imprese culturali della Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie; Mirko Sotgiu, giornalista di settore, Silvia Stabile, giurista in ambito dei beni culturali; Roberto Tomesani, esperto di fotografia contemporanea; Roberta Valtorta, esperta di fotografia contemporanea) ha scelto tre vincitori e una menzione speciale per ogni sezione: fotografia e audiovisivi.
Le opere saranno in mostra nella suggestiva cornice della Darsena di Milano dal 20 ottobre fino all’1 novembre 2015.
SEZIONE FOTOGRAFIA
Primo premio
Il bosco scende di Tommaso Perfetti
La montagna ormai da decenni la si abbandona, la si trascura. Si scende a valle, si sceglie un altro lavoro, meno faticoso e più redditizio. I campi, i pascoli, gli alpeggi diventano bosco in poco tempo. E il bosco custodisce tutte le tracce di chi un tempo da lì ci è passato, di chi in quel punto aveva una casa, delle vigne, delle attività. Oggi è tutto avvolto in un groviglio di rami che sotterra e protegge, ma poi piano cancella. Ma la montagna è viva e attraversata dalle storie di chi ha scelto di restare o di tornare. Il ritratto è un istante, preciso e irripetibile, ma è anche l’incrocio tra la vita dell’autore, i suoi passi e le storie di chi ha incontrato. Il ritratto mostra un corpo, uno solo, specifico, ma allo stesso tempo mostra un’intera comunità, una cultura, una famiglia. Sono paesaggi e ritratti eseguiti tra la Valtellina e la Valcamonica, prendendosi il tempo di conoscere le loro storie: “Il bosco sta scendendo” dicono tutti “tra poco non ci sarà più spazio”. Gente che vive del proprio lavoro e che resiste, nonostante tutto.
Motivazioni della giuria
Progetto molto chiaro e coerente, in linea con i criteri della fotografia documentaria contemporanea. Linguaggio sintetico e compatto che esprime un senso di malinconia e di straniamento attraverso intensi ritratti in contrappunto con pochi, semplici ma efficaci particolari del paesaggio montano in abbandono.
Secondo premio
50,00 Hz di Filippo Messina
Il legame tra due valli, segnato da secoli di storia comune e passaggio di genti, è reso evidente dalla stessa conformazione geografica: la Val Boschivo, circondata quasi interamente da ripide pendici, si apre verso sud alla sola Valtellina. Il fluire delle acque lega le due vallate. Il legame geografico si ripercuote su tradizioni, attività produttive, consuetudini alimentari: un’economia montana comune da entrambi i lati della frontiera. Uno sguardo rinnovato, attento e affilato, mette a confronto spazi e situazioni che sono di confine, incrociando tradizioni e futuro. Una chiave di lettura per l’analisi di fenomeni diversi tra loro, ma ricchi di relazioni sotterranee che emergono con assonanze di colori, forme e suggestioni. Resta una cognizione d’insieme, dove la catena produttiva di un alimento tesse intrecci con luoghi e persone. La serie fotografica si dispiega in polittici legati da un’emozione, da una corrispondenza cromatica o luminosa. Nello stesso tempo ogni immagine mantiene una propria singolarità, partecipa a una rigorosa operazione di approfondimento dello specifico. La materia può essere rifinita e divenire familiare come la superficie degli ingredienti di una pietanza, oppure selvaggia e frastagliata come il profilo di un costone roccioso.
Motivazioni della giuria
Progetto realizzato con raffinatezza e grande cura formale, con un’interessante alternanza di particolari della natura e di prodotti alimentari lavorati dall’uomo. Studio approfondito delle tetre che avvicina efficacemente lo sguardo dell’osservatore al mondo della montagna.
Terzo premio
Valli varesine: agricoltura e paesaggio di Claudio Argentifero
Raccontare il lavoro agricolo attraverso i luoghi, la forza del paesaggio e delle architetture, i volti di agricoltori e allevatori ripresi nei propri ambienti di lavoro. Un viaggio nella bellezza dell’ambiente montano raccontato da immagini di paesaggi naturali e coltivati, nell’amore per la terra e il lavoro, narrato attraverso una serie di ritratti di uomini e donne che posano accanto agli animali che accudiscono. Le fotografie scattate tra il 2014 e il 2015 fanno parte di un ampio progetto di documentazione del territorio varesino, finalizzato alla salvaguardia del paesaggio e alla trasmissione tra generazioni di radicate tradizioni.
Motivazioni della giuria
Lavoro che rappresenta con forza il rapporto tra l’uomo e gli animali in ritratti ben ambientati e costruiti con grande cura, controllo, rispetto e coerente linguaggio compositivo.
Menzione speciale
Storia di fatica e ingegno contadino tra rocce e sole di Valentino Cangiai
La Valtellina di Tirano e la Svizzera della Val Boschivo hanno in comune una storia di fatica: quella di contadini, apicoltori, allevatori, orticoltori, cuochi, artigiani. Piccoli fazzoletti di terra coltivabili sono stati strappati alla roccia per realizzare un paesaggio terrazzato delimitato e sostenuto da muretti a secco, costruiti utilizzando sassi incastrati alla perfezione con abilità. Sono immagini di contadini e di piccole realtà produttive ancora esistenti e resistenti in questo territorio. Un omaggio al passato, una documentazione del presente, uno stimolo per le nuove generazioni.
Motivazioni della giuria
Documentazione assai variegata del territorio, composta da molti temi, dal paesaggio al ritratto, ai momenti di vita e di lavoro della montagna.
SEZIONE AUDIOVISIVI
Primo Premio
Il passo di Alessandra Locatelli, Mattia Colombo e Francesco Ferri
Il Passo è la storia di una prova di forza, quella di Gabriele che a tredici anni affronta per la prima volta un’estate da pastore sulle Alpi. Il passo è il valico tra le montagne, ma anche l’unità del cammino, il rito del passaggio, la metafora di una crescita, di un cambiamento. È un cammino fisico e interiore, quasi un’educazione sentimentale, un’iniziazione alla vita. La fatica quotidiana, la lentezza e la solitudine, la lontananza da casa e il distacco sono tutti elementi di un dramma che non è solo di Gabriele ma di tutti i pastori che sono con lui. Il film segue Gabriele, scava nelle relazioni che intreccia e che la montagna crea e distrugge. La struttura del film assomiglia a quella di un romanzo di formazione che, pagina per pagina, scena per scena, segue il giovane protagonista sempre piu’ da vicino, attraverso le prove che lo aspettano, scoprendo alla fine del viaggio un personaggio diverso da quello che era all’inizio.
Motivazioni della giuria
Progetto che presenta un percorso di formazione, una storia emblematica e attuale, dalla quale emerge il confronto tra generazioni e la particolarità della vita in alpeggio. La qualità del lavoro è data da un’efficace alternanza di dialoghi e silenzi, dalla sensibilità e consapevolezza dello sguardo e della costruzione narrativa.
Secondo Premio
Quello che mangia di Elvio Manuzzi e Pietro De Tilla
Come si parla di alimentazione? Quali sono i luoghi, le occasioni, le situazioni, gli individui, i gruppi tra cui cercare, dove osservare e riconoscere la cultura dell’alimentazione di un territorio?
Conoscere la cultura dell’alimentazione di un territorio significa avere la sensibilità di comprendere che relazione gli abitanti intessono con e attraverso il cibo, quando lo stanno coltivando, quando lo stanno allevando o procacciando in natura, quando lo mangiano, con chi, dove e mossi da quali motivazioni. Quando lo condividono, quando lo preparano per gli altri, per mestiere o per affetto. Quando lo stanno per perdere a causa di una stagione particolarmente avversa. Quando lo stanno scrivendo e fissando su ricettari familiari, quale parte pregnante della memoria affettiva più intima. Il cibo lo produciamo per noi e per gli altri, sempre. Mentre lo stiamo producendo è già un dono, varrà per altri e verrà ceduto.
Motivazioni della giuria
Progetto strutturato per quadri di documentazione che narrano la relazione tra alimentazione animale e umana e mettono in scena il rapporto tra giovani e anziani all’interno di una comunità. Buona la descrizione del luogo e attento il lavoro di ricerca etnografica.
Terzo Premio
Dolci Acque di Eric Davanzo
Dolci acque sviluppa in chiave simbolica il tema prescelto: l’intento non è didascalico ma evocativo. Attraverso lo scorrere dell’acqua l’osservatore è portato a seguire il continuo evolversi di forme, luoghi e materia. Dalle cime ghiacciate, lungo i fianchi delle montagne, attraverso i corsi naturali e artificiali delle centrali idroelettriche, l’acqua, elemento vitale per eccellenza, percorre le valli. La catena alimentare é ripercorsa come un viaggio che incrocia vita, morte e trasformazione. La natura dei luoghi montani non è facile: l’uomo ha imparato a conoscerla, a piegarla ai suoi scopi, a volte semplicemente ad assecondarla. Ha sviluppato attività produttive adattandosi a climi e terreni diversi, facendosi amico lo scorrere delle stagioni. Così pastorizia e allevamento si spostano nel corso dell’anno, alla ricerca delle altitudini più propizie. Le immagini si inerpicano lungo i fianchi della montagna. Sulle tracce di un allevatore di Viano si risalgono prati ripidi al seguito di vacche e vitelli, ma basta affacciarsi verso la valle per intravedere il lago di Poschiavo.
Motivazioni della giuria
Progetto realizzato con attenta cura formale, strutturato con un’interessante alternanza di quadri visivi sul paesaggio e sul lavoro di montagna.
Menzione speciale
La gra. Castagne a Rodolo di Italo Sordi e Fabrizio Caltagirone
Per le comunità alpine e prealpine tradizionali, la castagna rappresentava un fattore essenziale di sopravvivenza e dava luogo a una serie di attività che impegnavano l’intero arco dell’anno.
Il documentario racconta come, quella che è stata definita la “civiltà del castagno”, si è realizzata a Rodolo, un piccolo paese del versante nord delle Orobie, in Valtellina. Qui “per passione”, ma anche per una sorta dipietas nei confronti delle fatiche e dei sacrifici dei propri antenati, alcune persone affiancano alle proprie attività lavorative un costante e concreto impegno nella conservazione dei saperi e delle pratiche tradizionali relative alla coltivazione del castagno e alla lavorazione dei suoi frutti. Dalle loro parole emerge una tenace continuità tra il passato e il presente della montagna lombarda. Di tutto questo rimangono interessanti consuetudini alimentari come il panón di castagne e noci o la minestra didoméga composta di orzo, fagioli, castagne e latte, e soprattutto le complesse tecniche di affumicamento delle castagne nelle gra.
Motivazioni della giuria
Attento lavoro di documentazione e di ricerca etnografica.
Darsena di Milano, accesso da viale Gorizia 20 ottobre – 1 novembre 2015orari: lunedì-venerdì ore 10.30-21.00, sabato e domenica 10.30-24.00 Ingresso libero
Antartide
Questo giornale ha già, da tempo, messo in risalto le iniziative del CNR sulle ricerche in Antartide. Ora annunciamo con una punta di orgoglio: Missione Antartide, 30 anni di ricerca italiana nel continente estremo. E’ stata inaugurata in questi giorni al Vittoriano la mostra celebrativa per i 30 anni del Programma nazionale di ricerche in Antartide. L’esposizione, curata da Cnr ed Enea, sarà aperta al pubblico fino al 2 novembre. Il luogo, come si diceva, è il complesso del Vittoriano, Sala della Gipsoteca, illustra e celebra i luoghi e gli scopi dei 30 anni del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra). La mostra inoltre ha il compito di divulgare le tappe fondamentali della presenza italiana nel continente estremo, mettendo in luce i più importanti risultati scientifici e logistici ottenuti, le difficoltà superate e gli obiettivi futuri. Curata da Anna M. Fioretti del Cnr, Guido Di Donfrancesco dell’Enea e Roberto Azzolini del Cnr, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al prossimo 2 novembre. La mostra si muove su due percorsi divisi ma, nel contempo anche combinati. Sul lato espositivo destro si ripercorrono i tre decenni di intenso sforzo logistico compiuto dall’Italia in Antartide per attuare il Pnra a supporto della ricerca; sul lato sinistro vengono descritte le ricerche scientifiche alla base di questa importante impresa, suddivise in cinque aree tematiche dedicate alla geologia, al paleoclima, alla biodiversità e adattamento, ai cambiamenti globali e allo spazio visto dall'Antartide. Sono inoltre esposti reperti geologici, una selezione di meteoriti ed alcuni importanti strumenti di misura utilizzati in passato in Antartide. A completamento della mostra è allestita una sezione didattica dedicata alle scuole, dove i giovani visitatori potranno rivivere l’esperienza di un vero campo remoto antartico, completo di tenda, piccolo mezzo cingolato, strumentazione e ricercatore all’opera. Infine la raccolta di fotografie e filmati. I materiali sono realizzati da tre grandi fotografi, Paul Nicklen, Roberto Palozzi ed Enrico Sacchetti. Il Programma nazionale di ricerche in Antartide è promosso e finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). L’attuazione logistica è affidata all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), mentre il coordinamento scientifico è di pertinenza del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Il Miur si avvale della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide (Csna) per la pianificazione strategica delle attività. Istituito nel 1985 dal Parlamento con apposita legge, al fine di consentire la partecipazione italiana al Trattato sull’Antartide al quale il Paese aveva aderito nel 1981, da 30 anni il Pnra promuove lo svolgimento di attività di ricerca di assoluta peculiarità sul pianeta, conseguendo risultati scientifici, spesso di eccellenza, che hanno ricevuto l’apprezzamento e il riconoscimento della comunità internazionale. Il Programma ha coinvolto ad oggi oltre 3000 scienziati e specialisti, coordinati in una rete virtuale alla quale partecipano le Università e i maggiori Enti pubblici di ricerca. Le Forze Armate forniscono un importante contributo alla sicurezza degli uomini e delle operazioni. A fianco e in supporto alle attività di ricerca sono state realizzate infrastrutture tecnologicamente avanzate come la Stazione costiera Mario Zucchelli e la Stazione continentale Concordia (in collaborazione con la Francia), ed è stato sviluppato un sistema integrato marittimo e aereo, di trasporti da e verso l’Antartide e per l’accesso e l’esplorazione dell’interno del continente. Notizie tratte da comunicati CNR da Carlo Mola
Orario: Dal lunedì al giovedì 9,30 - 18,30 Venerdì – sabato e domenica 9,30 – 19,30 L’entrata è consentita fino a 45 minuti prima della chiusura della mostra Ingresso gratuito. Per informazioni: Tel. 06/6780664 - www.comunicareorganizzando.it
CNR, Informatica
Sentiamo il dovere di segnalare questa serie imponente di manifestazioni guidate dal CNR e legate all’informatica. Tutti devono almeno sapere quanto qvviene.itCup: vince 'Mindesk', la penna in 3D La .itCup del Registro.it, i big data che cambia il mondo del calcio, i twitter per gli eventi climatici estremi, la tecnologia in 3D che ricostruisce i siti archeologici, il diritto di autore, ed il fenomeno del web The Jackal sono alcuni dei 15 eventi che il Cnr ha organizzato per l’Internet festival’Mindesk' di Vittorio Bava di Bari, un sistema, composto da un pennino e un software, che permette di realizzare la propria idea in 3d e in realtà virtuale con il supporto di un visore (Oculus Rift o Microsoft Hololens), vince la quarta edizione di '.itCup', la competizione dedicata agli start up organizzata da Registro .it, l'anagrafe dei domini italiani gestita dall'Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa. La premiazione è avvenuta in occasione di Internet festival in svolgimento a Pisa. La start up barese, ideata insieme a Gabriele Sorrento, si è aggiudicata un viaggio a San Francisco e l’iscrizione alla Startup School di Mind The Bridge (premio offerto dalla Fondazione Denoth). L’altro premio, un grant da 4.000 euro offerto da b-ventures, l'acceleratore di startup tecnologiche di Buongiorno, è andato a 'eVeryride' di Lorenzo Polentes di Milano, aggregatore di tutti i Carsharing, Bikesharing e Scootersharing di Milano, Roma, Firenze e Torino, che permette di vedere, comparare e prenotare tutti i servizi da un’unica app. I premi sono stati assegnati a Pisa dalla giuria composta da Mauro del Rio (presidente di Buongiorno SpA), Marco Gualtieri (fondatore di TicketOne e Ceo di Seeds&Chips) e Cesare Sironi (Stark Ventures) e Martina Pennisi (Corriere della Sera, Wired, Startupitalia). Il premio del pubblico è andato a 'Ganiza' di Francesco Marino di Catania, una app che aiuta i gruppi di giovani a decidere cosa fare nel tempo libero. È stata la start up più votata sulla piattaforma www.itfan.it aggiudicandosi una consulenza di comunicazione offerta da iDna, digital agency del Polo tecnologico di Navacchio partner di Registro .it (www.idna.it) Dall’8 all’11 di ottobre, Pisa è stato il palcoscenico di 'Spazio alla rivoluzione digitale', area tematica scelta per l’Internet festival (If) che vede confermare il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Istituto di informatica e telematica (Iit-Cnr) e il Registro.it tra gli assoluti protagonisti della kermesse dedicata all’informatica. “A Pisa è nato l’internet italiano – dice Domenico Laforenza presidente dell’Area della ricerca del Cnr pisano –, e lo fece proprio con competenze e professionalità del Cnr. Ancora oggi ci ritroviamo qui a celebrare ciò che allora passò come una rivoluzione silenziosa, una rivoluzione quasi sconosciuta in tutte le prospettive future agli stessi protagonisti, mentre oggi, internet è in piazza, nelle case ed è nei fenomeni epocali dei flussi di intere popolazioni migranti. Internet c’è, il Cnr c’è, e c’è sempre stato”. Ecco gli hilghights del ventaglio di appuntamenti che sono stati proposti dal Cnr. Tra le iniziative speciali di If, il 9 Ottobre presso il Teatro Sant’Andrea si é parlato di internet e settore agroalimentare con la presentazione della ricerca di Maurizio Martinelli del Registro.it sul cibo nel web, nel panel “FINe: the Food In the Net observatory”. L’agroalimentare è uno dei pilastri dell’economia ma le aziende del settore sfruttano i benefici di internet? La ricerca di Martinelli delinea un’analisi di sicuro interesse ed utilità per aiutare le piccole e medie imprese del settore agroalimentare. I cambiamenti climatici stanno segnando sempre più pesantemente la nostra vita e la nostra sicurezza. Eventi estremi si verificano sempre più di frequente mentre la comunità internazionale fatica trovare accordi efficaci per la mitigazione degli effetti del Climate change. Cosa possiamo fare? A questa domanda, ha cercato una risposta il 9 ottobre presso la Scuola Sant’Anna, Maurizio Tesconi (Iit-Cnr), già inventore dei twitter’tellurici' con l’app’twittermoto'. Nella stessa giornata, è andato in scena SoBigDataShow a cura dell’Isti-Cnr. E’ stato creato, presso la Stazione Leopolda, un vero e proprio show che ha consentito di comunicare in maniera divulgativa il mondo dei big data con un percorso di contaminazione allegra ed inusuale tra teatro, letteratura ed intrattenimentoIl 10 vi è stato Cna Next: un confronto tra i piccoli artigiani e le soluzioni innovative e 'Digitaly', un progetto realizzato da Cna in partnership con Amazon, Google, Seat Pg e Registro .it, che mira a contribuire al processo di digitalizzazione delle imprese italiane. Sempre lo stesso giorno, presso la Stazione Leopolda i ricercatori dell’Isti-Cnr mostrarono come il mondo del calcio stia cambiando grazie all’utilizzo dei big data ed alle tecnologie wireless. E’ un excursus che dal ragioniere che introdusse l’analisi dei dati nel calcio al colonnello sovietico che usò per primo il computer per capirne la complessità. L’intera giornata dell’11 ottobre ha avuto protagonisti i bambini con lezioni sull'uso consapevole di internet a cura della Ludoteca .it, progetto del Registro.it. Assieme agli operatori della Ludoteca, per questa edizione di IF con la presenza degli alunni del Liceo Scientifico Buonarroti che hanno spiegato ai 'colleghi' più piccoli l'importanza di una navigazione sicura. Il Registro .it ha organizzato nel chiostro del Teatro Lux, la mostra 'A occhi aperti: sguardi d’autore sul .it'. Una carrellata di volti ed attività di aziende dell’agroalimentare che hanno scelto il suffisso .it per i loro siti e comunicazione aziendale. L’8 Ottobre invece, i ricercatori dell’Isti-Cnr hanno dato una dimostrazione di ricostruzione in 3D di siti archeologici mostrando alcune opere d’arte riprodotte in digitale. Il workshop presenta gli strumenti per la riproduzione, lo studio, la conservazione e la presentazione dei beni culturali. Il programma 'Scena Digitale', a cura del Registro.it e dello Iit-Cnr, si è tenuto l’8 ottobre con un panel dal titolo 'Il diritto d’autore nell’era di Internet' alla presenza di Mario Bonafè, Patrizio Menchetti, Giangiacomo Olivi e moderati da Claudio Giua (giornalista e direttore di Internet festival). Di modernizzazione di pubblica amministrazione e agenda digitale e di cosa cambierà con l’approvazione della 'Carta della cittadinanza digitale', se ne è parlato nel panel 'Internet e Pubblica Amministrazione' con Vittorio Bugli (Regione Toscana), Marco Filippeschi (Sindaco di Pisa), Rita Forsi (direttrice di Iscom), Furio Honsell (sindaco di Udine) e Domenico Laforenza (Presidentee del Cnr di Pisa), moderati da Ernesto Belisario. Saranno i The Jackal gli ospiti d’eccezione (9 ottobre) del programma. Il famoso collettivo che ha realizzato la serie web 'Gli effetti di Gomorra sulla gente' parteciperà all’incontro 'Internet e imprese: ascoltare la community e raccontarsi in Rete' con tra gli altri Daniele Chieffi (giornalista e Head of media relations di Eni). Po il’incontro con Marco Damilano, vicedirettore dell’Espresso e nel gruppo di Gazebo (Raitre).IF2015 è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro.it e Istituto di informatica e telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore insieme a Camera di Commercio, Provincia di Pisa e Associazione festival della Scienza. Il direttore del festival è Claudio Giua, presidente di Fondazione Sistema Toscana. Il coordinamento è affidato ad Adriana De Cesare per Fondazione Sistema Toscana. Anna Vaccarelli (Iit-Cnr) e Gianluigi Ferrari (Università di Pisa) coordinano rispettivamente il comitato esecutivo e scientifico.
Abbiamo riportato integralmente. E’ evidente che abbiamo appena sfiorato la notizia. Siamo disponibili a ulteriori chiarimenti a richiesta. CARLO MOLA