Il Leone d’oro 2015 vola in Sudamerica

Venezia 2015 Mostra a sorpresa, anzi a sorprese
 
Da molti anni siamo abituati a Leoni d’oro contestati e criticati, con la 72. Mostra Internazionale del Cinema , è stato lo stesso. La giuria guidata da Cuaron ha clamorosamente lasciato a bocca asciutta tutti.
A trionfare contro ogni pronostico il venezuelano Desde Allà di Lorenzo Vigas, fulminante esordio alla regia a tematiche queer. Stroncato da parte della stampa cartacea nazionale, Desde Allà ha così omaggiato nel migliore dei modi il decennale del Leone d'Oro nel 2005 andato a Brokeback Mountain. Inattesi anche i due riconoscimenti attribuiti al francese L'Hermine di Christian Vincent mentre l'Italia ha potuto festeggiare la 3.a coppa Volpi femminile consecutiva grazie a Valeria Golino di Per amor Vostro. 
Il film Leone d’oro. Desde allá (da lontano)
Titolo originale: Desde allá Nazione: Venezuela, Messico
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 93'
Regia: Lorenzo Vigas
Cast: Alfredo Castro, Luis Silva, Jericó Montilla, Catherina Cardozo, Jorge Luis Bosque, Greymer Acosta
Produzione: Factor RH Producciones, Lucia Films, Malandro Films
Data di uscita: Venezia 2015 - In Concorso
 
Trama:
. Desde Allà è un film che indaga sulla relazione tra età differenti, sull’identità sessuale dal punto di vista psicologico emozionale. L’intento del regista di mettere sotto i riflettori il rapporto complicato tra i due protagonisti funziona perfettamente e il film scorre lasciando lo spettatore con un senso di immaginabile disagio. Armando, oltre a sistemare le dentiere degli anziani vaga per le strade di Caracas con il portafogli pieno di denaro per adescare giovani ragazzini, portarli a casa, guardarli, farli spogliare e infine masturbarsi, ma senza toccarli. La sua vita cambierà con l’incontro di Elder, un ragazzo trovato per la strada in uno dei quartieri poveri di Caracas. Elder però è un violento e una volta a casa con Armando continuerà ad insultarlo dandogli della “checca”, ma allo stesso tempo cerca il modo di guadagnare più soldi possibili, fino a colpirlo, derubarlo e scappare via con il portafogli. Armando (interpretato dal bravissimo Alfredo Castro) viene colpito, non solo fisicamente da Elder e decide di cercarlo di nuovo, non tanto per recuperare i soldi, quanto per instaurare un rapporto con lui. Se all’inizio è Armando che prova ad avere una relazione con Elder, poi le parti si invertono ed è il ragazzino, prima interessato ai soldi che trova poi in qualche modo nel suo adescatore la figura mancante del padre finito in carcere. Ma non è il rapporto padre-figlio quello che si delinea in questo film, ma la scoperta dell’omosessualità latente di Elder che finisce per innamorarsi di Armando. L’uomo, man mano che frequenta il ragazzo diventa sempre più distaccato, e il culmine arriva dopo che i due hanno un rapporto sessuale e Armando decide, nel modo più meschino e cinico di scaricare il ragazzo, respingendo così il suo amore. Elder infatti compie un gesto estremo per dimostrare quanto Armando ha cambiato la sua vita e decide di trasformarsi in killer per uccidere il padre di Armando, uomo benestante che nel passato aveva traumatizzato la vita del figlio, trasformandolo così in un uomo privo di emozioni. Per togliersi di mezzo Elder, oramai diventato ingombrante per un uomo che non riesce a provare nulla, chiama la polizia e denuncia il ragazzo che verrà arrestato, scaricandolo come un sacco d’immondizia. Il film procede su due mondi paralleli che mai si incrociano, da un lato la società benestante e fragile, dall’altra la vita di un ragazzo  e difficilmente piacerà a tutti.
DOMANDE & RISPOSTE 
 A Lorenzo Vigas, regista esordiente a Venezia.( DI FATTO, TUTTI LO CREDEVANO IN LIZZA PER IL Premio De Laurentis!)
Cosa vuol dire fare un film oggi in Venezuela, ci sono difficoltà?
Assolutamente, a causa dell’inflazione, che oggi è arrivata al 200%, quando in un paese normale è sul 3-4 % è molto difficile lavorare. Basti pensare che quando ricevi dei soldi per fare un film hanno un valore e dopo due mesi non servono più a nulla, sono svalutati e quindi il problema dei finanziamenti è sicuramente qualcosa da mettere in considerazione. Siamo stati supportati dal CENAC, ovvero il centro di cinematografia del Venezuela. I soldi alla fine arrivano ma le riprese non sono immediate e al momento di fare le riprese bisogna cercare nuovamente altri fondi. Inoltre la delinquenza negli ultimi cinque anni è aumentata vertiginosamente: non è sempre stato così, ma oggi dopo le 8 di sera per le strade di Caracas non c’è più nessuno, non è una città sicura e tutti si chiudono in casa. Quando fai delle riprese di un film bisogna prendere mille precauzioni, ma allo stesso tempo è una delle città più interessanti del Sud America al momento per poter fare un film e questa tensione che c’è tra le classi sociali aiuta a raccontare nuove storie.
Luis Silva, l’attore protagonista sembra molto integrato con il suo personaggio di ragazzo di strada, oppure ha dovuto lavorare molto per entrare nel ruolo?
Luis prima di questo film ha fatto un cortometraggio e ha sempre voluto recitare in un lungometraggio. Non possiamo dire che ha esperienza, la sua è una dote naturale ma quando ho incontrato Luis al casting ho capito che avrebbe potuto fare qualunque cosa e penso che nel film sia emerso. Luis viene da un quartiere di periferia molto complicato, ma secondo me è molto versatile, potrebbe benissimo fare la parte di un ragazzo di una famiglia molto agiata. Ho trovato Luis molto velocemente, ma il problema è stato quello di trovare la parte dei suoi amici nel film, abbiamo fatto un sacco di casting in zone molto povere ma poi una volta trovati, abbiamo dovuto fare un workshop di 4 mesi, per prepararli , perché nessuno di loro aveva mai recitato.
Nel film non è chiaro se Armando decide di attuare un piano per togliere di mezzo Elder dalla sua vita, è qualcosa che non voleva esplicitare nel film?
Penso  che una delle cose importanti quando si fa un film è far pensare lo spettatore una volta uscito dalla sala. Però non ho pensato a questa possibilità quando ho scritto il film. Armando non riesce a livello emozionale a portare avanti la relazione e quindi decide di rifiutarla. Sono contento però che ci sia questa possibilità nei pensieri del pubblico.
Questo è un film sulle relazioni impossibili ?
Si. La relazione tra i due protagonisti è davvero impossibile, Armando inizia con avere delle necessità emozionali ed è proprio per questo che trova Elder. Armando però non si lascia toccare da nessuno, non vuole avere altri contatti con le persone e quando Elder decide di colpirlo per rapinarlo, succede qualcosa nel cervello di Armando. Scatta così la domanda se una relazione tra i due è davvero possibile. Elder sarà lo spartiacque tra vivere ed essere un fantasma per le strade di Caracas.
Questo film parla anche di omosessualità in Venezuela.
In generale essere gay in Sud America è ancora un problema perché viviamo in una società machista e l’omosessualità non è accettata come dovrebbe essere. Per me era importante raccontare questa storia proprio per questo tema. Spero che l’uscita di questo film possa suscitare diverse reazioni e creare un dibattito che superi le barriere contro l’omosessualità.
 
 
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