«I movimenti nel mondo e il ruolo dell’Europa»

Speciale lezione nel segno dell’educazione e della responsabilità collettiva grazie agli interventi del Ministro Bianchi del professor Prodi e di Monsignor Zani
«I movimenti nel mondo e il ruolo dell’Europa» è stato il tema al centro dell’incontro di formazione
online  promosso  dagli Uffici Scolastici Territoriali di Sondrio e Cremona, in  collaborazione  con  quelli
di Bergamo e Brescia, che  ha  visto  anche  l’autorevole  e  significativa partecipazione  del  Ministro
dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha voluto lanciare ai tanti ragazzi che hanno seguito la diretta
streaming  il  proprio  messaggio  di  fiducia  nei  confronti del  futuro. Globalizzazione,  educazione  e
responsabilità  collettiva  sono  solo  alcune  delle  sfide  che  le  nuove  generazioni  sono  chiamate  a
cogliere. «Attraverso  l’incontro  di  oggi  i  ragazzi  hanno l’opportunità  di  approfondire  un  tema
importante come quello della globalizzazione grazie alla quale, negli ultimi 20 anni, abbiamo cominciato
ad  “aprire  le  porte” e  a  mettere  in  collegamento  il  mondo  intero  – ha  esordito  il  Ministro  Bianchi
rivolgendosi agli studenti –. Ciò ci ha consentito di conoscere le grandi potenzialità ma anche le fragilità
di questo mondo, fortemente acuite della pandemia. Dal canto suo l’Europa ha dato uno stile di vita, un
welfare collettivo e un’idea di democrazia che in altre parti del mondo non ci sono. Ma c’è anche il tema
fondamentale  dell’educazione  come  perno  della  crescita  e  come  base  dell’uguaglianza.  Crescita,
uguaglianza  ed  educazione  sono  dunque  i  temi  cruciali.  E  qui  devo  ricordare  la  straordinaria  sfida
lanciata  dal Santo  Padre  sul  “Patto  educativo  globale”:  senza  ritrovare  un  rapporto  fra  pari centrato
sull’educazione  non  usciremo  mai  da  questa  pandemia.  Ringrazio  dunque  l’Ufficio  scolastico  per  aver
proposto  una  riflessione  su  tali  temi  e tutti  voi  relatori  per  aver  messo  ancora  una  volta  la  scuola  al
centro. Iniziative come queste rappresentano un bel modo di usare la “distanza” al pari della “presenza”».
All’incontro, moderato dalla professoressa Angela Beretta dell’Istituto “Racchetti-Da Vinci” di Crema,
non è mancato nemmeno il Dirigente Ust, Fabio Molinari che ha portato anche i saluti del Direttore
Generale  Usr  della  Lombardia,  Augusta  Celada,  e  il Prefetto  di  Sondrio,  Salvatore  Rosario
Pasquarillo. «Grazie al Ministro che ha voluto portare il suo importante messaggio alle nostre scuole –
ha dichiarato Molinari –. Oggi dobbiamo coltivare l’educazione civica anche attraverso questi momenti
di riflessioni. E domandarci: “Siamo riusciti a formare l’uomo europeo? E cosa ci serve ancora per farlo?”.
Per  poterlo  fare è  importante  anche sfruttare  questi  strumenti  di  forza,  i  moderni  mezzi  di
comunicazione  che i  nostri  ragazzi sanno  usare come  dimostrato  dai  tantissimi  studenti  connessi  via
streaming». Il Prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, ha poi rimarcato l’importanza di coltivare
«un’identità europea comune» specie in questa complicata fase storica; «un’identità che non è alternativa
ma del tutto complementare a quella nazionale». «Chiesa e società civile hanno il dovere di sviluppare in
ciascun uomo quella parte spirituale che guardi ai principi e non solo ai agli interessi e ai bisogni – ha
aggiunto  –.  L’educazione  delle  singole  persone  deve  dunque  tornare  ad  occupare  un  ruolo  centrale
affinché l’Europa diventi nuovamente protagonista per affrontare le nuove sfide».
Preziosi  ed  illuminanti  i contributi  offerti alla  discussione  dagli  autorevoli  relatori:  il professor
Romano  Prodi,  già  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  e  della  Commissione  Europea,  e  da
Monsignor  Angelo  Vincenzo  Zani,  Segretario  della  Congregazione  per  l’Educazione  Cattolica  della
Santa  Sede.  «Trent’anni fa  uscì  un  libro  intitolato  “La fine  della  storia”  il  quale  raccontava  come  con
l’emergere  di  una  superpotenza  come  gli  Stati  Uniti  vi  sarebbe  stata  la  fine  della  storia  e  invece nel frattempo il mondo ha intrapreso inizialmente un cammino per diventare più globale, poi sono iniziate
delle tensioni molto forti con l’ascesa di Trump, ed ora siamo di nuovo in una situazione di incertezza –
ha ben spiegato il professor Romano Prodi ai ragazzi –. Una cosa è chiara: oggi abbiamo a che fare con
una  sfida  molto  forte  tra  Cina  e  Stati  Uniti  le  cui  tensioni  sono  sempre  aumentate.  Il  quadro  è  quello
simile  ad una  potenza  forte  come  Sparta  e  di  una  potenza  ascendente  come  Atene,  due  realtà
estremamente  diverse.  Ma  come  andrà  a  finire  questo  scontro? Io  confido  che  si  giunga  presto  ad un
qualche tipo di accordo e non certo ad una guerra». «L’Europa – ha proseguito Prodi – è una realtà che
sul piano economico è una vera e propria potenza ma non è così sul fronte politico. Abbiamo fatto tanti
passi avanti ma, nella politica estera e militare i  singoli Paesi  sono ancora molto divisi. I Paesi europei
garantiscono scuola e salute pubblica, in ogni caso un minimo di maggior uguaglianza rispetto ad altre
realtà e,  in  un  mondo  di  grandi  disparità,  cari  ragazzi,  vi  assicuro  che  è  una  cosa  estremamente
importante. Il grande messaggio che l’Europa dà al mondo è un messaggio di equilibrio, di rispetto per la
cultura  umanistica  e  delle  tradizioni,  nonché  un  esempio  di  convivenza  fra  le  diversità;  l’Europa  è
un’unione  di  minoranze  in  cui  i  diritti  di  tutti  i  Paesi  vengono  ugualmente  rispettati,  un  aspetto  che
sicuramente rallenta il processo decisionale ma che ha un valore importantissimo».
Monsignor  Angelo  Vincenzo  Zani ha  poi  regalato  a  tutti  una  profonda  riflessione  sul  tema
dell’educazione nel mondo e sul Patto Educativo Globale voluto da Papa Francesco. «Il nostro Dicastero
è  lo  strumento  attraverso  il quale  il  Santo  Padre  segue  le  Istituzioni  educative  nel  mondo  dove  oggi
abbiamo 219mila scuole cattoliche frequentate da oltre 62 milioni di studenti e ancora 1.865 Università
cattoliche con 11 milioni di studenti – ha ricordato Monsignor Zani –. La nostra sfida è quella si offrire
un servizio che sia prima di tutto un processo di umanizzazione, di crescita e formazione senza per questo
imporre il nostro credo. Cerchiamo sempre di avere un progetto educativo che abbia una forte identità,
che sia di qualità e che ponga al centro le persone, educhi al rispetto delle norme ma che abbia anche una
visione  di  persona  indipendentemente  dalle  appartenenze  culturali,  etniche  e  religiose.  Il  secondo
principio  è  quello  di  costruire  un’Istituzione  in  costante  dialogo  con  il  territorio  e  non  una  realtà
autoreferenziale.  Altro  obiettivo  sul  quale  puntiamo  è  la  formazione  dei  formatori  e  il  loro  costante
aggiornamento. E ancora poniamo grande attenzione nel misurarci con le nuove sfide sociali e culturali
che  sono  in  continua  evoluzione. Fondamentale  è  poi  il  tema  della  mondializzazione  con  migliaia  di
studenti e di scambi attraverso i progetti Erasmus ed Erasmus Mundus. Senza dimenticare la necessità di
ricostruire un Patto educativo così come indicato dal Santo Padre che ricopre un ruolo principale nella
nostra missione affinché l’educazione diventi sempre più inclusiva e di mutua comprensione».
Al seguente indirizzo è possibile riguardare la diretta:
https://www.youtube.com/watch?v=3RcSlVD-DB8&t=3144s

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