Biennale di Venezia 57ma Esposizione Internazionale d’Arte VIVA ARTE VIVA Venezia ), è aperta al pubblico

di: Maria de falco Marotta - Elisa Marotta - Antonio De falco

La Biennale di Venezia 57ma Esposizione Internazionale d’Arte VIVA ARTE VIVA Venezia (Giardini e Arsenale), è stata aperta al pubblico dal 13 maggio e lo sarà fino a domenica 26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale.  E' curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La Mostra sarà affiancata da 85 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i Paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (prima volta da solo). Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, sarà curato quest’anno da Cecilia Alemani. Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57. Esposizione. La Mostra Internazionale VIVA ARTE VIVA.

La Mostra offre un percorso espositivo che si sviluppa intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall'Arsenale fino al Giardino delle Vergini. 120 sono gli artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi; di questi 103 sono presenti per la prima volta nella Mostra Internazionale del curatore. La Mostra è ispirata all'umanesimo, non precisato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell'uomo come essere capace di dominare su quanto lo circonda; semmai un umanesimo che celebra la capacità della persona, attraverso l'arte, di non essere dominata dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. È’ un umanesimo nel quale l'atto artistico è a un tempo atto di resistenza, di liberazione e di generosità ( cfr. il discorso di C. Macel ). «L'arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell'umanità, in un momento in cui l'umanesimo è messo in pericolo. Essa è il luogo per eccellenza della riflessione, dell'espressione individuale e della libertà, così come degli interrogativi fondamentali. L'arte è l'ultimo baluardo, un giardino da coltivare al di là delle mode e degli interessi specifici e rappresenta anche un'alternativa all'individualismo e all'indifferenza (C: Macel). Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell'artista appaiono dunque cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei. È grazie alle individualità che si disegna il mondo di domani, un mondo dai contorni incerti, di cui gli artisti meglio degli altri intuiscono la direzione.» «VIVA ARTE VIVA è così un'esclamazione, un'espressione della passione per l'arte e per la figura dell'artista.
Ai Giardini, quali padiglioni nazionali visitare
86 paesi espongono nei rispettivi padiglioni nazionali ai Giardini della Biennale. Tra le installazioni più spettacolari per il loro impatto visivo troviamo Tomorrow is another day (domani è un altro giorno) di Mark Bradford, uno dei più noti artisti americani contemporanei, nel padiglione degli Stati Uniti. “Come posso rappresentare il mio paese quando, come nero, gay, pensatore liberale e progressista, non mi sento più rappresentato dal mio governo?” Il suo progetto, infatti, raffigura una sorta di Casa Bianca in rovina con al centro la rotonda del Palladio.

Theatrum orbis nel padiglione russo è una mostra di sculture, installazioni, video e suoni concepita dagli artisti Grisha Bruskin, Recycle Group e Sasha Pirogova come una rappresentazione teatrale.
Nel padiglione della Gran Bretagna la mostra Folly dell’artista Phyllida Barlow è una personale di nuove opere create appositamente per la Biennale. Conosciuta principalmente per le sue colossali sculture realizzate con materiali poveri e di riciclo come il compensato, il cartone, il gesso, il tessuto e la vernice, Barlow crea sculture eclatanti e audaci fuori scala che evidenziano il rapporto fra gli oggetti e lo spazio che li circonda.
Turned upside down, it’s a forest (girata al contrario, è una foresta) è l’installazione di Takahiro Iwasaki nel padiglione del Giappone che si può vedere con prospettive diverse da due piani con una visione totalmente differente dall’alto e dal basso.
Nel bellissimo padiglione dei paesi scandinavi progettato dall’architetto norvegese Sverre Fehn e realizzato nel 1962, uno spazio essenziale in continuità con l’ambiente naturale esterno, la mostra Mirrored (specchiati) ospita le opere di sei artisti nordici di diverse generazioni tra cui la gigantesca scultura urbana Flying wave (onda volante) di Siri Aurdal realizzata con tubi in fiberglass e poliestere.
57esima Biennale d’arte di Venezia: la tenda dell’artista brasiliano Ernesto Neto alla mostra all’Arsenale © Patrizia Scarzella
Il percorso mostra all’Arsenale
La mostra all’Arsenale, uno dei luoghi storici più suggestivi di Venezia, è un percorso tra opere molto spesso di grandi dimensioni di artisti noti, emergenti o sconosciuti. Dai libri tessili di Maria Lai, celebre artista sarda, al brasiliano Ernesto Neto, da qualcuno definito artista sciamano che ha realizzato un’immensa tenda a rete intrecciata e funge da luogo di relax per molti visitatori. Passando poi per l’installazione intitolata Scalata al di là dei terreni cromatici dell’artista americana Sheila Hicks con grandi coloratissime balle di fibre naturali e sintetiche, e l’installazione di lampade in vetro e tende di metallo che creano piacevoli consistenze visive dell’artista portoghese Leonor Antunes.
Nel padiglione del Cile Bernardo Oyarzun, artista che unisce spesso elementi antropologici, sociali e storici per realizzare opere critiche della cultura e della società cilena, ha realizzato Werken (piante, in tedesco): un’installazione con più di mille maschere tradizionalmente usate per le cerimonie delle comunità indigene Mapuche che abitano il centro-sud del Cile e il sud-ovest dell’Argentina. Queste sono state realizzate dall’artista con quaranta artigiani Mapuche. La mostra è curata da Ticio Escobar, accademico e critico d’arte.
La Cina ha scelto il tema di raccontarsi con le opere dei suoi artisti contemporanei sul tema del tempo e con una riflessione sull’eternità: la mostra Continuum, generation by generation curata da Qiu Zhijie è basata sul concetto della parola cinese B0 xi che significa letteralmente “incessantemente” e metaforicamente indica la forza generativa della vita di fronte alle vicissitudini della storia e del destino. In costante evoluzione durante tutti i 180 giorni della Biennale, la mostra vedrà spettacoli interattivi di arti visive e teatrali. Possiamo dire che è il Padiglione più bello, affascinante con quell’intreccio dell’oro lavorato in modo straordinario da tante mani, ma che mostrano veramente cosa è l’intreccio dello Jin e dello Yang?
Altro Padiglione, molto interessante e- praticamente- il più generoso con i giornalisti, è quello dell’Australia che pone al centro i diritti dei rifugiati. E quale argomento ci coinvolge più di questo? E poi… Nel prossimo capitolo spiegheremo le bizzarrie della Biennale d’Arte visiva e le moltissime proposte lanciate dallo Staff della Biennale.
Maria de falco Marotta - Elisa Marotta - Antonio De Falco

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