“Vivere l’arte” oggi
(Nello Colombo) Merce sempre più rara oggi “vivere l’arte” che indubbiamente ha il profumo di fiori ormai in via d’estinzione che crescono soltanto in alto, molto in alto, tra le fenditure di rocce nascoste dal muschio tra impervi sentieri montani. Ed è sempre più difficile cogliere il muto stupore dell’anima che canta la poesia della natura, sottratti all’essenza più pura del sentimento dalla virtualità melliflua del sincretismo sintetico della parvenza di imago fittizie, levigate dal più sofisticato Photoshop. Il poeta oggi vive la sua estrema solitudine fuori da un mondo che non sa che farsene dei suoi inutili versi, prolasso malaccorto di una rada sensibilità a cui si è ormai fastidiosamente assuefatti. E quel che resta è solo al soldo dell’insipienza umana che mercanteggia il talento spacciandolo per vile moneta. L’umana semenza del divinare per arte con la parola alata è sempre più esigua. Ma ecco una navicella leggera, sospinta da zefiro amico muoversi nelle acque limacciose di un modernismo esasperato, dimentico del tempo perduto, che veleggia solitaria alle foci di un estuario rigonfio e selvaggio recando il vessillo di un nuovo manipolo di giovani baldanzosi che rinnovellano antichi cenacoli culturali che nutrono l’anima di bellezza e poesia. Accade allora che nella magia lunare della Piazza Vecchia d’un tempo solcata da 100 rivoli sommessi ci si ritrovi a far rivivere l’antica “Salita Ligari” che mena lungo la bisettrice della vecchia Scarpatetti fino a Castel Masegra, illuminata da mille tenui fiammelle, un fiore a ogni gradino, lungo cui incede scendendo con garbo ed eleganza una dolce donzella (la bella Vittoria) che veste i panni preziosi di Loredana Pasini mentre la musica avvolge la sera in un serico manto trapunto di luci. Una iniziativa che rientra nel circuito nazionale della “Settimana del Patrimonio culturale” organizzata da Italia Nostra. E “Vivere l’Arte” si riscalda con Massimiliano Greco e Antonio Muraca del “Progetto Alfa”, con “Lupo”, il poeta che copre di petali d’amore la sua donna coi suoi dolcissimi versi, insieme a tanti altre voci dell’universo lirico valtellinese, la scrittrice impegnata Lucia Linardi che incarna il pensiero dell’Associazione Gea Bandiera della Pace, il gruppo locale di ITALIA NOSTRA e il MVSA, con il patrocinio del Comune di Sondrio. Nell’animata piazzetta ci si ritrova in allegria e spirito di comunione, e anche a seguire le evoluzioni di una effervescente “pizzica” pugliese. “Chi crea bellezza crea felicità per sé e per gli altri perché l’anima riprende a vivere con la bellezza che aiuta a star bene”, è il pensiero della filosofa Linardi. La poesia ancora protagonista in Piazza Cavour con reading poetici a più voci, tra visite guidate a cura del Museo valtellinese di Storia ed Arte, tanta musica d’autore con i “Latini senza Confini”, (Patrizia Pili voce e percussioni, Tore Locatelli alla chitarra e Simona Cremonesi al flauto) e con la partecipazione di Gioia Di Biagio in performance artistiche e un dialogo aperto sulla sua autobiografia “Come oro nelle crepe” presentata presso la Sala “Vitali” del Creval. Una società che non riconosce la voce dei suoi poeti costretti ad appendere alle fronde dei salici le loro cetre è perduta per sempre. Fortunatamente in città si respira aria nuova con una novella schiera che marcia controcorrente e che sa parlare il linguaggio del cuore attraverso la parola che si fa musica e balsamo benefico per ogni umana inquietudine.