Campodolcino. Il Premio Madesimo ad Andrea Vitali

Ed ora appuntamento con l’inviato di guerra Fausto Biloslavo

Un anno di svolte questo 2013 per Andrea Vitali. Il popolarissimo scrittore di Bellano è salito domenica sera a Campodolcino per parlare del suo ultimo romanzo “Un bel sogno d'amore”, nell’ambito del calendario del Premio Madesimo.

Una serata davvero riuscita, organizzata dal Muvis, in collaborazione con il Consorzio turistico di Madesimo all'interno della chiesetta di Sant'Antonio. Oltre 100 i partecipanti, molti dei quali non sono riusciti a trovare posti a sedere che hanno seguito con attenzione Vitali, incalzato dalle domande della giornalista de La Provincia di Sondrio Antonia Marsetti.

“Un bel sogno d’amore” narra la storia di Adelaide Pizzi, ragazza bella e corteggiata indecisa se sposare Ernesto Tagliaferri, detto il Taglia, affascinante e scapestrato operaio della fabbrica in cui lavora, o il mite Alfredo Denti, rispettabile meccanico dell’officina dell’Orio, succube di una madre detta “facia de can”, faccia di cane.

A risolvere tutto sarà il destino, che si manifesterà in quell'estate del 1975, nella discussa proiezione di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci.

Un po’ condizionati dalla location religiosa, scrittore e giornalista hanno preferito lasciare al lettore la trama del romanzo e concentrarsi invece sulle novità che quest’ultimo libro ha segnato nella carriera di Vitali, visto che per la prima volta il racconto bellanese non è ambientato negli anni '30: “Sto invecchiando e in qualche modo il decennio degli anni '70 è diventato abbastanza nebuloso da permettermi di mischiare ricordi, esperienze, aneddoti e pettegolezzi. Non è l'unica svolta. Il mio prossimo romanza non sarà ambientato sul lago. Così i miei critici – ha ironizzato – dovranno rimangiarsi tutto quello che hanno detto. In realtà non mi sento un difensore delle radici e del campanile anche se racconto storie legate a una terra ben precisa. É la tradizione italiana a essere così. Basti pensare a Arbasino, Bassani o allo stesso Guareschi”.

Una citazione anche per l'opera “Manone”, fumetto illustrato da Bruno Ritter su un testo di Vitali dedicato all'emigrazione italiana in Svizzera per motivi di lavoro. Un volume arrivato nel pieno della campagna anti-italiani, definiti ratti, in Ticino: “Non pensavo che gli svizzeri fossero così cattivi – ha commentato l'autore. Nei manifesti contro gli italiani ho visto una violenza verbale e grafica che rimanda a periodo oscuri”.

Vitali è autore conosciuto anche per la sua prolificità (16 romanzi pubblicati, quasi il doppio quelli scritti). C'è chi l'ha paragonato a Simenon, autore di oltre 400 romanzi: “Ho la speranza di andare avanti ancora per molto – ha sorriso lo scrittore – ma forse raggiungere Simenon sarà difficile. Fortunatamente ho tante storie nel cassetto. É importante per mantenere viva la scrittura. Ho avuto anch’io periodi di blocco dello scrittore, ma li ho sempre vissuti senza angoscia. L'antidoto migliore? Rimane sempre la lettura”.

Al termine dell’incontro, decine e decine di persone si sono messe in coda per l’autografo di rito a cui l’autore ben volentieri non si è sottratto.

Prossimo appuntamento con il Premio Madesimo martedì 13 agosto con l’inviato di guerra Fausto Biloslavo. L’appuntamento è alle ore 21 alla sala congressi di Madesimo.
 

Cultura e spettacoli