Ambiente, nasce l’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico
Agnoletti (Unesco), “Non siamo quadri, produciamo ricchezza e bellezza”. A suggellare la firma oggi al Mipaaf la firma con i 27 territori promotori il DG Giuseppe Ambrosio “L’opera dell’uomo rende il paesaggio culturalmente rilevante, questo atto una spinta verso sviluppo, non solo conservazione, per rendere il nostro paese ancora più invidiabile”
Roma, 13 luglio 2022 – Con la firma dei 27 territori del Comitato Promotore nasce oggi l’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico: a suggellare l’atto oggi al Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali il Direttore Generale Giuseppe Ambrosio. “Dobbiamo superare la visione del paesaggio in quanto tale – ha dichiarato – l’opera dell’uomo rende culturalmente rilevante il paesaggio. Questa Associazione garantirà un ulteriore sviluppo dei territori, non solo la loro conservazione, per rendere ancora più invidiabile il nostro Paese”.
“Non siamo quadri – sottolinea il Prof. Mauro Agnoletti, titolare della Cattedra Unesco sul patrimonio dei paesaggi agricoli recentemente istituita presso l’Università di Firenze – siamo luoghi dove si vive, si lavora e si produce bellezza. Il modello dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico tiene insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale, è in grado di sopravvivere a climi mutevoli e rappresenta un bagaglio necessario per guardare al futuro. Oggi si apre un nuovo capitolo della storia: i territori possono adesso prendere in mano i propri destini, incidere sulle politiche: l’Italia non può imporsi per quantità o bassi costi dei prodotti agricoli, ma può imporsi per la qualità. All’italian sounding si risponde con la tutela del territorio: il paesaggio italiano non è replicabile”.
“I paesaggi rutali rappresentano un orgoglio nazionale, sono portatori di valori – ha aggiunto il Prof. Tiziano Tempesta, Membro del Comitato Scientifico del Programma FAO GIAHS – su cui si fonda il Paese. Il futuro non si può gestire con il ritorno al passato: dobbiamo prendere il meglio che ci arriva dalla nostra storia e sposarlo alla tecnologia. Abbiamo bisogno in questo della politica, ma anche della ricerca scientifica: serve innovazione tecnologica per portare nel futuro la migliore tradizione”.
La mattinata ha visto gli interventi dei delegati del Comitato Promotore in rappresentanza delle tre macro-aree geografiche nord, centro e sud/isole. “Spesso gli imprenditori agricoli non hanno gli strumenti per capire cosa tutelare e come farlo, serve un linguaggio comune in materia di paesaggio”, ha detto Chiara Zanoni, dei Paesaggi degli Alti Pascoli della Lessinia e delle Colline Terrazzate della Valpollicella. “Questo è l’inizio di un percorso – ha aggiunto Roberta Casini, Sindaco del Comune di Lucignano (AR), del Paesaggio storico della Bonifica Leopoldina in Valdichiana – in direzione di un maggior ascolto della voce dei territori”. “La sostenibilità ambientale può contribuire all’economia, pensiamo al cicloturismo e al turismo esperenziale, forme di turismo compatibili con l’ambiente e con lo sviluppo economico”, ha concluso Patrizia Lusi, Commissario straordinario ASP Zaccagnino, del Paesaggio agrario di olivastri storici del Feudo di Belvedere, in Puglia.
Presente per la Valtellina, come in foto, la dott.ssa Cristina Scarpellini, presidente di Fondazione Provinea, l’ente che ha promosso l’scrizione nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici dei Vigneti terrazzati del versante retico.
(da Chiarello Puliti & Partners)