MOLA: Incontri con Mitoraj – Promessi Sposi – Opera di Roma – Corso ISPI

Gli incontri con Igor Mitoraj

Tutti gli amanti dell’arte e della scultura in particolare sono colpiti per la scomparsa di  Igor Mitoraj. Sento il bisogno  iniziare questo articolo con testimonianze e ricordi personali. Perché ebbi, con il grande artista, colloqui e dialoghi in diverse occasioni. La prima è stata nel 2002 dove l’artista presentò, per le vie di Lugano, una grande mostra promossa dal Museo d'Arte Moderna della Città di Lugano. E con Mitorai ed altri giornalisti abbiamo fatto una passeggiata davanti ad una   ventina di sculture monumentali disposte lungo il Centro cittadino, all'interno di un percorso che si snodava nella principale area pedonale, da Piazza Indipendenza a Via Nassa, passando per Piazza della Riforma.  Fu un momento lieto della mia vita. Le sculture scelte per l'occasione, bronzi monumentali di grande fascino e apprezzati in tutto il mondo, avevano per argomento, specialmente, il mistero dell'antico, il ricorrente rinvio alla statuaria classica, sulla fedeltà agli ideali di cui l'arte scultorea antica era attraversata. Temi prediletti dell'artista sono il torso maschile, la testa eroica, il Centauro, le figure di Venere, Icaro, Eros, in un'interpretazione complessa che rivela anche l'inevitabile incontro con la modernità.
Prima vi era già stato un altro incontro, nel  1993 per le commemorazioni a Victor De Sabata.  Mitorai  scolpì il ricordo per quel grande  e il Teatro alla Scala conserva la sua opera, ’Omaggio a De Sabata',  esposta nel Ridotto dei Palchi. Ma poi Milano è ricca di suoi lavori. Due li  ricordo in modo particolare: il “Grande Toscano” in piazza del Carmine, la “Fontana del Centauro” a Gratosoglio  Il 6 ottobre 2014. L'assessore alla Cultura Filippo Del Corno ci ha detto - "Il mondo dell'arte perde oggi uno degli interpreti più significativi della contemporaneità, un grande artista che ha saputo interpretare con originalità la tradizione classica restituendola con opere di forte impatto e di grande emozione. Sono tanti i suoi lavori che sono andati ad arricchire strade e piazze in Italia e nel mondo, contribuendo a creare una nuova 'poetica' del monumento, un nuovo senso dell'arte pubblica, un gusto diverso che unisce la suggestione del 'non finito' alla riflessione sulla caducità delle cose, seppure 'gigantesche'. Come accade anche a Milano, città alla quale Igor Mitoraj ha regalato più di un'opera “. Nel suo concetto di pars pro toto, Mitoraj mette in atto una scena del modello di "reperto"e  nemmeno una, o quasi, delle sue opere, infatti, presenta una forma integra. Al contrario, egli  ci rimanda un’effigie classica parziale e evocativa ma anche icasticamente  attuale con la ricca esperienza dell’ esonero di elementi e parti del tutto. Opere "mutilate", penetrate da mancanze e pause inaspettate e  impreviste che stimolano alla nostra fantasia l’integrazione delle parti mancanti. Figure dell’assenza all’interno e, nel contempo, di un ritrovamento classico nella modernità. Metafore della nostra fugacità. CARLO MOLA.
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Promessi Sposi in mostra

Un eccezionale viaggio multimediale tra raffinate collezioni di costumi di scena installazioni creative, e materiale elitario dell’archivio Rai per i memorabili sceneggiati televisivi, in particolare quello diretto  da Sandro Bolchi, e quello diretto da Salvatore Nocita, nonché altre “rievocazioni” e “rappresentazioni” di altro genere  come quelle  del Quartetto Cetra e dal Trio Marchesini, Solenghi, Lopez. Mostra presso la Sala Conferenze di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine  Milano (via Sant’Andrea 6) - Insomma tutto il ricco  bagaglio che fa capo al grande romanzo. In collaborazione con la RAI la Penny Lane Production che nasce come produzioni video nel 2006 e da allora cresce facendo spazio nel panorama nazionale. È partita da piccole produzioni per videoclip e spot ed ora, fra le altre cose, si è cimentata nella fiction (L'amore è sordo). La mostra é realizzata nell'ambito delle iniziative del palinsesto "Milano Cuore d'Europa”. Nata dall'idea del regista Duccio Forzano in collaborazione con il Comune di Milano, “L'intensità della storia della relazione tra Milano e i Promessi Sposi é grande e non si affievolisce con il tempo, come dimostra il costante affetto che la città ha tributato a questo capolavoro e al suo autore” - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno  E altra notizia da diffondere ampiamente, nel 2015, verrà riaperto, dopo un attento restauro, la Casa del Manzoni “alla sua  funzione pubblica, per offrire ai milanesi e ai visitatori dell'Expo una rinnovata proposta museale e un programma di iniziative legate alla letteratura di ieri e di oggi prosegue l’assessore".  Moltissimi gli interventi all’inaugurazione "La mostra Promessi Sposi 2.0 – sottolinea il regista e curatore della mostra, Duccio Forzano - nasce dal desiderio di creare un’alchimia tra  linguaggi antichi e istantanei, di fare dell’innovazione tecnologica un linguaggio al servizio della letteratura e, in particolare, del romanzo storico più famoso e più letto tra quelli scritti in lingua italiana. L’idea è stata messa a punto insieme a Valentina Stangherlin, Eliana Manca e Donatella Damato e da segnalare in particolare  la collaborazione di un grande giornalista come Massimo Bernardini, dell’ esperta di moda Fabiana Giacomotti e della Direttrice del Polo Musei Storici e Archeologici del Comune di Milano Marina Messina.  Si tratta di un percorso multimediale, un ponte tra passato e futuro in cui si incrociano l’esposizione di autoscatti, i selfie, a tema manzoniano, pervenuti durante una campagna social promossa ad hoc, costumi di scena e materiali esclusivi delle Teche RAI, pavimenti ricoperti dai volti di tutti coloro che hanno partecipato alla videoinstallazione: quelle voci e quei volti di gente comune che Manzoni avrebbe definito la "moltitudine silenziosa”.
La mostra, visitabile dal 7 ottobre al 7 dicembre.   CARLO MOLA
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Il disastro dell'Opera di Roma
Potrebbero arrivare in questi giorni ulteriori notizie che modificano quelle che vi diamo in questo articolo. Ma, per ora, le cose stanno così. Si tratta del “terremoto” avvenuto fra il personale del Teatro dell’Opera di Roma Capitale.   Per 182 musicisti  sono iniziate le procedure di licenziamento. La vicenda aveva già avuto dei drammatici precedenti  già questa estate, causa l’onerosa fase economica della fondazione lirica e per gli scioperi indetti dai complessi artistici durante le rappresentazioni di Bohème alle Terme di Caracalla.  Già anni orsono vi erano stati numerosi interventi per trovare soluzioni  e ricordiamo gli autorevoli scritti di Giuseppe Pennisi  a cui si riallacciò anche il grandissimo Giuseppe Sinopoli (che fu oltraggiato e offeso da maestranze della fondazione) e da Franco Mannino. Le riflessioni di Pennisi per uscire dal disastro economico erano quelle di affidare le stagioni ad un  impresario, come si faceva un tempo (o beata età!).  Ma tutto cadde nel nulla con anche gravi dissapori. E così con una grande leggerezza e da scriteriati si è giunti ad un disavanzo annuo di circa 30 milioni di euro e sovvenzioni pubbliche che sfiorano i mille euro per spettatore pagante. Avendo una certa esperienza di liquidazioni aziendali, Giuseppe Pennisi  ha di recente proposto la possibilità di liquidazioni di rami d’azienda.  E scrive “ coro e orchestra rappresentano specifici rami d’azienda. E’ stato posto a referendum un piano industriale che avrebbe assicurato un “aiuto-ponte” dai contribuenti in cambio di revisioni nella pianta organica e di prassi che portano i costi unitari tra i più alti in Europa. Il 40% dei dipendenti (quasi tutti coristi e orchestrali) non hanno partecipato al referendum, che è stato approvato dal resto dei dipendenti quasi all’unanimità. Senza un riassetto, sarebbe stata inevitabile la liquidazione coatta della fondazione”.

Segnaliamo  che l’orchestra  è composta da personale  doppio di quello di altri teatri come la Deustche Oper Berlin, che ogni anno fa oltre 220 recite di opere e balletto (il Teatro dell’Opera ne programma 70).  Vi sono parecchi modi per ovviare a questo disastro, a questa bancarotta. Unirsi in cooperative ad esempio. Non è necessario che ogni teatro abbia un’orchestra interna. Si può lavorare bene anche con più di un teatro. E vi sono ottimi esempi sia in Europa  che in America. Speriamo che i componenti dell’orchestra dell’Opera di Roma cerchino al loro interno soluzioni intelligenti ed abbassino un po’ le pretese. Tutto questo per il bene della musica.  CARLOMOLA

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Corso ISPI
Iniziamo con un bel pensiero di Antoine de  Saint Exupéry “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare la legna, dividere compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia del mare vasto e infinito” (Saint-Exupéry). Ma non è soltanto questo pensiero che vogliamo dividere con Voi. Dall’ISPI (Istituto Studi di Politica Internazionale) ci arriva questo invito che vogliamo trasmettere anche questo a tutti (ma specialmente ai giovani) si tratta di un corso rivolto a coloro che desiderano  conseguire un Diploma in Sviluppo e Cooperazione. L’argomento è “gli slums e i progetti di sviluppo urbano partecipativo ed integrato”. Prospetta un cammino di acquisizione di nozioni dell’evento degli slums nel mondo e dei procedimenti che hanno accompagnato le più importanti azioni di diminuzione della miseria pubblica nei paesi in via di sviluppo. L’intervento sociale ed il metodo integrato sono  i momenti più significativi di “slum upgrading” per un generale miglioramento in questo campo. Le fasi principali sono “la lettura dei bisogni, l’ascolto della comunità ed il coinvolgimento degli attori sociali presenti sul territorio”. Verranno proposti anche esercizi pratici con tecniche legate all’esperienza diretta per ponderare sull’importanza dell’ascolto e della collaborazione. Vi sarà anche una seconda parte del corso che presenterà l’approfondimento di uno studio di caso: il Programma Ribeira Azul a Salvador Bahia, il risanamento di una delle più grandi favelas costruite sull’acqua dell’America Latina con  testimonianze raccontate da persone protagoniste  del programma stesso, anche con l’ausilio di tecniche audiovisive, filmati e la possibilità di effettuare un collegamento diretto online con il Brasile. Durante il corso, inoltre, lavori di gruppo e riflessioni guidate per poi arrivare ad una sintesi delle principali lezioni apprese. Diploma: sviluppo e cooperazione internazionale. CARLO MOLA
Luogo: Milano ISPI School phone - Costo: € 200,00
Data svolgimento: venerdì, 14 novembre, 2014 - sabato, 15 novembre, 2014
Coordinatore:  Benedetta Fontana che Docente Master in International Cooperation.
 

Cultura e spettacoli