Cannes 2021,Festival in corso

di Maria de falco Marotta, Francesco, Giorgia, Elisa, Antonio.

E’ iniziato da qualche giorno il  Festival di Cannes dopo lo scoppio dalla pandemia: dai film in gara alla giuria
internazionale, dalle star che calcheranno Montée des Marches alle restrizioni,  il Festival di Cannes riparte in presenza con una rassegna ricca di titoli poco mainstream e molto d’élite e una serie di novità che entrano, di fatto, nella storia della Croisette: è la prima volta che un regista nero, Spike Lee, al quale è anche dedicata la locandina di questa edizione, presiede la giuria internazionale; è la prima volta che il Festival sposa apertamente la causa ambientalista attraverso la nascita di una nuova sezione «green», ed è la prima volta che il numero delle giurate supera quello dei giurati.  «Da parte nostra, femminilizziamo le squadre, gli organi, i comitati di selezione» ha raccontato a Repubblica il direttore artistico di Cannes Thierry Frémaux, in perfetta armonia con l’andazzo dei tempi. Alla manifestazione, al via dal 6 al 17 luglio, partecipano 24 titoli in gara, di cui 7 francesi. Si comincia da Annette, il musical dark diretto da Leos Carax con Marion Cotillard e Adam Driver, e si prosegue con grandi temi e grandi volti. Tout S’est Bien Passé, il nuovo film di Francois Ozon, parla di eutanasia ispirandosi al libro di Emmanuelle Bernheim, con Sophie Marceau nei panni di una figlia che aiuta suo padre, colpito da un ictus, a morire in Svizzera; France, di Bruno Dumont, è la storia di una giornalista tv interpretata da Léa Seydoux e di come la celebrità sia fugace; Flag Day, l’ultimo film di Sean Penn, è la storia vera di una figlia in lotta contro i problemi causati da un padre truffatore; mentre Red Rocket di Sean Baker racconta, in chiave comica, il personaggio di Mikey Saber. Grande attesa per The French Dispatch, il  film di Wes Anderson ambientato nella redazione di un giornale in una fittizia città francese con un cast stellare che va da Timothée Chalamet a Benicio del Toro, da Francesc McDormand a Tilda Swinton; per Tre piani di Nanni Moretti, che ha atteso pazientemente due anni prima di mostrare il suo lavoro, il primo non basato su una sceneggiatura scritta da lui ma dal famoso romanzo di Eshkol Nevo, al pubblico; Benedetta di Paul Verhoeven, adattamento del libro di Judith C. Brown su Benedetta Carlini, suora lesbica vissuta nell’Italia del XVII secolo; Ouistreham, il film diretto dallo scrittore Emmanuel Carrère con Juliette Binoche nel ruolo di una donna delle pulizie sul Ferry Boat che apre la la Quinzaine; e il documentario Jane by Charlotte, nel quale Charlotte Gainsbourg intervista sua madre Jane Birkin.
L’Italia, oltre che con Moretti, batte però anche grazie a Marco Bellocchio, che a Cannes, oltre a presentare in anteprima Marx può attendere, il bellissimo documentario dedicato alla tragica scomparsa del fratello gemello Camillo negli anni Sessanta, ritirerà anche la prestigiosa Palma d’Onore, premio assegnato, nei 74 anni di vita del Festival, solo cinque volte: a Clint Eastwood, ad Agnés Varda, a Francis Ford Coppola, a Bernardo Bertolucci e a Manoel de Oliveira. Per il resto, pur senza i grandi blockbuster hollywoodiani e Netflix, che non cede alla richiesta del passaggio obbligato in sala indicato da Fremaux come criterio indispensabile per poter presentare i propri film a Cannes, il Festival 2021 cerca di affrontare la pandemia proibendo gli abbracci in cima alla Montée des Marches e autorizzando le star a togliersi la mascherina solo al momento del photocall. Il centro di vaccinazione dentro al Palais rappresenta, nella volontà degli organizzatori, un’ulteriore sicurezza per permettere a tutti i partecipanti, dai produttori ai giornalisti, di godersi lo spettacolo in tranquillità, pur senza rinunciare ai controlli all’ingresso delle sale di proiezione e l’obbligo del green pass o del test da ripetere ogni quarantotto ore. Le feste, per il momento, non sono pervenute, ma è certo che il cinema francese ce la stia mettendo tutta per ripartire. Come al solito, ci sarò da correre da mattina a sera, per partecipare a tutti gli straordinari eventi del Festival. In fondo, è quello che si voleva, dopo lo squallore dei mesi scorsi tra Covid e malanni vari.

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