Maestri e botteghe. Pittura murale in alta Valtellina (secoli XII-XVI)

Presentazione di una ricerca dell’Università di Grenoble

Per la prima volta viene presentata al pubblico (Sala Riunioni della Banca Popolare di Sondrio, Via Roma 131 Bormio) una ricerca sugli affreschi murali dell’Alta Valtellina (secc. XI-XVI) condotta dall’Università di Grenoble ed edita in formato digitale dall’Associazione culturale Ad Fontes. - ILa ricerca

L’alta Valtellina presenta un panorama pittorico d’una densità sorprendente. Chiese, cappelle e “santelle”, facciate dipinte: la valle abbonda di pitture murali che evocano una formidabile passione collettiva per l’immagine, nonché una storia ricca di devozioni e identità. 
Lo studio, presentato per la prima volta a Bormio ed edito da Ad Fontes in formato digitale, intende ricostruire, a partire dai frammenti di San Martino di Serravalle (XI secolo) fino agli affreschi del bresciano Vincenzo de Barberis (metà del XVI secolo), il succedersi di botteghe e personalità determinanti nella storia artistica del territorio. Attraverso l’analisi stilistica e focalizzando temi iconografici particolari (quello della Virgo Lactans fra tutti), mette in luce le specificità della cultura locale dell’immagine in termini di gusto e tradizioni. 
La ricerca si appoggia su una base iconografica di migliaia di immagini, costituita nel corso di una campagna fotografica condotta sul campo nel 2011 dall’autore del libro, Damien Bigini, e da Dominique Rigaux, dell’Università di Grenoble.

L’iniziativa editoriale
L’associazione Ad fontes, con questa nuova pubblicazione, si è proposta un’estensione ulteriore del progetto di storia del territorio che ne anima l’attività. Oggi infatti il territorio continua a costituire un oggetto di notevole interesse culturale, che non può però essere proposto solo a livello locale. La ricerca dell’Università di Grenoble, condotta da Damien Bigini in collaborazione con Dominique Rigaux, apporta un contributo sensibile in tale direzione. Da qui viene la scelta della pubblicazione in lingua francese di questa ricerca di storia dell’arte che ridiscute la vicenda della pittura dell’alta Valtellina, dai secoli centrali del medioevo al Rinascimento, alla luce del suo riposizionamento fra tradizione periferiche e una più larga circolazione di modelli.
Ugo Zecca, presidente dell’associazione culturale Ad Fontes, afferma: “Ad fontes è particolarmente lieta che l’autore abbia voluto raccogliere la proposta di rendere disponibile il suo studio e il ricco repertorio fotografico grazie alla risorse dell’edizione digitale. Accettando l’impegnativa opera di adeguamento del formato, Bigini ha reso possibile la diffusione degli esiti di questo lavoro fra tutti gli interessati, per la condivisione di una rilettura dei linguaggi artistici che si sono incrociati, fra l’XI e il XVI secolo, lungo una frontiera dell’arte italiana”.
Ugo Zecca conclude sottolineando: “Anche questa pubblicazione rientra tra le proposte promosse da Ad Fontes nel proprio decennale di attività. Siamo contenti che la pubblicazione di Bigini vada ad impreziosire ulteriormente il catalogo delle opere messe a disposizione dall’associazione, proprio in questa felice ricorrenza”.

Le collaborazioni

La presentazione dell’opera è stata organizzata a Bormio, grazie alla fondamentale collaborazione del Centro di Studi Storici dell’Alta Valtellina, del Comune di Bormio e del suo Museo, da sempre impegnati nello studio e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio.
Un ringraziamento va anche alla Banca Popolare di Sondrio che, credendo nell’iniziativa, ha messo a disposizione gli spazi per la realizzazione dell’Incontro.
 
L’autore
Damien Bigini è dottore di ricerca in Storia medievale. Ha sostenuto nel 2010 una tesi sotto la direzione di D. Rigaux dal titolo Maiestas Domini et Apôtres dans le diocèse de Côme (XIIe–XVIe siècle). Durante il post–dottorato ha lavorato su altri temi d’iconografia religiosa nel contesto alpino. Il presente studio riprende una parte delle sue ricerche. 

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