“Giovanna d’Arco”

Dunque iniziamo a parlare della prima alla Scala di “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi, anche in diretta nel nostro Teatro Sociale di Sondrio non gremito. Ed iniziamo dalle parole del direttore Riccardo Chailly tanto bravo ed applauditissimo. Egli, in un’intervista di qualche giorno fa, dice di Giovanna D’Arco “Non mi interessa tanto la donna in corazza, ma la sua testa, cosa pensa e cosa prova”. Chailly è stato «intervistato» dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – che, come sapete è  anche un  serio compositore – e che ha fatto molto per il pubblico per la scoperta dell’eroina verdiana, al suo ritorno al Teatro alla Scala dopo 150 anni. «Una prima dal duplice significato», sottolinea l’assessore. «Perché è un’importante ripresa per il Piermarini e perché consacra Chailly come direttore principale».  Chailly sempre pieno di entusiasmo e di verve come l’indimenticabile padre Luciano e con la giovanile impazienza è il maestro, milanese, grande amante della tradizione italiana: «L’ho diretta 25 anni fa, è un libretto difficile in cui però credo fortemente. Non è un’opera rara, ma poco rappresentata, che è diverso», Così poco vista sulle scene da ritrovarsi, nel tempo, «vittima» di non pochi pregiudizi. E considera la Pulzella verdiana, scritta a 32 anni, come uno scrigno di suggestioni e fili rossi che si ritroveranno in tutta la produzione matura e più nota. E a chi ha criticato l’eccessivo fanatismo religioso o l’ideologia «spinta» dell’eroina, Chailly risponde: «È una ragazza pura, che vive il dramma di non essere creduta dal padre, e che arriva a dire Amai, ma un sol istante : più che santa e guerriera, è una donna incredibile».  Bella brava e superba alla Scala il soprano  Anna Jur'evna Netrebko, in russo Анна Юрьевна Нетребко (Krasnodar, 18 settembre 1971), nel ruolo di Giovanna. Una diva. Il tenore Francesco Meli conferma una voce lucente, autorevole, sonora, dotata di magnifico smalto, con una bella dizione. (Così importante e spesso dimenticata) volume e fraseggio incisivi ed un timbro solare. Inoltre ha un’invitante presenza scenica, ed un bel timbro, (soprattutto nei centri). Il baritono Devid Cecconi Fiorentino del 1971che ha sostituito Carlos  Alvarez ha dato buona prova. E la regia? Alla Scala ormai siamo abituati a regie di alto prestigio ma spesso contestate queste di Moshe Leister e Patrice Caurier sono state applaudite. Moshe Leiser, nato 1956 a Anversa e Patrice Caurier nato 1954 a Parigi sono due registi d'opera che hanno lavorato molto bene esclusivamente in coppia dal 1982. Sono in scena produzioni in Teatri d’ Europa occidentale e in  particolare in Austria che non è certo l’ultima nel mondo della musica. Di particolarissima suggestione la coreografia di movimento di Leah Hausman che ha lavorato come regista e coreografo di movimento su entrambi i lati dell'Atlantico. She trained in dance and drama in New York City, and at the École Jacques Lecoq in Paris. Ha studiato danza e recitazione a New York City, e all'École Jacques Lecoq a Parigi. As choreographer and movement director for opera her work includes LES TROYENS (also La Scala), AIDA, LE NOZZE DI FIGARO, ELEKTRA, DIE ZAUBERFLÖTE, and RIGOLETTO for the Royal Opera House;Come coreografo e direttore di movimento per l'opera il suo lavoro comprende Les Troyens (anche alla Scala), AIDA, Le nozze di Figaro, Elektra, Die Zauberflöte, e Rigoletto per la Royal Opera House; L'ELISIR D'AMORE, THE MISERLY KNIGHT and LA BOHEME for Glyndebourne, THE DAMNATION OF FAUST (also Palermo, Antwerp), the co-direction of BENVENUTO CELLINI (also Amsterdam) and LA CLEMENZA DI TITO for ENO, Copenhagen, Bremen and Aix; L'elisir D'amore, Il cavaliere avaro e La Boheme per Glyndebourne, La dannazione di Faust (anche Palermo, Anversa), il co-regia di Benvenuto Cellini (anche Amsterdam) e La clemenza di Tito per ENO, Copenhagen, Brema e Aix; LOHENGRIN (Geneva and San Francisco); Lohengrin (Ginevra e San Francisco); MARIA STUARDA (Metropolitan Opera); Maria Stuarda (Metropolitan Opera); RUSALKA (Chicago); Rusalka (Chicago); IL TROVATORE (Chicago, Metropolitan Opera and San Francisco). Il Trovatore (Chicago, Metropolitan Opera e San Francisco). Leah's theatre work includes ROMEO AND JULIET, TWELFTH NIGHT, PEDRO THE MAGNIFICENT, and AS YOU LIKE IT for the RSC, THE GAME OF LOVE AND CHANCE for the National Theatre, FORTUNE'S FOOL (Old Vic);  Molto belli anche i costumi di  Agostino Cavalca Egli Has worked with Patrice Caurier and Moshe Leiser since 1995. He has since designed the costumes for their productions of Offenbach´s La belle Hèléne with Scottish Opera, Glasgow, Beethoven´s Leonore and Fidelio at the Théâtre des Champs Elysèes, Paris, Carmen and Fidelio with the Welsh National Opera, Cardiff, Die Fledermaus, Mahagonny and Shostakovich´s The Nose for the Opéra de Lausanne, Dukas´ Ariane et Barbe-Bleu for the Opéra de Lyon, Carmen with Scottish Opera, Britten´ A Midsummer Night´s Dream with Opera North, Rossini´s La cenerentola at Covent Garden, Donizetti´s Lucia di Lammermoor for the Opéra de Lyon and the Théâtre du Châtelet, Thomas´ Hamlet, Betrothal in a Monastery, Der Rosenkavalier, Pelleas et Melisande and Der Ring des Nibelungen at the Grand Théâtre de Genève.ha lavorato con Patrice Caurier e Moshe Leiser dal 1995. Da allora ha disegnato i costumi per le loro produzioni di Offenbach's La Belle Helene con Scottish Opera, Glasgow, Beethoven Leonore e Fidelio al Théâtre des Champs Elysées di Parigi, Carmen e Fidelio con la Welsh National Opera, Cardiff, Die Fledermaus, Mahagonny e Shostakovich's il naso per l'Opéra de Lausanne, Dukas' Ariane et Barbe-Bleu per l'Opéra de Lyon, Carmen con la Scottish Opera, Britten' A Midsummer Night's Sogno con Opera North. Da stimare anche la scenografia di Christian Fenouillat, uno scenografo francese anche progettista, che lavora quasi esclusivamente con il duo di registi Moshe Leiser e Patrice Caurier, la costumista Agostino Cavalca e il lighting designer Christophe Forey.

A questo punto sentiamo il dovere di fermarci: ci rimane di parlare di Verdi e del suo abbastanza  dimenticato capolavoro. Ne parleremo in un secondo tempo. Per ora ci resta una prima riflessione. Verdi era un genio che aveva un grande fiuto per i capolavori. Shakespeare in testa, Schiller, e se si vuole Victor Hugo. Poi faceva scrivere i libretti tratti dai capolavori  da Piave, Cammaranoi Somma, Solera che accontetavano le sue esigenze musicali.

Per quanto concerne quest’opera e per il canto abbiamo precedenti illustri. Le due divine Renata Tebaldi e Monserrat Caballè. Poi vi  è anche un precedente con Katia Ricciarelli ed un’aria di Maria Chiara. Per il Tenore basta Carlo Bergonzi.

Ma poi vi è il personaggio della Pulzella nella „storia“, nel teatro, nel cinema (Dreyer, ma anche Ingrid Bergman) e, infine, nella vetta della santità.
Notizie curate da Carlo Mola

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