"La Fisarmonica signora di Castione"

Il primo Concorso internazionale approda in Valtellina

LA FISARMONICA SIGNORA DI CASTIONE
di Nello Colombo
Castione capitale della musica per una magica serata all’insegna del respiro internazionale di un concorso per Fisarmonica che ha visto il fior fiore di musicisti italiani e d’Oltralpe cimentarsi in una competizione di alto profilo artistico. L’ Auditorium “Leone Trabucchi” dedicato a chi con la sua nobile figura professionale ed umana ha tanto dato alla sua Castione, è stato epicentro della musica d’autore ospitando una spumeggiante I edizione del Concorso Internazionale per Fisarmonica con tanti talenti naturali in proscenio. L’antica pieve votata a Rocco, il santo protettore dai flagelli della carne, a ricordo della devastante pestilenza che nel Seicento decimò la popolazione dei tre terzieri della Valle e protesse la popolazione del luogo nella seconda metà dell’Ottocento quando serpeggiava sinistra un’epidemia di colera, adibita a lazzaretto per malati e moribondi, è stata poi nel tempo abbandonata e, ormai fatiscente, grazie all’impegno del Comune, è tornata a rivivere e ora respira come sala armonica nello splendore dei suoi stucchi policromi venati di un rosa cipria tendente all’ocra, nel bianco avorio delle sue mura intonacate, le poltroncine schierate, rosso vermiglio, nella perfetta acustica  che s’insinua tra le volte addomesticata da diffusori Array iper-direttivi. Un auditorium perfetto che ha restituito il suono puro degli strumentisti che si sono sfidati all’ultima nota dinanzi ad una giuria internazionale (Luca Trabucchi Direttore Artistico del CID e docente di Chitarra presso il Conservatorio “Luca Marenzio “di Darfo-Brescia, Marie Andrée Joerger docente di fisarmonica presso il Conservatorio di Strasburgo, Oscar Taboni docente di fisarmonica presso l’Istituto Comprensivo di Darfo, Doriano Ferri docente presso la Civica Scuola di Danza Musica e Teatro della provincia di Sondrio, Saria Convertino docente presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Darfo-Brescia, nonché Direttore Artistico del Concorso, e dal concertista Vince Abbracciante). “Una novità assoluta e una grande scommessa tutta da vincere che ha portato nella nostra Valle virtuosi musicisti che hanno nobilitano una competizione che si  è giocato tutto sulla centralità di uno strumento versatile come la fisarmonica a contatto con la musica contemporanea e con un repertorio classico d’eccezione”, ha dichiarato Luca Trabucchi, Direttore artistico del CID che ha organizzato l’evento col supporto del Comune di Castione Andevenno, la Biblioteca Comunale “Aurelio Tognini”, la Parrocchia di San Martino e vari sponsor. Nel silenzio avvolgente dell’auditorium “Trabucchi” l’emozione era palpabile e la tensione spasmodica per i partecipanti che, uno dopo l’altro, si sono esibiti in mattinata per la sezione classica che ha visto in lizza Pietro Bassi, Michela Porcini, Hugo Degorre, Arianna Di Pasquale, Emanuele Moretti, Alessandro Pagliari, Dmytro Rusu e Anne-Laure Wagner. Altissimo il livello. Poi la gara si è infiammata in una pomeridiana galvanica con Matilde Gianola tesa al punto giusto e Valente Jacopo che ha stupito l’uditorio con una vibrante esecuzione del “Tango pour Claude” di Richard Galliano. Poi il gioco si è fatto duro con Emilio Rea, Gianmarco Maggiacomo e Gianluca Polini. Vincitori ex aequo nella sezione Classica Arianna Di Pasquale del Conservatorio “D'Annunzio” di Pescara, e Hugo Degorre del Conservatorio di Strasburgo. Per la sezione Varieté si è imposto su tutti Emilio Rea di Cassino, insieme a Matilde Gianola al I posto per la Categoria B e a  Polini Gianluca per la categoria D. Serata in gloria infine, nell’ambito della ricorrenza di San Martino, con un grande concerto del duo ”France-Italia” composto da Saria Convertino e MarieAndrée Joerger, e a seguire il concerto Jazz di Vince Abbracciante. Tutti talentuosi i partecipanti. Soltanto quattordici anni, ma grinta e determinazione da vendere, da parte di Matilde Gianola che si racconta: “In casa con lo zio e il nonno che si divertivano a suonare di tutto con la loro fisarmonica si respirava aria di musica e già in prima elementare ero stata avviata allo studio del pianoforte, ma il suono della fisa mi era rimasto dentro. E allora ecco per me un maestro che mi ha dato i primi rudimenti musicali fino alle prime esibizioni di gruppo, poi l’avventura della Cooperfisa di Vercelli che mi ha aperto le porte alle “Fisarmoniche Valtellina” di Tirano col maestro Doriano Ferri. Un incontro che mi ha cambiato la vita spingendomi in Valtellina come convittrice al “Piazzi” per frequentare il Liceo Classico sondriese e continuare così i miei amati studi di fisa, un universo immenso spalancato dinanzi ai miei occhi con uno strumento completo e versatile capace di unire la tradizione con la musica contemporanea. Fortunatamente anche nei miei studi scolastici me la cavo senza studiare troppo, ma non rinuncio mai ai miei spazi per la fisa in cui mi estraneo completamente dal mondo, totalmente presa dalla musica. Mi chiedo da tempo dove voglio andare, ma dal liscio da ballare i miei orizzonti ora sono aperti verso la grande musica che spero mi porti lontano”. Giurati d’eccezione per questo concorso. Dal sapore friccicantino del liscio al grande jazz: è questa la parabola ascendente di Vincenzo Abbracciante, compositore contemporaneo di rango della bianca Ostuni, definito da alcuni “Il nuovo Piazzolla” che esplora con la sua fisa sonorità inusitate che lasciano il segno non solo per il suo virtuosismo cromatico, ma soprattutto per la genialità interpretativa.  Bella e solare Saria (anche il suo nome ha dell’incredibile con quella felice sincrasi di “Maria-Rosaria” forse retaggio degli avi) Convertino, docente di rango di fisarmonica al Conservatorio di Darfo e concertista raffinata di un’esecuzione che la fa volare appena imbraccia, anzi abbraccia il suo fido strumento. Enfant prodige, a soli 8 anni inizia la sua avventura musicale. “La mia storia con la fisa inizia presto. La mia prima volta è stata quando ho ascoltato, rapita, la mia cuginetta che scivolava con le sue piccole dita sulla tastiera della fisarmonica e ho subito deciso: “La voglio!”. L’attesa fortunatamente è stata breve perché il desiderio espresso nella mia letterina di Natale è stato esaudito. Un Natale speciale, quello, quando sotto l’albero io e i miei fratelli abbiamo trovato i balocchi della nostra felicità: una chitarra, un pianoforte e…una fiammante fisarmonica che sembrava aspettarmi. E’ stato un vero colpo di fulmine, il mio primo amore che mai mi abbandona ovunque vada, e mi fa compagnia nei momenti felici e in quelli della nostalgia di casa che di tanto in tanto mi prende”. Poi eccola salire sul palco con leggerezza ed eleganza e scordarsi del mondo intorno. C’è solo spazio per la sua musica. Al suo fianco una veterana coperta di medaglie come Marie-Andrée Joerger, manco a dirlo, docente di fisarmonica al Conservatorio di Strasburgo, che a 12 anni si è addentrata nel mondo della musica etnica e colta della musica contemporanea, partendo da una pura matrice classica. “A Roma ho avuto un maestro in comune con Saria a cui mi lega una lunga e profonda amicizia che mi ha portato in giro con lei per concerti e numerosi concorsi. Poi di colpo ci siamo perse di vista, ma grazie a facebook e a questo concorso ci siamo ritrovate” confida l’altra maestra di giuria che si siede in silenzio accanto a Saria sul palco dell’Auditorium “Trabucchi” per un’improvvisazione di rara bellezza coi suoi lunghi crescendo, la brillantezza della melodia che svetta sul tessuto seduttivo dell’armonia, e quel rattenuto pianissimo che disarma l’anima. Pura poesia. Grande soddisfazione anche per Annamaria Castoldi innamorata persa della sua fisarmonica, che è stata fulminata sulla strada di Damasco che passa per… Tirano con un mostro sacro come Doriano Ferri, gran maestro in capo che ha infiammato uno stuolo di amanti di uno strumento che ha dell’incredibile: da animatrice della aie contadine a nobile strumento sinfonico. Un organo in miniatura dotato di mantici a mano e una serie timbrica multicromatica da saggiare abilmente. La Fisarmonica è l’anima delle feste paesane col suo duttile canto sorretto dall’armonia e dal ritmo composto dei suoi bassi, è la compagna inseparabile nelle uggiose serate invernali che invita al ballo e al coro di voci familiari che si uniscono alla mensa innaffiata da un buon “cales”, è l’amica sincera che piange al tuo fianco nella mesta melancolia dei ricordi. “Dalla voce allegra che saliva un tempo dalle osterie valtellinesi siamo giunti ad un concorso di grande livello che intende mostrare l’alto volto di uno strumento sinfonico che sa stupire con le sue straordinarie sonorità”, ha dichiarato l’effervescente co-organizzatrice di un evento internazionale che sarà certamente punto di riferimento negli anni a venire. Al suo fianco Arturo Locatelli, solerte cultore delle tre A (Arturo, Artista, Artigiano) che con la sua vena creativa ha interpretato il messaggio della manifestazione realizzando un artistico trofeo in 20 esemplari in pino e larice con l’iscrizione del CIF Valtellina accanto al logo immaginifico di Michele Castoldi. Un grande dono beneagurante con l’incisione dialettale del “nisi horas serenas” per tutti i virtuosi partecipanti venuti per diffondere la cultura della fisarmonica, uno scrigno prezioso che racchiude in sé una vera, grande orchestra. 

Nello Colombo
Cultura e spettacoli